Fiat, operai occupano Irisbus Avellino
Gli operai dello stabilimento irpino hanno fatto appello al Presidente della Repubblica perchè intervenga a sostegno della vertenza. “Siamo in attesa che la Fiat faccia la sua mossa” ha commentato il segretario generale della Camera del lavoro di Avellino, Vincenzo Petruzziello. “Abbiamo rifiutato un accordo irricevibile – aggiunge il segretario – che registra l’assenza di azioni e il totale fallimento del Governo”.
“Di fronte alla nostra richiesta della cassa integrazione per un anno per i lavoratori e un piano nazionale dei trasporti che avrebbe potuto rilanciare lo stabilimento – denuncia Petruzziello – la risposta del governo è stata nulla”. “Eppure – continua – rischiamo una sanzione di 1,700 milioni di euro da parte dell’Europa per l’obsolescenza del nostro parco vetture, che riguarda circa 20 mila autobus”.
Chieste le dimissioni di Caldoro, per l’assenza della sua azione di intermediazione col Governo. “Al tavolo – commenta Petruzziello – non era presente così come non erano presenti i politici irpini che pure si erano esposti a sostegno della vertenza”. “Caldoro – attacca il segretario – aveva promesso un piano regionale dei trasporti così come fatto in Piemonte, che fine ha fatto?”. “E’ necessaria un’azione concreta. E’ in pericolo l’85% della produzione industriale irpina, che è nelle mani di FIAT (IRISBUS, FMA e indotto)”. “La nostra mobilitazione continua – conclude Petruzziello – a partire dallo sciopero generale del 6 settembre che si terrà proprio a Grottaminarda”.
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