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Gli occupabili? Le contraddizioni di una politica del lavoro dopo il RdC

Nel secondo approfondimento entriamo nel tema delle misure di contrasto alla povertà e sulla liberalizzazione del mercato dell’energia in collegamento con Roberto Ciccarelli, autore ed editorialista de ilManifesto. 

Da un lato tiene banco la riforma del Reddito di Cittadinanza che a partire da agosto ha escluso la platea dei cosiddetti abili al lavoro, inseriti in una nuova misura il “Supporto alla formazione e al lavoro”, legata alla stretta partecipazione a corsi di. attivazione e formazione al lavoro. Dalle prime informazioni, sembrano stentare a prendere il via sia le erogazioni monetarie, sia i corsi di formazione lavorativa. L’enfasi posta nelle politiche di sostegno al reddito sulle potenzialità delle politiche di attivazione lavorativa e formazione sembra molto distante dalla realtà, caratterizzata da problematiche strutturali pluriennali sia di queste politiche sia di un mercato del lavoro povero e precario. Ad essere florido sembra solo essere il “mercato della disoccupazione” delle imprese della formazione. 

Secondo l’interlocutore, solo una misura sganciata  da qualunque tipo di condizionalità alla formazione e al lavoro, sia per i poveri assoluti che quelli relativi, potrebbe rappresentare una politica di contrasto alla povertà credibile all’interno di un cambio di passo strategico.

Infine è stato affrontato un’ulteriore sfida alle fasce più deboli della società, ossia la liberalizzazione definitiva del mercato dell’energia, un dei provvedimenti richiesti dall’UE come contropartita per il finanziamento del PNRR.

da Radio Blackout

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