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Palermo: anche i forestali scendono in piazza

La situazione che vivono questi lavoratori è legata da sempre ad una condizione di precarietà endemica, aggravata ancora di più, dal fatto che per una buona parte di questi è indispensabile raggiungere le 181 ore entro la fine dell’anno, cosa che al momento sembra impossibile a causa della mancanza dei fondi necessari. Fondi sulla cui reperibilità sembrano credere soltanto i rappresentanti istituzionali che da un lato promettono soluzioni e dall’altro continuano ad effettuare tagli sul comparto dei trasporti che hanno già provocato il licenziamento di oltre duemila dipendenti del trasporto pubblico locale.

Intanto continua la mobilitazione dei lavoratori di Termini che da uuna settimana hanno rinnovato la rabbia e la determinazione che azienda e istituzioni speravano avessero perso. Tetre prospettive di (non)lavoro ed un futuro da disoccupati questo è lo scenario che accomuna i forestali con gli operai di Termini Imerese che anche oggi hanno dato vita ad una nuova azione di protesta, organizzando un presidio davanti il Tribunale del paese. Nuovo protagonismo quello degli operai che, superando le esitazioni del passato, sta finalmente facendo sentire la propria voce individuando e colpendo obiettivi e controparti reali: dalle banche alle agenzie di strozzinaggio legalizzato dello Stato rappresentato dalla serit-equitalia, passando per le uniche istituzioni che continuano a manifestare la loro presenza: tribunali e agenzia delle entrate.

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