InfoAut
Immagine di copertina per il post

Argentina. Mapuche: dal picchetto ai tribunali

Ad Angulos, a 40 chilometri da Famatina, gli abitanti hanno bloccato la strada per impedire una miniera d’oro dell’impresa Midaish e hanno protestato nella compagnia. Sono stati accusati di intimidazione. A Nequén, hanno confermato il processo a tre dirigenti mapuche.

È la quarta impresa mineraria espulsa dalla popolazione di La Rioja, ma ci sono state conseguenze: 35 persone a giudizio per aver bloccato il passaggio alla compagnia. Tra i denunciati figurano una minore adolescente, il sacerdote del paese e il sindaco di Famatina. “Di fronte alla paura che cercano di imporci, continuiamo a difendere la vita, l’acqua e le colline. Continuiamo a difendere l’autodeterminazione dei popoli”, hanno dichiarato le assemblee socio ambientali riojane. A Neuquén, hanno confermato il processo a tre dirigenti mapuche che hanno resistito ad uno sgombero. Possono subire pene fino a 15 anni di carcere.

Dal 2006, per mezzo del governatore Angel Maza, l’impresa Barrick Gold ha cercato di installarsi. La popolazione di Famatina, di Chilecito e del capoluogo provinciale si è mobilitata contro l’attività estrattiva. Maza è stata destituito, è stata approvata una legge che proibiva le megaminiere ed è diventato governatore Luis Beder Herrera. Ha abrogato la legge che bloccava l’attività mineraria e ha dato il benvenuto alle imprese.

Negli ultimi otto anni, a La Rioja sono state espulse tre imprese minerarie: Barrick, Shandon Gold e Osisko Mining Corp. L’estate del 2012 fu il momento di maggior mobilitazione, quando si seppe che l’impresa Osisko effettuava dello spionaggio sugli abitanti. Ci fu una sommossa popolare e un accampamento permanente all’entrata della collina Famatina. Durante il 2013 e il 2014, per più di un anno, c’è stato un accampamento delle assemblee socio ambientali, anche nella zona conosciuta come El Cantadero.

L’ultimo fatto è avvenuto lo scorso aprile, sul fiume Blanco, nel paese di Angulos (a 40 chilometri da Famatina). L’impresa Midaish ha cominciato ad insediarsi. Prometteva l’estrazione dell’oro con un metodo da “attività mineraria aurifera in un fiume secco”, mediante la rimozione della sabbia, trasferimento del concentrato e lavorazione a Salta. Assicuravano che non avrebbe contaminato né usato cianuro né acqua. Gli abitanti e il sindaco di Famatina, Ismael Bordagaray, hanno denunciato che non c’era uno studio di impatto ambientale e, soprattutto, hanno ricordato che nella regione non c’è “licenza sociale” (termine imposto dalle imprese per riferirsi al permesso della comunità).

Tra il 15 ed il 20 aprile, in tre occasioni gli abitanti sono saliti all’accampamento minerario per chiedere che si rispettasse il diritto della comunità a decidere il proprio modello produttivo (turistico e agropastorale).

L’impresa Midaish (con capitali saltegni) ha denunciato 35 abitanti (tra loro il sindaco, il sacerdote Omar Quinteros e una minore). L’avvocato dell’impresa, Daniel Adolfo Luna, li ha accusati per il “fermo illegittimo delle persone” e ha denunciato che gli abitanti “hanno minacciato di morte con un’arma da fuoco” i lavoratori della miniera. Li ha anche accusati di aver cercato di incendiare con il gasolio l’accampamento minerario. L’impresa ha diffuso un video con dei danni, ma non si osserva nessuna persona.

Sono intervenuti il procuratore Diego Torres Pagnusat e il giudice dell’Istruzione n° 1 di Chilecito, Marcelo Carrizo. Nella prima settimana di maggio hanno notificato agli abitanti e, nella seconda settimana, hanno cominciato a fare gli interrogatori. “La Giustizia è lenta, ma con noi ha agito rapidissima. Non è casuale e per questo denunciamo la persecuzione e la messa sotto processo della protesta”, ha spiegato Jenny Luján, dell’assemblea di Chilecito.

Le assemblee di Chilecito, Nonogasta, Campanas, della capitale provinciale e delle “Pianure per la vita” hanno emesso un comunicato congiunto. “Denunciamo pubblicamente il governo di La Rioja per acuire la sua strategia antidemocratica di criminalizzazione della protesta sociale. Si fanno cause con menzogne, false denunce a partire da auto attentati, come ha fatto l’impresa mineraria Midaish, con la complicità dell’apparato poliziesco e giudiziario”, hanno spiegato le assemblee.

Hanno messo in guardia sulla crescente “privatizzazione e mercificazione della natura, anche contro la volontà della maggioranza della popolazione colpita”. Hanno messo in guardia che in nome dello “sviluppo” e della creazione di lavoro, il territorio provinciale “è consegnato a grandi gruppi estrattivi, la cui insostenibilità socio ambientale ed economica risulta manifesta”. E hanno dato un avvertimento: “Vinca chi vinca (nelle elezioni), qui non ci sarà attività mineraria”.

A Neuquén è stato confermato l’inizio del processo orale a tre dirigenti mapuche delle comunità Winkul Newen e Wiñoy Folil. Situate a 30 chilometri da Zapala, da un decennio sono in conflitto con delle imprese petrolifere. A dicembre del 2012 c’è stato un tentativo di sgombero, ordinato dalla giudice Ivonne San Martín (molto discussa per le sue sentenze sempre avverse ai popoli indigeni). La comunità ha resistito e, con una sassata, ha ferito gravemente al viso l’ufficiale giudiziaria Verónica Pelayes.

La causa è stata inizialmente registrata come “lesioni”. Successivamente è passata a “tentato omicidio” e “danno grave”, con pene fino a 15 anni di carcere. I denunciati sono Relmú Ñamku, Martín Maliqueo e Mauricio Rain. Il processo comincerà dopo le ferie giudiziarie e può essere la prima condanna per un conflitto territoriale mapuche. “I settori del potere stanno cercando una condanna affinché le altre comunità non difendano il territorio. È una chiara persecuzione politica e giudiziaria per aver combattuto il modello petrolifero-estrattivo.

da Comitato Carlos Fonseca

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

argentinamapucheminiera

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele e Turchia premono sulla Siria del Sud-Ovest e del Nord-Est

In queste giornate di repentini cambiamenti vogliamo fare il punto con Eliana Riva, caporedattrice del giornale di informazione Pagine Esteri, rispetto a due elementi di particolare pressione sul territorio siriano, ossia Israele da un lato e la Turchia dall’altro.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kobane pronta a resistere all’imminente invasione guidata dalla Turchia

Le Forze Democratiche Siriane (SDF), martedì, hanno lanciato un duro monito contro l’imminente invasione di Kobane da parte della Turchia. Sottolineando la storica resistenza della città, le SDF hanno giurato di difenderla insieme al suo popolo, facendo appello alla solidarietà internazionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: la Turchia ammassa le truppe al confine e bombarda Kobane

Siria. La Turchia continua ad ammassare truppe al confine per invadere con le sue milizie jihadiste la città di Kobane, simbolo della lotta anti-Isis e della rivoluzione confederale del nord-est siriano. Da questo martedì 17 dicembre in corso anche bombardamenti di artiglieria sulla città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: la sfida di una ricostruzione indipendente dagli interessi imperialisti

Abbiamo posto alcune questioni a Yussef Boussoumah, co-fondatore del Partito degli Indigeni della Repubblica insieme a Houria Bouteldja e ora voce importante all’interno del media di informazione indipendente Parole d’Honneur a partire dalla caduta del regime di Bachar Al Assad in Siria.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La fine di Assad e l’inizio del califfato all’ombra di Ankara scompongono il mosaico siriano

La repentina caduta del regime alauita degli Assad riporta alla luce le fratture della Siria postcoloniale, frutto malsano dell’accordo Sykes Picot del 1916 fra Francia e Gran Bretagna, che ha diviso in modo arbitrario i territori che appartenevano all’impero ottomano.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gli USA minacciano la Siria: via le sanzioni solo se Damasco abbandonerà Teheran

Caduta Aleppo, si combatte intorno a Hama. Ieri migliaia di miliziani di Ha’yat Tahrir al Sham (Hts) e di altre formazioni jihadiste appoggiate dalla Turchia hanno ripreso ad avanzare verso la città un tempo roccaforte dell’islamismo sunnita. Incontrano la resistenza delle forze governative che sembrano aver in parte ricompattato i ranghi dopo il crollo ad […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Oltre 800 banche europee investono 371 miliardi di euro in aziende che sostengono gli insediamenti illegali in Cisgiordania

La Coalizione Don’t Buy Into Occupation nomina 58 aziende e 822 istituti finanziari europei complici dell’illegale impresa di insediamenti colonici di Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: jihadisti filo-turchi entrano ad Aleppo. Attacata anche la regione curda di Shehba

In Siria a partire dal 27 novembre, milizie jihadiste legate alla Turchia hanno lanciato un’offensiva dalla regione di Idlib e raggiungendo i quartieri occidentali di Aleppo. Come sottolinea ai nostri microfoni Jacopo Bindi, dell’Accademia della Modernità Democratica, l’Esercito nazionale siriano, responsabile di attacchi nella regione di Shehba, è strettamente legato ad Ankara. Questo gruppo, che […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Una fragile (sanguinosa) tregua

Alle 10 di questa [ieri] mattina è partita la tregua di 60 giorni (rinnovabile) tra Israele e Hezbollah, orchestrata dagli Stati Uniti e in parte dalla Francia. Una tregua fragile e sporca, che riporta la situazione ad un impossibile status quo ex ante, come se di mezzo non ci fossero stati 4000 morti (restringendo la guerra al solo Libano) e 1.200.000 sfollati su un paese di circa 6 milioni di abitanti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Entra ufficialmente in vigore il cessate il fuoco tra Libano e Israele

Riprendiamo l’articolo di InfoPal: Beirut. Il cessate il fuoco israeliano con il Libano è entrato ufficialmente in vigore mercoledì alle 4:00 del mattino (ora locale). Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato martedì sera che il suo governo ha approvato un accordo di cessate il fuoco con Hezbollah in Libano, dopo settimane di colloqui […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: il Mendoza avanza contro contadini e indigeni, tra la vendita di terre demaniali e progetti minerari

Ancora risuonano nei paraggi di Los Molles e di El Sosneado, i fatti degli inizi del 2023, quando nel sud provinciale giunsero dei fuoristrada con foto del Generale Roca e proclami negazionisti.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Argentina: le lotte studentesche crescono in tutto il paese

Affollate marce con fiaccolate a Buenos Aires e La Plata

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: i mercati festeggiano mentre avanza la recessione

Il governo ha ottenuto l’approvazione al Senato della Legge “Basi e Punti di Partenza per la Libertà degli Argentini”, che aveva una media sanzione alla Camera dei Deputati.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Senza acqua né cibo e in “condizioni inumane”, così sono stati i giorni in prigione per aver marciato contro la Legge Basi

Sofía Ottogalli si sente una perseguitata politica. Lei, insieme ad altre 32 persone, è stata detenuta la settimana scorsa mentre protestava al Congresso contro la Legge Basi che è promossa dal Governo di Javier Milei.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Il pubblico ministero accusa gli arrestati di “possibile sedizione contro l’ordine istituzionale” e sollecita la “prigione preventiva”

Oggi in una conferenza stampa la ministra della Sicurezza ha detto che “il colpo di stato moderno è il tentativo di rendere vano il funzionamento delle istituzioni democratiche”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Argentina: dalla cordigliera alla meseta e alla costa, la lotta di un popolo per l’acqua

Tra il 15 e il 21 dicembre 2021, il popolo del Chubut abrogò la Legge di Zonificazione Mineraria che era stata approvata sei giorni prima, senza consultazioni, dai deputati provinciali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: la polizia ha effettuato varie perquisizioni ai locali e alle mense delle organizzazioni sociali

Lunedì mattina, agenti della Polizia Federale hanno perquisito i locali e le mense popolari del Polo Obrero, si sono recati anche nel domicilio di uno dei dirigenti del FOL e hanno effettuato una perquisizione del locale di questa organizzazione nel quartiere di Congreso.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La diffusione del dengue, l’agroindustria e il cambiamento climatico

Le cause dell’epidemia di dengue sono molteplici, conosciute e anche poco affrontate: cambiamento climatico, deforestazione, uso di pesticidi, impatto sui predatori delle zanzare e mancanza di pianificazione territoriale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Paese Mapuche: il popolo mapuche convoca una marcia a Temuco contro un megaprogetto elettrico

Viene convocata anche per chiedere la fine della promulgazione e dell’applicazione di leggi che cercano di fronteggiare i genuini processi di rivendicazione territoriale che comunità e Pu lof portano avanti in attesa della ricostruzione e liberazione nazionale mapuche.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Un’altra provocazione di Milei che annuncerà un indulto per i genocidi

Il presidente Javier Milei, su richiesta della sua vicepresidente Victoria Villarruel, ha deciso che il prossimo 24 marzo concederà un indulto a tutti i militari genocidi