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Lotta contro le violenze della polizia: assassinata Marielle Franco a Rio

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E’ stata uccisa ieri notte Marielle Franco, impegnata nel combattere le violenze della polizia nelle Favelas di Rio de Janeiro. 

La donna era di ritorno da una manifestazione per i diritti della popolazione nera quando, affiancata da un’altra automobile sembra con due uomini, è stata freddata con 5 colpi di pistola alla testa. Ferita la sua collaboratrice e ucciso anche il suo autista.

Marielle era una militante femminista nera del Partito socialismo e Libertà (Psol), nonché consigliera comunale di Rio de Janeiro.
Nata nella favela di Marè, in cui lavorava e viveva, e da sempre impegnata contro gli abusi della polizia nelle periferie della città, si definiva Cria da Marè, figlia della marea.

Recentemente, era entrata a far parte alla commissione per il monitoraggio dell’intervento militare nelle favelas di Rio voluto dal Presidente all’inizio dell’anno, sul quale provvedimento lei si era espressa contraria pubblicamente. Solo lo scorso fine settimana aveva denunciato sui suoi social network un’azione della polizia militare nella favela degli Acari. “Il 41esimo battaglione della polizia militare di Rio de Janeiro sta terrorizzando e usando violenza sugli abitanti di Acari … È sempre successo e con l’intervento è diventato anche peggio”, ha scritto.

Sono state annunciate numerose manifestazioni nella città e tanti movimenti popolari hanno manifestato la loro rabbia e il loro dispiacere. Ancora non ci sono informazioni certe sugli esecutori dell’omicidio che però mette in luce come le verità raccontate da Marielle fossero scomode e da mettere a tacere in quanto parole di una donna nera delle favelas.

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