Cina,lo sciopero più lungo per diritti e dignità va avanti a oltranza
Un grosso numero di laviratori a Dongguan – sembra migliaia – è scesa in strada èer protestare contro le inadeguatezze salariali a l’oppressione del Governo verso i lavoratori migranti, e per chiedere che il Governo paghi l’assicurazione medica spettante ai lavoratori.
I lavoratori dello Dongguan hanno allertato gli scioperanti di Yue Yuen che il governo e le compagnie vogliono ricorrere all’uso della forza contro di essi.
La produzione dell’azienda è pressoché paralizzata, e i quadri del partito hanno cominciato una campagna diffamatoria contro i lavoratori definendoli “traditori”.
La Polizia ha arrestato numerosi organizzatori. Gli scioperanti si sono fronteggiati in strada con i reparti speciali di polizia (SWAT). Hanno lanciato bottiglie contro i reparti antissomossa,i quali hanno attaccato brutalmente arrestando molti scioperanti.
Mentre la moglie di uno degli organizzatori apprendeva che la Polizia aveva arrestato il marito nel corso della quinta nottata di sciopero, migliaia di persone si sono dirette verso il centro amministrativo richiedendo che Mr Tang venisse immediatamente rilasciato.
Come annunciato dallo Sportello delle dispute sul lavoro di Shenzhen Chunfeng lo scorso 17 Aprile, la polizia ha arrestato in casa i lavoratori in sciopero più giovani,portandoseli via. Il giorno successivo, nel richiedere il loro rilascio migliaia di lavoratori sono nuovamente scesi in strada, ma la loro marcia è stata interrotta e molti manifestanti sono stati cattirati dalla polizia. Alcuni pare che siano stati arrestati solamente per portare delle immagini dei compagni recusi. Molti poliziotti in borghese – pare migliaia – sono stati impiegati per impedire che i manifestanti non usassero i loro telefoni, di modo che questi non potessero fare alcuna foto.
Il numero di lavoratori che si è riversato fuori dallo stabilimento rifiutando di lavorare va ben oltre i 20.000.
Le compagnie aziendali e il governo hanno fatto un terzo pacchetto di proposte, cercando di convincere gli scioperanti a tornare al lavoro.
Lo stato e le compagnie avrebbero ammesso il non-pagamento dell’ assicurazione medica per ogni lavoratore, e hanno promesso di finanziare i fondi per le case, ma i lavoratori non hanno accettato, e lo sciopero continua implacabile.
I lavoratori stanno continuando lo sciopero, rivela lo Sportello delle dispute sul lavoro di Shenzhen Chunfeng. perchè le risposte avute dal governo non sono state soddisfacenti.
Ciò che pare abbia scatenato la loro rabbia è stato il fatto che i dirigenti aziendali abbiano completamente negato di aver commesso alcuna violazione nel pagamento dei contributi per la pensione dei lavoratori e di altre garanzie sociali.
Il Governo non può controllare il movimento dei lavoratori migranti. I lavori più duri e meno pagati nel Paese sono svolti da 300 miioni di lavoratori migranti – persone che si sono viste obbligate a muoversi verso le città e lavorare in azienda per il denaro utile a sostenere le loro proprie famiglie.
Lo stato e altre classi discriminano brutalmente questi proletari. Mentre i colletti bianchi delle città posseggono anche due o tre case, il sistema hukou, ovvero il sistema di censimento, sta dividendo la classe lavoratrice in due distinte categorie, quella urbana e quella rurale. Così si nega l’accesso, per i lavoratori migranti che devono lasciare i loro paesi per lavorare nelle industrie delle città, all’assistenza sanitaria di base e all’educazione come per gli altri cittadini residenti
Sono spesso discriminati dal punto di vista del salario e del trattamento sul posto di lavoro. I lavoratori migranti sono esposti al maltrattamento duro sul lavoro, pagando con le loro vite; alcuni di essi vengono bruciati vivi mentre producono scarpe per le corporations occidentali.
Molto spesso sono obbligati a lavorare senza che vengano pagati. Le rivolte spesso sono causate del trattameto criminale dei padroni verso i lavoratori – alcuni vengono uccisi da questi solo perchè rivendicano i propri diritti.
In Cina, la catena intermediaria dei sottocontratti è così debole che i lavoratori sono sempre gli ultimi a venire pagati. Sempre che lo siano.
Gennaio solitamente è il mese degli scioperi, in cui i lavoratori migranti* solitamente incrociano le braccia per obbligare i datori a pagare gli arretrati così che possano inviare soldi alle rispettive famiglie prima del Capodanno Cinese.
Ci sono stati oltre 70 scioperi nel sud-est industrializzato solamente nella prima settimana di questo Gennaio.
Da allora gli scioperi si sono intensificati, divenendo centinaia, e recentemente hanno luogo con oltre 10mila lavoratori.
*con migranti ci si riferisce anche e soprattutto ai fenomeni di migrazione interna, specie dalle zone rurali verso quelle urbane.
Tratto da Revolution-news
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