InfoAut
Immagine di copertina per il post

Egitto, ancora condanne per le proteste contro al-Sisi. 5 anni al blogger Alaa

Ancora condanne in Egitto per i protagonisti delle lotte che portarono alla deposizione del raìs Mubarak nel febbraio 2011 e che successivamente si batterono contro il golpe militare del generale al-Sisi nel luglio 2013.

Questa mattina la Corte Penale del Cairo ha condannato il noto attivista e blogger Alaa Abd El Fattah insieme a Ahmed Abdel Rahman (la cui unica colpa è quella di essere stato arrestato mentre, da passante, aveva aiutato una donna a fuggire da una carica della polizia) a cinque anni di carcere per il cosiddetto caso del “Consiglio della Shura”. I restanti 19 coimputati hanno ricevuto una pena pari tre anni di carcere, mentre tutti quanti dovranno pagare una multa di 100,000 sterline egiziane ciascuno.

Il caso risale al 26 novembre 2013, quando le forze di sicurezza dispersero una protesta davanti a Majlis al Shura, il Consiglio della Shura (sede del Parlamento) nel centro del Cairo, dove i manifestanti si erano radunati contro la Legge sulle Proteste promossa dal regime militare (e che prevede il carcere per chiunque organizzi manifestazioni senza l’autorizzazione del governo), nonché contro le proposte del nuovo progetto di Costituzione egiziana che avrebbero facilitato i processi dei civili davanti ai tribunali militari. Numerosi attivisti furono arrestati e scortati fuori città sulle camionette della polizia e diversi manifestanti furono inoltre rilasciati in luoghi isolati molto lontani dal Cairo.

Lo scorso giugno, 25 imputati erano stati condannati a 15 anni di carcere in contumacia e al pagamento di 100,000 sterline di multa per manifestazione non autorizzata, furto di un walkie-talkie, teppismo, aggressione contro agenti di polizia, blocco stradale, affollamento di luogo pubblico e distruzione di proprietà pubblica. Solo 21 imputati hanno poi richiesto un nuovo processo: di questi, due sono stati condannati in contumacia e gli altri due non hanno fatto richiesta per un nuovo procedimento. Lunedi il tribunale ha assolto gli imputati di accuse di furto, ma ha anche confermato le condanne a 15 anni per i quattro imputati che sono ricorsi in appello.

Dopo il verdetto, in tribunale sono esplosi i cori contro il governo militare da parte dei familiari degli imputati e gli avvocati della difesa hanno sostenuto che il caso presentava prove false e testimonianze contraddittorie da parte dell’accusa. Lo scorso settembre il giudice che presiede il caso si era dimesso e aveva permesso il rilascio di Alaa Abd El Fattah, Mohamed Nouby e Wael Metwally su cauzione, tuttavia, nella prima udienza con il nuovo giudice, la Corte Penale del Cairo aveva ordinato che fossero detenuti di nuovo.

Questa nuova condanna – esemplare, come dimostra la volontà di punire un volto noto della dissidenza come Alaa – arriva dopo i 230 ergastoli per i protagonisti degli scontri del 2011 e la condanna a morte di 183 sostenitori dei Fratelli Musulmani, e rientra a pieno nella volontà dell’esecutivo militare di cancellare ogni traccia dell’intensa stagione di mobilitazione egiziana cominciata con le proteste anti-Mubarak. All’oggi, infatti, si contano oltre 41000 prigionieri politici in tutto l’Egitto, e ogni nuova protesta (comprese le celebrazioni per l’anniversario della Rivoluzione) viene soffocata nel sangue dalla giunta guidata dal generale al-Sisi.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

alaacondanneEgittogolperivolte araberivoluzione

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Contestati i ministri della guerra al Politecnico di Torino

Riceviamo e ricondividiamo il comunicato del CUA di Torino sulla contestazione di ieri al convegno istituzionale tenutosi alla sede del Valentino del Politecnico. Ieri mattina un gruppo di student3 dell’Università di Torino ha contestato il convegno a porte chiuse che si è tenuto al castello del Valentino su tecnoscienza e intelligenza artificiale, con ospiti di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Milano: 25 Aprile con la resistenza palestinese

Milano – Per un 25 Aprile con la Palestina, Piazza Duomo h. 13:30.
La Resistenza non è soltanto memoria, ma è oggi. Palestina libera!

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: i Me`phaa di Tilapa creano sistema di giustizia a difesa del loro territorio

Il popolo Me`phaa di Tilapa, Guerrero, ha presentato il proprio sistema di giustizia denominato Sicurezza di Protezione Territoriale Indigena (Serti), per “difendere il territorio da una prospettiva indigena, olistica e integrale”, di fronte alle minacce di progetti minerari, saccheggio territoriale e controllo dei gruppi del crimine organizzato.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Protezione Civile: 2.000 palestinesi scomparsi a seguito del ritiro delle forze israeliane da alcune aree di Gaza

La Difesa civile della Striscia di Gaza ha rivelato in un comunicato divulgato domenica che circa duemila palestinesi sono stati dichiarati dispersi in varie aree dell’enclave dopo il ritiro delle forze di occupazione israeliane (IOF) da esse.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Un documento trapelato dal New York Times su Gaza dice ai giornalisti di evitare le parole: “Genocidio”, “Pulizia Etnica” e “Territorio Occupato”

Nel mezzo della battaglia interna sulla copertura del New York Times riguardo la guerra di Israele, i principali redattori hanno emanato una serie di direttive.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

USA per la Palestina: dipendenti Google licenziati e studenti alla Columbia University sgomberati dalla polizia

Negli Stati Uniti proteste in corso a sostegno del popolo palestinese, per il quale diversi settori della società civile si sono mobilitati.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giornata di mobilitazione per il clima e a sostegno della Palestina.

Da Nord a Sud Italia questa mattina lo sciopero climatico lanciato da Fridays For Future ha riempito le piazze di giovani e giovanissimi che hanno ribadito le connessioni stringenti tra la devastazione dei territori e le guerre, rappresentando un forte grido in sostegno alla Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello alla mobilitazione in sostegno alla popolazione di Gaza ed alla resistenza palestinese

Ci appelliamo a tutt3 coloro che vogliono sostenere la resistenza del popolo palestinese per difendere una prospettiva universale di autodeterminazione, uguaglianza, equità e diritti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Attacco iraniano a Israele: quali conseguenze per il Libano?

Lo Stato ebraico potrebbe intensificare la lotta contro Hezbollah, ma secondo gli esperti una guerra aperta sul territorio libanese è improbabile.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Paese Mapuche: il popolo mapuche convoca una marcia a Temuco contro un megaprogetto elettrico

Viene convocata anche per chiedere la fine della promulgazione e dell’applicazione di leggi che cercano di fronteggiare i genuini processi di rivendicazione territoriale che comunità e Pu lof portano avanti in attesa della ricostruzione e liberazione nazionale mapuche.

Immagine di copertina per il post
Culture

Quando il polemos si fa prassi

Majakovsky aveva paura che «una corona» avrebbe potuto «nascondere la sua fronte così umana e geniale e così vera» e «che processioni e mausolei» avrebbero offuscato la «semplicità di Lenin».

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Golpe istituzionale, sostegno francese, rivolta: cosa sta succedendo in Senegal?

Da molti mesi il Senegal è in preda a una grave crisi politica e sociale, culminata negli ultimi giorni.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Senegal: rinviate le elezioni presidenziali. Le opposizioni chiamano alla piazza: “E’ un auto-golpe”

Africa. Tensione altissima in Senegal, dove il parlamento di Dakar ha rinviato le elezioni presidenziali, previste per il 25 febbraio, al prossimo 15 dicembre.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Lenin Reloaded

Cento anni dalla sua scomparsa. E la figura di Lenin continua a sfuggire a qualsiasi incasellamento, seguita a creare disturbo e inquietudine.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’attualità della rivoluzione. Il Lenin del giovane Lukács

A cent’anni dalla morte del grande rivoluzionario, un estratto di un testo inedito di Mario Tronti sul Lenin del giovane Lukács. Il saggio completo farà parte di «Che fare con Lenin? Appunti sull’attualità della rivoluzione»

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’Italia dimentica Regeni e la 185 e fa affari con l’Egitto

L’Italia continua a violare almeno lo spirito della legge 185 del 1990 dove si vieta l’esportazione di materiale di armamento « verso i Paesi i cui governi sono responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani ».

Immagine di copertina per il post
Storia di Classe

Il primo sciopero della storia – Documenti dello sciopero in Egitto sotto Ramses III

14 novembre 1157 A.C. In Egitto, durante il regno di Ramses III, gli abitanti di un villaggio, che stavano costruendo i templi di Tebe, si fermarono: fu il primo sciopero della storia. Lo racconta il papiro redatto da uno scriba, conservato presso il Museo egizio di Torino. Il Papiro dello Sciopero di Torino è un […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Narrazioni di guerra, necessità di mobilitazione.

Verso il 21 ottobre, data scelta come prima tappa di un processo che vede impegnate molte realtà nazionali, è importante dare spazio a differenti aspetti che riguardano ciò che viene definita “escalation bellica”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Niger: perché il tentato colpo di stato preoccupa l’Occidente

Alcuni militari della guardia presidenziale avrebbero infatti circondato il palazzo dell’attuale presidente Bazoum, bloccandone gli accessi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Lo strano “golpe” di Prigozhin. Arriva a 200km da Mosca e torna indietro

Un “golpe” piuttosto strano che lascia molte domande aperte.