InfoAut
Immagine di copertina per il post

Dentro o fuori i palazzi, su elezioni e politicanti in Sicilia

Abbiamo visto più volte come la politica siciliana “condizioni” quella nazionale e di come ne rappresenti il luogo forse più contraddittorio: anche in questi ultimi mesi, riguardo gli “scandali” che hanno colpito le amministrazioni regionali bipartizan di tutta Italia, ha svolto il ruolo di apripista palesando quanto sia difficile dividere i politicanti in sporchi e puliti tracciando un solco tra una buona e una cattiva politica, al contrario di come ci suggerisce la nostra mittente! Al contempo in Sicilia assistiamo al definirsi di un nuovo blocco politico che si pone, o quantomeno vorrebbe porsi, come alternativa allo sfacelo di Pd e Pdl, ma che nei fatti non è che un ulteriore esperimento di governamentalità conseguente al tramonto del bipolarismo, alla disfatta dei tecnici e al diffondersi di malessere e conflitto sociale. Ci riferiamo ovviamente a Idv, Sel, Fds (che prima con Fava e ora con la Marano corrono insieme alle elezioni del 28 ottobre) e al M5s che potrebbero, previa la verifica elettorale siciliana, andarsi a definire come rilevanti alternative parlamentari a Pd e Pdl appunto.

La loro recente ascesa, testimoniata anche dalle vittorie ottenute dagli attuali “sindaci arancioni”, non è affatto casuale e le loro politiche tutte volte, almeno sulla carta, all’ascolto delle istanze che vengono dal basso per delle politiche sociali pubbliche epurate dalla corruzione e dal malaffare ne sono la spiegazione. Li si sente spesso parlare, allora, arricchendo il loro lessico di parole d’ordine, concettualizzazioni di idee per la trasformazione del presente, rintracciabili da anni nelle agende politiche dei movimenti di quasi tutte le composizioni sociali. Vengono fuori paroloni, come bene comune (usato finanche nella campagna elettorale del Pd) e reddito garantito, utilizzati però come strumento della governance capitalista per rinnovare le proprie forme di gestione dell’esistente e svuotati di qualsiasi forma di eccedenza e carica antagonista che li rende significanti solo attraverso pratiche di vita e di conflitto reali.

Sono concetti che poco riguardano la difesa del “pubblico” e il perpetrarsi di una politica della rappresentanza, che seppur rinnovabile è pur sempre, come dicevamo, uno strumento di governamentalità e gestione capitalistica. Parlare di bene comune, infatti, vuol dire parlare di riappropriazione di spazi, tempi e luoghi della produzione e riproduzione sociale: la difesa della Val Susa da parte dei No Tav, la lotta degli studenti per liberare i luoghi della conoscenza dagli strumenti di valorizzazione e cattura del capitalismo cognitivo, tutte quelle lotte che puntano ad una valorizzazione d’uso e non di scambio di ciò che la collettività e loro stesse producono. Un processo ricompositivo destituente e costituente costruito su rapporti di forza antagonistici che trovano fondamento nel contropotere che la classe, le comunità sanno esercitare. E quando parliamo di reddito garantito, non intendiamo certo l’implorare una qualche misura di stampo assistenzial-welfarista, ma un reddito d’esistenza che liberi le vite dallo sfruttamento lavorativo, dal ricatto salariale e dalla precarietà riconoscendogli un ruolo produttivo, lavoro o non lavoro.

Insomma ci viene difficile credere che l’alternativa possa risiedere in facce sì nuove sul piano della corsa elettorale ma più che abituate alla compatibilità sistemica ed all’adagiamento da rappresentanza. Soggetti che soprattutto hanno gestito ogni lotta o protesta che si sono trovati ad affrontare solo di retroguardia, in maniera sempre concertativa coi poteri forti, cercando di limitare il più possibile eccedenze e spinte autonome nel nome dell’appartenenza burocratica al sindacato (Termini Imerese docet). Come, a questo punto, non rivolgere un pensiero a quei numerosi compagni che, provenendo da esperienze nei sindacati di base, ci dicono, a un certo punto, che la via istituzionale sarebbe l’unica possibilità per dare “prospettiva” e sbocchi ai movimenti e che porteranno, diventati assessori o consiglieri, i movimenti dentro i palazzi. Da spiegare sarebbe come la cosa dovrebbe rassicurare piuttosto che spaventare.

Le politiche di codesti “nuovi” personaggi della politica italiana potranno pur saper parlare populisticamente a chi soffre la crisi e mettere qua e là cappelli al dissenso, alle lotte e all’insofferenza per i tecnici e chi al governo li sostiene: sicuramente i loro partiti di riferimento si stanno facendo strada all’interno del panorama politico attuale proprio grazie a queste capacità, ma non potranno mai, pur imbellendo i loro programmi e comizi di parole come bene comune e reddito garantito, essere rappresentativi e non rappresentanti di quella potenza antagonista che questi concetti esprimono. Rispondiamo quindi alle lettere e alle sollecitazioni di questa nuova politica:

cara dottoressa Marano e cari compagni candidati,

Noi ai palazzi preferiamo strade e piazze quindi, ringraziandovi comunque, preferiamo riprenderci presente e futuro da soli…in autonomia e lottando!

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

elezionique se vayan todossicilia

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Francia: Lecornu s’est mazziat

500 000 persone in tutta la Francia contro Macron e la sua politica a due giorni dalla caduta del Primo Ministro francese Bayrou, record per il neo incaricato Sébastien Lecornu, contestato al suo secondo giorno di mandato.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Francia: il 10 settembre blocchiamo tutto, atteso il voto di fiducia per Bayrou

Da circa un mese sui social e sui siti di movimento, ma non solo, è iniziato a girare un appello per una giornata di mobilitazione e di blocco per il 10 settembre. In questa giornata infatti, in tutto l’esagono si terranno iniziative, manifestazioni, blocchi stradali per cacciare Macron e il primo Ministro francese François Bayrou.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quarticciolo: 26 e 27 settembre “Alza la voce, alza la testa!” Due giorni di festival per un cambiamento radicale

A Quarticciolo il 26 e il 27 settembre si terrà una due giorni di festival per un “cambiamento radicale”, ancora una volta la realtà romana alza la voce e alza la testa per portare i propri contenuti, le proprie istanze di lotta per una vita dignitosa, per un quartiere sicuro. A partire da questi temi […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Lotte operaie: sabato 6 settembre manifestazione SUDD Cobas a Forlì contro caporalato e sfruttamento

Non si placano le proteste dei lavoratori della filiera Gruppo 8 a Forlì e a Cesena. L’azienda vuole delocalizzare gli stabilimenti romagnoli, dai quali escono prodotti di lusso brandizzati Made in Italy.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Bologna: cariche della polizia contro il picchetto antisfratto a difesa di una famiglia con minori

Manganellate di polizia contro attiviste e attivisti di Plat – Piattaforma di intervento sociale, stamane in occasione di un picchetto antisfratto in via Cherubini a Bologna.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sullo sgombero del Leoncavallo

I “centri sociali” sono luoghi dove persone giovani e meno giovani si riprendono il senso dell’esistenza, si riprendono i loro desideri, non sono (o non dovrebbero essere) ambiti in cui una generazione ripiegata su se stessa cerca consolazione alle proprie sfighe.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Calabria: vincere la rassegnazione. Costruire l’alternativa

La Calabria si avvicina a una nuova tornata elettorale e ciò che emerge, senza troppi giri di parole, è l’ennesima prova di quanto poco i principali partiti nazionali tengano davvero a questa terra. In questi giorni assistiamo al solito teatrino: spartizione di poltrone, nomi tirati fuori dal cilindro senza radici, senza sostanza, senza un’idea chiara […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Botulismo in Calabria: come la sanità privata ci lascia morire per strada

La vicenda non riguarda solo le intossicazioni, ma l’intero sistema sanitario calabrese ed il ruolo delle cliniche private.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Urbanistica: cosa hanno in comune Milano e Torino?

Fa notizia in questi giorni (finalmente!) come una giunta sedicente di sinistra abbia stravolto la città di Milano, ma in realtà non molto diversa è la situazione di quell’altra metropoli del nord che è Torino.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Francia: il 10 settembre “Blocchiamo tutto”

Ovunque in Francia, dei gruppi si incontrano, si organizzano e condividono delle idee con un obiettivo comune: bloccare tutto il 10 settembre prossimo.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Le grandi opere, ovvero i giocattoli di Salvini

Non lo chiamavano “Trinità” ma “bimbominkia” e anche “cialtrone” e “incapace”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

No Muos: spropositato dispositivo di polizia contro chi si oppone a Muos e guerra

Ci teniamo a raccontare cosa è successo il giorno della manifestazione per rendere noto a tutti/e come in Contrada Ulmo si vive in uno stato di polizia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Militarizzazione: la Sicilia sempre più al centro degli interessi bellici di Stati Uniti e NATO

La Sicilia sarà il primo luogo al di fuori degli Stati Uniti dove verranno formati i piloti degli F-35.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Smilitarizziamo Sigonella. Contro guerra, riarmo, genocidio

Fermiamo il genocidio del popolo palestinese
Impediamo la terza guerra mondiale ed il riarmo europeo
Smantelliamo le basi Usa-Nato – Smilitarizziamo Sigonella.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Elezioni in Germania: esiste un “male minore”?

La Germania si avvia verso un nuovo governo di grosse koalition tra CDU-CSU e socialisti, tra i vincenti e gli sconfitti di questa tornata elettorale. AfD si afferma come secondo partito, ma non conquista abbastanza voti da rendere impraticabile un governo senza il partito di estrema destra. Le esternazioni di Musk ed il progetto MEGA […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Gli Stati Uniti verso le elezioni: guerre e guerra civile

Manca poco più di una settimana alle elezioni negli Stati Uniti e nonostante i pronostici regna l’incertezza.

Immagine di copertina per il post
Traduzioni

Un suspiro de alivio, nada más

Más que la victoria a medias de la izquierda en Francia, lo que realmente podemos celebrar es la derrota de la Agrupación Nacional de Le Pen. Una derrota clara, una buena noticia a corto plazo pero que, después de haber suspirado de alivio, nos obliga a hacernos unas cuantas preguntas

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Un sospiro di sollievo, nient’altro

Più che la vittoria dimezzata, per quanto in parte sorprendente, della sinistra in Francia ciò che c’è possiamo festeggiare è la sconfitta del Rassemblement National. Una sconfitta chiara, ed una buona notizia nel breve termine, ma che, dopo aver tirato un sospiro di sollievo, ci costringe a porci diverse domande.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Un fronte più salutare che popolare.

Traduciamo un commento da parte del collettivo francese Cerveaux Non Disponible rispetto alle elezioni per dare un quadro il più possibile composito di quali siano gli animi nei movimenti francesi a seguito della decisione di Macron.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

“Il Ponte sullo Stretto è uno specchietto per allodole”. Calabria e Sicilia si preparano alla manifestazione popolare

Il ponte sullo Stretto” tra la Calabria e la Sicilia è uno “specchietto per le allodole.