9 Dicembre: l’onda lunga delle proteste
AGGIORNAMENTO ORE 19 – All’indomani della giornata del 9 dicembre, il miscuglio di realtà e di singoli raccolti sotto lo slogan “Fermiamo l’Italia” prosegue anche oggi con volantinaggi e presidi. Il tutto, in attesa di capire se domani a Roma, dove è in calendario il via alla discussione per la fiducia al governo Letta post uscita di Berlusconi dalla maggioranza, ci sarà o meno un innalzamento della partecipazione e se si diraderà, o meno, la nebbia della confusione su chi, come e perchè è per le strade ormai da due giorni. Le prime indicazioni che arrivano, al riguardo, parlano di una possibile manifestazione a Roma per la prossima settimana.
Torniamo a oggi, 10 dicembre. Qualche flash dalle proteste, presenti – seppur con numeri non certo oceanici: dalla poche decine a qualche centinaia – in quasi tutte le regioni d’Italia, ad eccezione di Valle d’Aosta, dove sono previsti due presidi per venerdi’, Trentino Alto Adige e Umbria. In Veneto il casello di Soave sulla A4 è stato chiuso in entrambi i sensi questa mattina, forti rallentamenti vi sono stati al casello di Montecchio Maggiore, sempre in A4, e a Treviso sulla A27. Un migliaio di persone ha bloccato per un paio d’ore la circolazione stradale a Monfalcone (Gorizia, Friuli). Gran parte dei manifestanti era costituita però da operai delle ditte in subappalto di Fincantieri. In Liguria poche decine di manifestanti hanno bloccato la ferrovia, in due riprese, occupando i binari della stazione di Oneglia/Imperia. La linea internazionale Genova-Ventimiglia è stata interrotta. A Savona i binari sono stati occupati e subito sgomberati dall’intervento delle forze dell’ordine. Idem ad Albenga. A Genova sono previsti filtri per l’accesso alle stazioni, con volantinaggi.
In Campania chiuso lo svincolo di Battipaglia (Salerno) dell’ A3 per una manifestazione di studenti, disoccupati e autotrasportatori. La Sicilia, dove c’è un presidio a Catania presidio in piazza Università. A Palermo è invece attivo il presidio di via Basile e ci sarebbe in vista una manifestazione giovedì davanti la sede di riscossione Sicilia a Palermo. A Romaprosegue a piazzale Ostiense un presidio di poche centinaia di manifestanti.
Andiamo poi in Piemonte, e in particolare Torino, dove la protesta ha numeri e una generale sensazione di radicalità superiore al resto d’Italia. In tarda mattinata due cortei hanno attraversato le vie del centro. Il primo composto da giovani studenti, un secondo invece formato da persone che dicono di aderire al movimento dei forconi. Le due manifestazioni partite da piazza castello, dove ieri si sono verificati gli scontri, si sono poi dirette sotto la sede del Consiglio regionale del Piemonte, dove è in corso la seduta del Consiglio regionale. Gli studenti si sono poi spostati in corteo davanti alla stazione ferroviaria di Porta Susa. Nel capoluogo piemontese, altri presidi davanti ad alcuni supermercati della grande distribuzione, come Carrefour e Auchan. Bloccata anche la superstrada che collega Torino con l’aeroporto di Caselle da una manifestazione di autotrasportatori. Ancora Torino. Un allarme bomba alla sede dell’Agenzia territoriale per la casa ha portato all’evacuazione di 200 persone. In mattinata invece sono stati allontanati manifestanti da piazza Derna, otto i denunciati, 30 gli identificati. Chiusi i negozi di San Donato: i commercianti che hanno aperto denunciano di essere stati costretti a tirare giù le serrande da presunti esponenti del movimento dei forconi. Una persona, non ancora identificata, è stata fermata per il lancio di una bomba carta.
Nel tardo pomeriggio nuovi blocchi a Torino in piazzale Romolo e Remo e in piazza Sofia. Un altro blocco nella zona nord-occidentale, in via Sansovino. Due cortei con centinaia di persone stanno percorrendo due assi principali della viabilità torinese, corso Francia e corso Allamano, che collegano la periferia occidentale col centro della città. Prosegue invece il blocco della circonvallazione di Pinerolo, dove il traffico è paralizzato da stamattina
Ad Avigliana, in bassa val di Susa, un gruppo di trattori si è piazzato in una delle principali rotonde determinati a rimanere; al blocco si sono aggiunti gli studenti di Avigliana e Giaveno che hanno poi in corteo bloccato per alcune decine di minuti corso Laghi.
In Puglia invece bloccate per alcune ore a Barletta la zona industriale e la litoranea di Levante, con ditte e centri commerciali fatti chiudere dai manifestanti a forza. A Perugia, Umbria, invece, occupazione lampo della locale sede del Pd.
AGGIORNAMENTO ORE 14 – Proseguono anche questa mattina blocchi e presidi in tutta Italia indetti dal movimento “Fermiamo l’Italia”. La situazione più calda anche questa mattina a Torino dove in tarda mattinata due cortei hanno attraversato le vie del centro città. Il primo composto da giovani studenti, un secondo invece formato da persone che dicono di aderire al movimento dei forconi. Le due manifestazioni partite da piazza castello, dove ieri si sono verificati gli scontri, si sono poi dirette sotto la sede del Consiglio regionale del Piemonte, dove è in corso la seduta del Consiglio regionale. Gli studenti si sono poi spostati in corteo davanti alla stazione ferroviaria di Porta Susa.Abbiamo raggiunto al corteo Umberto, compagno del Cua che sta seguendo le mobilitazioni.
Nel capoluogo piemontese in mattinata sono stati allontanati alcuni manifestanti da piazza Derna, sette sono stati portati in Questura, le altre 30 identificate. Da Piazza Derna la corrispondenza con Fabrizio, compagno che segue le mobilitazioni.
Chiusi i negozi di via San Donato: i commercianti che hanno aperto denunciano di essere stati costretti a tirare giù le serrande da presunti esponenti del movimento dei forconi. Nel capoluogo piemontese, altri presidi si sono verificati davanti ad alcuni supermercati della grande distribuzione, come Carrefour e Auchan che in questi giorni sono rimasti aperti.
Che lettura possiamo dare di questi avvenimenti? Qual’è la composizione sociale e politica dei partecipanti e come valutare gli obiettivi che si pongono? Abbiamo rivolto queste domande a Marco Revelli, sociologo e docente all’Università del Piemonte Orientale. Clicca qui per ascoltare.
Nel resto d’Italia le proteste proseguono a macchia di leopardo. Blocchi stradali si registrano agli svincoli per l’autostrada a Imperia, mentre una trentina di manifestanti ha invaso per qualche minuto la sede della prefettura, per poi spostarsi sui binari della stazione. Interrotta la linea ferroviaria internazionale Genova-Ventimiglia.
A Savona all’alba è stato sgomberato il presidio sulla via Aurelia nei pressi della Torretta, rioccupato in mattinata da circa 200 studenti. Presidi anche in Veneto, bloccato il traffico al casello di Soave, della A4 Serenissima. Nel sud Italia, traffico in tilt a Napoli. In Puglia si registrano momenti di protesta di alcuni autotrasportatori e del movimento dei Forconi, con alcuni presidi stradali che stanno causando qualche disagio alla viabilità. Infine Brescia presidio e volantinaggio anche questa mattina al piazzale dell’ortomercato. Verso le 10 erano presenti circa una cinquantina di persone. Il presidio prosegue ad oltranza da ieri. Alcuni manifestanti hanno pernottato in tende e camper. Rosangela della redazione è stata al presidio e ha raccolto diverse interviste tra i presenti. Le voci sono state raccolte a caso e ve le proponiamo senza filtri nè censure: ai nostri microfoni disoccupati, operai, anche un Rsu Fiom, esodati, studenti, pensionati e commercianti. Molti di questi hanno dichiarato di aver votato in passato partiti di centro-sinistra.
Clicca qui per ascoltare il primo blocco di interviste.
Clicca qui per ascoltare il secondo blocco di interviste.
Abbiamo chiesto a Elia Rosati, ricercatore e analista dell’estrema destra in che modo i gruppi neofascisti anche a livello europeo stanno tentando di cavalcare il malcontento popolare contro l’Euro e l’Unione Europea. Clicca qui per ascoltare.
Fonte: radioondadurto.org
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