InfoAut
Immagine di copertina per il post

Argentina: al salto dei tornelli per l’aumento del biglietto

Una cronaca a Constitución, dove giungono i lavoratori dalla Provincia.

di Fabián Restivo e Aien Nesci

I più giovani fanno il salto. I più anziani chiedono permesso per evitare la spesa della SUBE (SUBE card, smart card per pagare il trasporto urbano, ndt). Madri e padri fanno passare sotto i propri figli. Una cartolina argentina.

Alle sette del mattino nelle piattaforme c’erano solo i facilitatori. Di fronte a loro, coloro che saltavano i tornelli lo facevano in assoluta tranquillità. Il fatto è che alla fine tutti, i lavoratori della Ferrocarriles Argentinos e gli utenti, stanno subendo lo stesso piano di sterminio delle economie domestiche, e allora la solidarietà si impone in modo silenzioso.

L’arrivo dei poliziotti in borghese che non nascondono il loro stato di poliziotti non cambia lo scenario. I saltatori che guardano i guardiani e i poliziotti con sospetto si dividono in tre gruppi: i e le giovani che prendono la corsa e saltano, le madri con figli che prima fanno passare sotto i bambini e dopo si abbassano e passano loro, e le persone più anziane che parlano con i controllori fino a che questi li lasciano passare.

Anche il comportamento dei passeggeri di fronte a Buenos Aires/12 si divide: i più giovani passano di fronte alla telecamera facendo la “V” ridendo, ottenendo la rivincita. Le madri guardano con pena, vergognose di fronte a quello che “devono fare”. E i vecchi guardano e appena mormorano: “Le sembra che alla mia età debba chiedere di lasciarmi passare senza pagare? Che necessità avranno di farci passare attraverso questo… È indegno”.

Alle otto è stata annunciata un’operazione di controllo di polizia che prometteva di essere travolgente. Il clima si agita. I lavoratori incaricati della sicurezza della stazione si sono divisi in gruppi e tutto faceva prevedere una situazione violenta. Pochi agenti della Polizia Federale si sono appostati nei punti strategici, ma nemmeno così hanno evitato che i tornelli fossero saltati. In ogni caso, alcuni passeggeri sono stati persuasi a tornare indietro e a mettere la carta SUBE. Ma come ha detto una delle guardie della sicurezza della Ferrocarriles Argentinos, “Tutto lentamente e con affetto, perché la gente non lo fa perché vuole, questo lo sappiamo”. Ed è andato più in là: “Lo fa per necessità. Allora se gli si chiede per favore di pagare il passaggio e la gente comprende, torna indietro e mette la carta”.

Per ora, in conto della maggior parte degli utenti provenienti dal conurbano bonaerense, secondo le loro stesse testimonianze e le statistiche del trasporto pubblico, devono essere aggiunti almeno due autobus e un treno. Andata e ritorno: quattro biglietti quotidiani di autobus a $300,78 e almeno due biglietti di treno a $130, supponiamo tariffe minime e con la SUBE registrata. Un totale di $1463,12 al giorno, senza contare qualche metropolitana che aggiungerebbe circa altri $125 a viaggio, $250 andata e ritorno. Un totale di $37.000 mensili.

Durante il 2023, la Rete Ferroviaria dei Passeggeri dell’Area Metropolitana di Buenos Aires ha contato un totale di 335.662.181 passeggeri paganti. Circa 11.054.941 appartengono solo al mese di dicembre dell’anno 2023 della Linea Roca, che ha come capolinea di uno dei suoi rami Plaza Constitución. Per la distribuzione delle sue stazioni, questi 440.000 utenti quotidiani sono nella loro grande maggioranza bonaerensi del conurbano sud e di La Plata.

“A te lo hanno ordinato”

L’uomo con una vecchia e logora maglietta verde militare che si avvicina ha circa sessanta anni. Da questo lato del controllo c’è un giovane poliziotto. L’uomo giunge al tornello e gli dice che passerà e che non  nulla nella SUBE. Non domanda, solo lo dice al poliziotto che gli ordina di porre la carta. L’uomo con sguardo duro gli risponde: “sono un veterano delle Malvinas e il treno è pieno di quelle calcomanie che alla fine non servono a nulla, perché nulla fanno per noi. Guardati e guardami e pensa che farai e dirai, perché io ho le palle piene di tutto. Nessuno rispetta. Nessuno si ricorda. E io devo andare in ospedale dove mi aspetta una medica specialista, e vengo da Don Bosco e sono stanco, cosicché passerò, anche se ti hanno ordinato di dirmi che non posso passare. E io so chi te lo ha ordinato: quelli che se ne fregano delle Malvinas e di noi”. Il poliziotto lo ha guardato ed è arrivato a dirgli solo: “passi, per favore”.

Un lavoratore con un salario medio di $240.000 che vive nella Provincia di Buenos Aires destina più di 27 ore lavorate al mese per pagare quanto gli è costato andare al suo luogo di lavoro. Più di un milione di passeggeri quotidiani attraversavano i lettori tutti i giorni secondo i dati raccolti dal sostegno della SUBE. Con queste nuove tariffe, bisognerà contare i salti del tornello?

Non sapere

Dopo gli aumenti disposti dal governo di Javier Milei, oggi un biglietto minimo del treno costa $130 con carta SUBE registrata e $260 senza registrare la SUBE. Nella seconda sezione, la tariffa minima sale a $169 con carta SUBE e $338 senza registrare la SUBE. E per la terza sezione: $208 con SUBE e $416 senza registrare la SUBE. E sì, oggi: dal ministero del Trasporto hanno informato che, al di là di questo bel aumento di tariffe, mensilmente si continuerà ad aggiustare il biglietto per l’inflazione. Come dire, i lavoratori che già affrontano un aumento del 251% nel caso degli autobus e del 170% in quello dei treni, devono abituarsi a vivere nell’incertezza di non sapere quanto del loro magro salario il mese seguente dovranno destinare per viaggiare.

Deodorante rubato

Secondo quanto si può vedere sui distintivi dei vestiti, ci sono tre imprese di sicurezza privata, più la polizia, più il personale di sicurezza della Ferrocarriles Argentinos. Senza dubbio, il fatto che molta gente salti i tornelli ha acceso gli allarmi e hanno deciso di porre tutto il personale disponibile a controllare i passaggi. Questo ha fatto sì che anche altre aree che hanno bisogno di sicurezza sono state trascurate e succedono cose, che come aneddoti fanno ridere: “Ieri al primo controllo c’è stato un po’ di subbuglio ed è stato spostato qui perfino il personale dei bagni. Bene, si sono rubati un deodorante, come hanno fatto? Nessuna idea. Devi stare qui per sapere come è!”.

Più di 200 passeggeri per vagone, più di 2.000 per treno. Una marea umana eterogenea che arriva dopo che si sono stipati gli uni con gli altri, contro le pareti, i sedili, sedendosi sul pavimento. Persone storicamente accantonate ma ora sprovviste di tutto il salario indiretto a partire dalla privazione dei sussidi. Altre persone, di classe media che non solo non va più a comprare un’auto ma che deve perfino saltare il tornello del capolinea perché il suo salario svalutato lo ha spinto fuori dalla sua classe autopercepita, se non ci arriva, o solo si rifiuta di lasciare un quarto del proprio stipendio nella SUBE.

“L’esplosione può essere inevitabile”

Il clima della stazione Constitución rivela una certa tensione, con ancora una calcolata amabilità di guardie e poliziotti, che in una fila unica di fronte ai tornelli cercano di evitare i salti con la sola loro presenza. È noto che alcune volte guardano da un’altra parte, fatto che spinge a commentarlo con un funzionario della sicurezza. Risponde con un tono comprensivo che “a volte bisogna fare il tonto perché vedi quello che succede, succede perché non ha altra soluzione, perché non gli basta, non perché vuole. Ora, l’idea di mettere un controllo di polizia va bene, non dico di no, ma se fanno i rigorosi la gente si esaspera e quando la disperazione aumenta e sono tanti, l’esposizione può essere inevitabile. Fino a dove credono che la gente sopporterà la pressione?”.

foto: Fabián Restivo

23 febbraio 2024

Página/12

da Comitato Carlos Fonseca

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

argentinacosto della vitaINFLAZIONEtrasporti

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Jenin sotto attacco israeliano: 6 morti e 35 feriti

Il Ministero ha spiegato in una breve dichiarazione che sei persone sono state uccise e altre 33 sono state ferite e sono state trasportate negli ospedali Ibn Sina, Al-Amal e Al-Shifa. È probabile che il bilancio delle vittime aumenti con l’aggressione israeliana. Jenin. Sei palestinesi sono stati uccisi e altri 35 sono rimasti feriti durante […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Somalia, Sudan, Algeria… ed il ritorno di Trump

Da Radio Africa: prima puntata del 2025, lunedì 20 gennaio 2025, per l’approfondimento quindicinale dedicato all’Africa sulle frequenze di Radio Onda d’Urto, dentro la Cassetta degli Attrezzi. In questi 30 minuti ci occuperemo di diversi Paesi africani, da nord a sud. Partiremo dalla Somalia e da Mogadiscio (in foto) in particolare, al centro del reportage sul campo della rivista Africa, con la storia […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Usa: Leonard Peltier uscirà dal carcere

In uno dei suoi ultimi atti da Presidente Biden ha commutato la condanna all’ergastolo di Leonard Peltier, l’attivista dell’American Indian Movement in prigione da quasi 50 anni. Peltier sconterà il resto della pena agli arresti domiciliari. da Osservatorio Repressione «Ho commutato la pena dell’ergastolo alla quale era stato condannato Leonard Peltier, concedendogli gli arresti domiciliari»: nell’ultimo giorno, […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Voci da Gaza II – Asuat Min Gaza II

Seconda –di due– puntata speciale nello spazio informativo di Radio Blackout dedicata all’intervista di Fadil Alkhadly, membro dell’Uawc, Unione dei comitati dei lavoratori agricoli.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Raggiunto l’accordo di cessate il fuoco a Gaza

L’ accordo tra la Resistenza palestinese e il governo israeliano è stato raggiunto e firmato da entrambe le parti, a darne l’annuncio è stato Trump che da oggi inizierà il suo mandato esecutivo come presidente statunitense.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Perù. Tamburi di guerra

Su Perù 21 (giornale peruviano, ndt), il 14 gennaio, un editorialista poco noto ha inserito un’“opinione” piuttosto bellicosa. In essa, Héctor Romaña – una penna di pedigree, forse – promuoveva l’intervento militare in Venezuela. di Gustavo Espinoza M., da Resumen Latinoamericano Potrebbe essere letto come il punto di vista di un analista disperato che non […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cessate il fuoco nella Striscia di Gaza: facciamo il punto con Eliana Riva

“Cessate il fuoco”: è la notizia che da ieri sera poco dopo le 18 occupa le prime pagine di tutti i giornali, dopo la dichiarazione su Truth da parte di Donald Trump che si è intestato l’accordo tra Israele e Hamas.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cessate il fuoco(?) su Gaza

Imminente l’accordo di cessate il fuoco su Gaza e di scambio di prigionieri – con la mediazione di Usa, Qatar, Egitto – che dovrebbe prevedere nei primi 42 giorni il rilascio di una parte degli ostaggi e la liberazione di prigionieri politici palestinesi, mentre Israele terrà il controllo del corridoio Filadelfia tra Gaza ed Egitto […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’escalation di Erdogan contro il Rojava

La Turchia e le milizie islamiste filo-turche, in particolare l’Esercito nazionale siriano (SNA), stanno sfruttando lo spostamento di potere a Damasco per colpire le aree di autogoverno controllate dai curdi nella Siria settentrionale e orientale. Ankara giustifica queste azioni sostenendo che i gruppi che operano nella regione, in particolare le Unità di difesa popolare curde […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non è stato un boom ma si sente il crack: l’energia ai tempi di Milei

La rinuncia di Eduardo Rodríguez Chirillo a capo del Ministero per l’Energia [nell’ottobre scorso] ha lasciato innescato un detonatore fatto di massicci aumenti delle tariffe, profitti straordinari per una manciata di imprese e incertezza sulla fornitura di elettricità durante l’estate. di Felipe Gutiérrez Ríos (OPSur-Revista Crisis), da ECOR Network In questo articolo gli alti e […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Speculazione sul burro e altre storie del capitalismo globalizzato

Il capitalismo è una follia e la prova è data da un prodotto che tutti i bretoni amano: il burro. Il 28 dicembre, un articolo di Le Parisien ha raccontato di un biscottificio dell’Ile et Vilaine costretto ad acquistare burro dai Paesi Bassi, anche se prodotto a 90 chilometri dalla sua fabbrica… in Normandia! Tradotto […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: il Mendoza avanza contro contadini e indigeni, tra la vendita di terre demaniali e progetti minerari

Ancora risuonano nei paraggi di Los Molles e di El Sosneado, i fatti degli inizi del 2023, quando nel sud provinciale giunsero dei fuoristrada con foto del Generale Roca e proclami negazionisti.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il coltello alla gola – Inflazione e lotta di classe

Con l’obiettivo di provare a fare un po’ di chiarezza abbiamo tradotto questo ottimo articolo del 2022 di Phil A. Neel, geografo comunista ed autore del libro “Hinterland. America’s New Landscape of Class and Conflict”, una delle opere che più lucidamente ha analizzato il contesto in cui è maturato il trumpismo, di cui purtroppo tutt’ora manca una traduzione in italiano.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Ancora Trump, non stupitevi

Ad un primo sguardo superficiale queste elezioni negli Stati Uniti sono state un replay di quelle del 2016. Trump vince nonostante le previsioni dei sondaggisti più autorevoli.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Argentina: le lotte studentesche crescono in tutto il paese

Affollate marce con fiaccolate a Buenos Aires e La Plata

Immagine di copertina per il post
Formazione

In Val Susa si accende lo sciopero studentesco

Durante la giornata di ieri un grande numero di studentesse e studenti si è riunito in piazza per scioperare contro l’accorpamento tra il Liceo Norberto Rosa e l’iis Enzo Ferrari e la chiusura della stazione di Susa per i lavori della stazione internazionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kenya: il presidente Ruto annuncia il ritiro della riforma ma la protesta continua.

In Kenya da più di una settimana proseguono le proteste contro la nuova legge finanziaria, chiamata Finance Bill 2024, che prevede tra le altre cose un’imposta sul valore aggiunto del pane.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: i mercati festeggiano mentre avanza la recessione

Il governo ha ottenuto l’approvazione al Senato della Legge “Basi e Punti di Partenza per la Libertà degli Argentini”, che aveva una media sanzione alla Camera dei Deputati.