Palermo, solo la lotta paga: consiglio comunale straordinario sull’emergenza abitativa
Il corteo di oggi, concentratosi a piazza Verdi alle diciassette, si è svolto in un clima di consapevolezza, determinazione ma anche di un po’ di fierezza. Fierezza e consapevolezza perché le motivazioni e le dichiarazioni che portavano, circa una settimana fa, il Consiglio comunale a indire una seduta straordinaria sull’emergenza abitativa, profumano di vittoria; parziale, ancora insufficiente: un obiettivo intermedio raggiunto però. Se si pensa che nello scorso settembre in occasione degli scontri per lo sgombero delle famiglie di via Calvi (individuabile come uno dei principali momenti di lotta che hanno contribuito a costruire e mantenere quattro occupazioni di senzacasa scesi oggi in piazza, a scongiurare parecchi sgomberi e alla costituzione di un vero movimento cittadino), il caro sindaco definiva gli occupanti di case “abusivi, criminali”, è facile individuare una vittoria nel sentirlo qualche giorno fa invece, non soltanto esporsi ufficialmente in favore della risoluzione dell’emergenza sociale, ma facendolo andando a toccare alcune delle rivendicazioni e soluzioni individuate da questi mesi di lotta e riappropriazione diretta fatta di cortei, di occupazioni di interi palazzi, di presidi, di blocchi di sfratti, ovvero: inventario degli edifici pubblici, di quelli confiscati, requisizione dei beni delle opere pie.
La determinazione invece è quella che non ha visto i senzacasa e quanti hanno oggi partecipato al corteo, di certo festeggiare per quelle che rimangono delle semplici dichiarazioni, ma pretendere invece di partecipare alla seduta straordinaria del Consiglio su ciò che li riguarda direttamente. Un passo veloce per non perdersi l’inizio della seduta, fa giungere il corteo partito da piazza Verdi, intorno alle diciotto a piazza Pretoria. La celere è schierata davanti Palazzo delle Aquile. Il corteo, con il protagonismo tutto dei senzacasa, chiede a gran voce di entrare mettendosi quasi a contatto con lo schieramento di polizia: le intenzioni sono chiare. Trascorrono pochissimi minuti scanditi da cori di determinazione, quando si ottiene che una delegazione numerosa di senzacasa e del comitato di lotta “Prendocasa” possa partecipare al Consiglio. La seduta è ancora in corso.
Poco resta da dire su ciò che i fatti hanno saputo al meglio dimostrare. E il movimento dei senzacasa non strarà certo in attesa di quelle che abbiamo già definito delle soluzioni “ancora nebulose e parziali”, ma dimostrando come oggi, che gli intenti sono apprezzabili, ma solo i fatti contano. Come dire, senza banalità e senza paura di abusarne…, solo la lotta paga!
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