Expo tra interessi e spartizioni. Altri arresti a Milano
Per i giornali, uno scandalo giudiziario da sbattere in prima pagina, per noi, l’ennesima conferma della trama di interessi mossa da Expo secondo un sistema di spartizione che nulla ha a che vedere con i bisogni del territorio e con le emergenze sociali della città.
La ricetta per cucinare l’impasto speculativo descritto anche questa mattina dagli inquirenti svela sempre gli stessi ingredienti – un finissimo mix tra finanza, imprenditoria e istituzioni su più livelli – facilmente mescolati tra loro grazie a strumenti ormai affinati come le deroghe e i commissariamenti, la diffusione di un illusorio immaginario secondo cui il grande evento porterà lavoro e ricchezza, la convergenza dei pochi dibattiti presenti sul binomio legalità/illegalità, con buona pace dei giustizialisti.
Il tutto, accompagnato dall’omelia (oggi recitata in conferenza stampa persino dai magistrati!) che ci presenta Expo come un evento ineluttabile: Expo s’ha da fare.
Ma la ragnatela di Expo, come diciamo ormai da mesi, riguarda anche altro. In primis, come ben esprime la lotta No Canal, rappresenta la negazione del diritto di chi abita, anima e vive questa città, a decidere del futuro del proprio territorio.
Ascolta il commento e le considerazioni di Luca Martinelli, giornalista di Altraeconomia e Abo di OffTopic e del comitato No expo (Radio Onda d’Urto)
Di seguito pubblichiamo la ragnatela di Expo, del Collettivo Off Topic, che ben descrive gli ingranaggi che muovono i meccanismi del grande evento.
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