InfoAut
Immagine di copertina per il post

Di acqua siamo

Nel 2000, la privatizzazione dell’acqua in Bolivia offrì uno spettacolo degno del Guinness dei primati. Nella regione boliviana di Cochabamba l’acqua fu privatizzata, compresa l’acqua della pioggia. Ci fu allora un’insurrezione popolare, e la sommossa cacciò dal paese l’impresa californiana che aveva avuto l’acqua in regalo, con pioggia e tutto, e aveva portato le tariffe alle stelle. A Cochabamba scorse il sangue, però la dignità popolare recuperò, con la lotta, il più indipensabile dei beni di questo mondo.

Quello fu un segnale d’allarme per tutti e dappertutto. Per questa strada, dove andremo a finire? Cosa pretenderanno, adesso, i padroni del potere universale? Vorrano imporci la privatizzazione dell’aria? Ci sarà da pagare per avere il diritto di respirare? Quali limiti toccherà l’assurdo del sistema dominante?

Quattro anni dopo la sommossa popolare di Cochabamba, nel 2004, in Uruguay si tenne un referendum sull’acqua: affare di pochi o diritto di tutti? Noi cittadini che appoggiammo il referendum fummo, al principio, molto pochi, voci di scarsa eco. L’opinione pubblica uruguayana subì un bombardamento di ricatti, minacce e menzogne. I grandi mezzi dicomunicazione dicevano e ripetevano che votando contro la privatizzazione dell’acqua, ci saremmo ritrovati in castigo e in solitudine, e ci saremmo condannati a un futuro dipozzi neri e pozzanghere maleodoranti.

Alla fine vincemmo, contro venti e maree, con più del settanta per cento dei voti. E così riuscimmo a far annullare le privatizzazioni dell’acqua che erano state concesse, e fu scritto nella Costituzione il principio che afferma: «L’acqua è una risorsa naturale essenziale per la vita. L’accesso all’acqua potabile e a condizioni minime di salubrità costituiscono diritti umani fondamentali».

Questo fu il primo referendum sull’acqua che si tenne nel mondo, e il risultato fu una vittoria contro la paura. La gente votò per confermare che l’acqua, risorsa naturale e peritura, deve essere un diritto di tutti e non un privilegio di chi se lo può pagare. E la gente confermò, anche, di non essere tonta e di sapere che di qui a poco, in un mondo assetato, le riserve di acqua saranno ambite quanto o più delle riserve di petrolio.

Non varrebbe la pena che altri paesi sottoponessero il tema dell’acqua al voto popolare? In una democrazia, quando è autentica, chi deve decidere? La Banca Mondiale o i cittadini di ciascun paese? I diritti democratici esistono davvero o sono le ciliegine che ornano una torta avvelenata?

Non sarebbe democratico mettere al voto le privatizzazioni, dell’acqua e tutto il resto, visto che toccano il destino di molte generazioni?

Scrivo queste parole qualche giorno prima del referendum sull’acqua in Italia. Speriamo che vinca il senso comune. Il senso comune c’insegna che l’acqua, come l’aria, non appartiene a chi la può compare: l’acqua è di chi ha sete.

Però nel mondo di oggi, il senso comune è il meno comune dei sensi, e può succedere ditutto. Chissà.

Quale che sia il risultato, continueremo a credere che la difesa dell’acqua è un dovere dilegittima difesa del genere umano.

Perché di acqua siamo, e quando lo neghiamo stiamo tradendo la più antica memoria dell’umanità.

(Introduzione al volume «La visione dell’acqua», a cura di Yaku, Nova Delphi editore. Traduzione di Maurizio Matteuzzi)

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

acquaboliviaeduardo galeano

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina, i coloni attaccano volontari internazionali: feriti tre italiani

Un nuovo attacco dei coloni israeliani ha colpito la comunità di Ein al-Duyuk, vicino a Gerico, nella Cisgiordania occupata.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Drone assassino israeliano massacra due fratellini palestinesi

Fadi Tamer Abu Assi e Juma Tamer Abu Assi, bambini palestinesi di 10 e 12 anni, sono stati ammazzati da un drone israeliano a est di Khan Yunis (sud della Striscia) mentre raccoglievano legna per il padre ferito.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Membro della Knesset: Israele sta “importando la guerra di sterminio” da Gaza alla Cisgiordania

Un membro israeliano della Knesset (Parlamento) ha affermato che Tel Aviv sta “importando” la sua “guerra di sterminio” dalla Striscia di Gaza alla Cisgiordania occupata.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

CONTRO I SIGNORI DELLA GUERRA E PADRONI DELLA CITTÀ, BLOCCHIAMO TUTTO!

Oggi, nell’ambito dello sciopero generale indetto dal sindacalismo di base, come realtà autorganizzate del movimento milanese abbiamo deciso di bloccare l’ingresso principale della sede dirigenziale di ENI S. p. a. di San Donato.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Linee gialle e zone verdi: la divisione di fatto di Gaza

Crescono i timori che il nuovo mosaico di zone diverse di Gaza, separate da una Linea Gialla, possa consolidarsi in una partizione permanente del territorio.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Germania è in crisi e vaga nella nebbia

Le ultime notizie dal paese teutonico indicano che la sua crisi economica non si arresta ed entra ormai nel suo quarto anno.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bombardamenti israeliani contro il Libano: 5 morti, tra cui l’Alto comandante di Hezbollah, Haytham Ali Tabatabaei

Beirut-InfoPal. Il ministero della Salute Pubblica libanese ha diffuso il bilancio ufficiale dell’attacco israeliano senza precedenti contro un’area residenziale alla periferia sud di Beirut, domenica 23 novembre: cinque morti e 28 feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Verso il 28 novembre: i comitati sardi chiamano alla mobilitazione

Diffondiamo l’appello uscito dalla rete Pratobello24 che invita tutti i comitati che lottano contro la speculazione energetica a unirsi allo sciopero e alla mobilitazione del 28 novembre.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Non ci sarebbe mai stata una fase due, il cessate il fuoco era la strategia

Il cessate il fuoco, come i negoziati, sono diventati un altro campo di battaglia in cui Tel Aviv temporeggia e Washington ne scrive l’esito.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cile: le grandi possibilità del nazi Kast di essere presidente

Il primo turno delle elezioni presidenziali in Cile di ieri sono terminate in modo triste e prevedibile.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

III e IV giorno dell’Incontro Internazionale delle Comunità Danneggiate dalle Dighe, dalla Crisi Climatica e dai Sistemi Energetici

Sotto il sole amazzonico, un gruppo composto da militanti di 45 paesi ha intrapreso questa domenica (9/11) una traversata simbolica attraverso le acque della Baía do Guajará, a Belém (PA).

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bolivia: La ex presidente golpista Jeanine Áñez è liberata per ordine del TSJ

Durante il suo governo di fatto, la Áñez ha emanato il decreto supremo 4.078, che esentò dalle responsabilità i militari e i poliziotti che attuarono i massacri di Senkata e Sacaba, nei quali furono assassinate 36 persone.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Bolivia nel suo labirinto

Con questo risultato, si chiude, per il momento, l’egemonia del Movimento al Socialismo (MAS) di Evo Morales

Immagine di copertina per il post
Culture

Bolivia in fiamme: dentro un ecocidio latinoamericano

Bolivia Burning: Inside a Latin American Ecocide è un documentario di 52 minuti di The Gecko Project che porta gli spettatori all’interno di una delle crisi ambientali più sottovalutate al mondo: la rapida distruzione delle foreste in Bolivia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Madagascar si ribella per l’accesso all’acqua e all’elettricità: 22 morti, il governo si dimette

«Chiediamo al Presidente di dimettersi entro 72 ore». È questa la richiesta senza compromessi formulata il 30 settembre da un manifestante della «Gen Z»

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Bolivia: I popoli indigeni paralizzano nei propri territori il progetto governativo di coltivazione della palma da olio

Il progetto governativo per coltivare la palma da olio o africana (Elaeis guineensis) è rimasto sospeso in certi territori dell’Amazzonia boliviana.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il Comune di Bussoleno allunga le mani sulla stazione internazionale ed è subito bufera

“Metti la cera, togli la cera”. Chi di noi non si ricorda della famosa frase pronunciata dal maestro Miyagi nel film “Karate Kid” all’inizio degli anni 80.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Risorse rinnovabili: risorse illimitate? Per una transizione energetica a misura dei territori.

L’incontro pubblico organizzato da Confluenza si terrà martedì 25 febbraio ore 14.30 al Politecnico di Torino, aula 9B.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Cinque nuovi data center in programma a Torino

In questi giorni è uscita la notizia di ben cinque progetti di “data center” nella città di Torino e nella cintura.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Acqua di montagna: la salute ci guadagna? 

Con questo articolo dal titolo amaro desideriamo dare spazio al sit in organizzato a Bussoleno dal Comitato L’Acqua SiCura di venerdì 24 gennaio.