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#6D: 10000 studenti per il blocchiamo tutto day a Palermo

Sin dalla prima mattina le decine di scuole in agitazione e occupazione sono scese in corteo selvaggio dalle proprie aule per dirigersi verso il concentramento di piazza Politeama alle 9:30 da cui avrebbe preso corpo la grande giornata di mobilitazione di oggi. Una giornata all’insegna di quella che è ormai diventata un’istituzione dei movimenti di questa città: il “blocchiamo tutto day” che ha campeggiato sullo striscione di apertura del corteo insieme con la scritta “fuck austerity” per rispondere a tono al ricatto d’austerità perpetrato da chi utilizza la crisi per conseguire enormi profitti sulla vita di tutti noi.

Il corteo, organizzato dall’assemblea delle scuole palermitane in agitazione, ha praticato blocchi stradali per oltre 5 ore percorrendo in lungo e in largo la città ed arrivando ad attraversare viale Regione Siciliana, e l’autostrada che unisce l’isola da Mazzara del Vallo a Catania, nel tratto tra corso Calatafimi e via Ernesto Basile. Anche stavolta la composizione studentesca è stata capace di attrarre, con le pratiche che ha espresso in questo mese di movimento, un ampio spettro sociale: dagli operai Gesip agli studenti universitari passando per i tanti precari di prima generazione.

Dopo la partenza da piazza Politeama la manifestazione ha paralizzato il centro cittadino percorrendo strade diverse da quelle del corteo regionale della FIOM che ha registrato circa 2000 presenze e che si è concluso sotto il palazzo della presidenza della Regione. Gli studenti hanno deviato su corso Alberto Amedeo passando di fronte il Tribunale e hanno incrociato il percorso degli operai a piazza Indipendenza.

Da lì però hanno proseguito ancora una volta in corteo non autorizzato per raggiungere l’autostrada e proseguire la loro autonoma giornata di lotta. Una lotta che dimostra ancora che cosa significa bloccare i flussi economici di una città per conseguire uno sciopero che sappia effettivamente far male a chi prova ad appropriarsi della ricchezza che quotidianamente viene prodotta nelle metropoli.

Insomma dopo le tre giornate di novembre del 14, del 16 e del 24 e dopo lo stato di agitazione e occupazione che ha colpito praticamente tutte le scuole della città un’ulteriore giornata di lotta ha portato l’attacco a tutti i governi dell’austerity. Da Monti a Orlando, passando per Crocetta, la meglio gioventù di questa città ha ormai la consapevolezza che il problema non risiede tanto nel “faccione” che porta avanti le politiche di impoverimento e depredazione ma negli interessi che guidano questi loschi individui. Dalla finanza del capitalismo internazionale alle politiche di austerity di governo e BCE le intenzioni sono chiare, ma altrettanto chiare sono le risposte che i movimenti hanno lanciato in queste settimane.

Ecco quindi che il movimento degli studenti medi di Palermo si è saputo porre come riferimento per tutti quei soggetti che al di fuori da ogni rappresentanza vogliono mettersi in prima persona nella lotta contro le politiche del capitalismo in crisi. Come nel resto d’Italia uno sciopero sociale guidato dagli studenti è riuscito ad appropriarsi e a generalizzare la data di sciopero dei metalmeccanici confermandosi la punta più avanzata dell’opposizione sociale alla crisi.

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