Milano, rioccupata l’ardita pizzeria del popolo
Un centinaio di persone sono rientrate nel pomeriggio intenzionate a mantenere viva questa esperienza collettiva. Entrando abbiamo potuto vedere in cosa consiste di fatto uno sgombero: hanno divelto una rampa di scale, hanno distrutto il forno a legna, hanno disegnato peni sui muri e defecato sui materassi. Il gesto delle scale è paradigmatico: nessunn progetto, nessun altro uso per questo
stabile, solo il vuoto, il degrado, l’abbandono.
Ricostruiremo il forno e le scale , riporteremo tra queste mura corpi, azioni, pensieri, fantasia, determinazione, vita.
Contro la prepotenza di polizia e palazzinati, opponiamo la potenza delle nostre relazioni, la nostra determinazione e la nostra fantasia.
Organizziamoci insieme
Ardita Pizzeria del Popolo
di seguito i comunicati sulla rioccupazione
CI SCUSIAMO PER IL DISAGIO…
(lettera al quartiere)
All’interruzione degli ultimi giorni è stato posto prontamente rimedio. Le serrande sono riaperte, il forno è ancora acceso e volti amici si affacciano dalle finestre di Via Cola di Rienzo 48. Le mani della polizia non hanno tenuto la presa a lungo, la pizzeria è tornata a vivere.
Qui abbiamo visto in quattro mesi nascere e crescere legami profondi, raccogliersi e diffondersi energie che hanno generato un modo di vivere diverso, rimodellato sui bisogni di chi abitava e attraversava quella casa: un’aula studio per chi vuole studiare, una sala prove per chi fa musica, un’officina per imparare assieme ciò che prima non sapevamo fare. Cene e pizzate popolari per potersi incontrare e conoscere fuori dai ritmi frenetici di Milano.
Abitare uno spazio per noi non significa dormire lì dentro, ma costruirlo giorno dopo giorno mettendo in comune pratiche e pensieri. Ci rifiutiamo di sacrificarci per un mondo in cui non crediamo più e che mostra le sue parti marce e cadenti: la condivisione è uno degli strumenti di cui possiamo dotarci per attaccare questo sistema. La prepotenza della polizia e quella della speculazione edilizia sono due facce della stessa medaglia, e questa zona le ha conosciute entrambe. Ha visto palazzi abbandonati, demoliti e ricostruiti per poi essere lasciati ancora vuoti, e nei giorni scorsi ha percepito la presenza arrogante delle camionette e dei caschi blu per le sue vie.
Durante lo sgombero della Pizzeria e l’occupazione del Circolo in via Del Fusaro abbiamo sentito il calore degli abitanti, che ci ha aiutato e sospinto nei momenti più difficili. Questa solidarietà viva è più forte di qualsiasi operazione della Questura.
L’avevamo promesso: non avremmo ceduto, né in quel momento, né in futuro. Siamo tornati per restare, perché quello che è cominciato non deve rimanere soffocato sotto la polvere di un edificio nuovamente deserto, perché dove loro distruggono noi ricostruiamo. Invitiamo tutti a passare in questi giorni per riaprire insieme ciò che era nostro bene… dove eravamo rimasti?
Ardita Pizzeria del Popolo
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