CONGIUNZIONI #22 – SALUTE E LAVORO
Oggi l’imposta convivenza con la pandemia implica continuare a lavorare e produrre mettendo a rischio la propria salute da un lato e, dall’altro, concretizza il ricatto su cui poggia il sistema economico e politico attuale: la sua possibilità di esistere si basa sullo sfruttamento del lavoro considerato “essenziale” di tutti e tutte.
Salute e lavoro sono campi di battaglia di cui abbiamo degli esempi di lotte agite da chi non vuole sottomettersi a questo ricatto.
Gli scioperi alla Fedex-TnT di Piacenza, dei quali abbiamo parlato con Gianluca dei SiCobas, contro il taglio al personale e per la tutela del diritto alla salute sul posto di lavoro sono stati significativi. Non sono stati tentativo di negoziazione ma espressione di un’autonomia che ha reso visibile lo sfruttamento, il razzismo e la capacità di ristrutturazione del sistema capitalista in questa fase pandemica. La violazione delle più elementari misure di prevenzione, la sanificazione insufficiente, il mancato tracciamento dei contagi, la mancanza di distanze di sicurezza, la fine dei presidi sanitari all’esterno dei magazzini per rilevare la temperatura del personale sono solo alcune delle reali condizioni di lavoro. Significano morti sul lavoro dimenticate. Per tutto questo i lavoratori di questa multinazionale appoggiati dal sindacato di base hanno stilato un protocollo per la salute.
Lo sfruttamento si estende anche al di fuori dei luoghi di lavoro. Ne sono un esempio gli scioperi delle operaie della multinazionale Yoox di Bologna in risposta alla decisione dell’azienda di flessibilizzare gli orari dei turni con la giustificazione di dover applicare misure di sicurezza antiCovid. Questa scelta ha implicato una serie di conseguenze devastanti per la vita di tutte le donne che vi lavorano. Di questa lotta ne abbiamo parlato con Paola Rudan, attivista di Non Una Di Meno Bologna. Questa vicenda è l’emblema della contraddizione che lega salute, lavoro e lavoro di cura, in particolar modo per chi viene considerata essenziale nel sostentamento di tutta la macchina produttiva e riproduttiva. Ricordando le tappe salienti della mobilitazione viene sottolineata l’importanza dell’avvicinamento alla data dell’8 marzo, momento in cui lo sciopero diventa una pratica di lotta che assume molteplici significati e che rende visibile il fatto che “se ci fermiamo noi si ferma il mondo”.
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