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Il cappio si stringe su Atene


La semplice approvazione del piano della troika evidentemente non bastava ai poteri forti, che hanno richiesto ed ottenuto ieri notte un’ulteriore sottomissione dei diritti dei cittadini alle loro esigenze e soprattutto la pacificazione sociale necessaria alla stabilità del sistema economico.

La sovranità del paese è fortemente limitata dopo questo inizio 2012, basti pensare che, come scrive oggi il Corriere ” Atene dovrà sottostare a una sorveglianza «rafforzata», che prevede la presenza permanente della troika e l’inserimento nella Costituzione di una norma sulla priorità dei pagamenti delle scadenze del debito.”

Non per niente inoltre sono stati effettuati 6 arresti e 135 fermi in una nottata che non ha visto gli stessi livelli di conflitto della settimana scorsa, non per niente la massiccia presenza tra i manifestanti di studenti medi ed universitari ha portato le autorità elleniche ad arrestare 3 ragazzi per aver hackerato il portale del ministero della Giustizia agli inizi di febbraio. Intanto anche gli ultras del Paok Salonicco hanno alzato la voce contro il ruolo avuto da politici e sindacalisti nella creazione e gestione della crisi greca.

Il prossimo 20 marzo la Grecia dovrà rimborsare 14,5 miliardi di euro. La reazione delle borse è stata incerta: da un lato l’ovvia soddisfazione per l’accordo della settimana scorsa persiste, dall’altro lato c’è da valutare e quantificare l’entità delle cifre perse dalle banche e dai vari creditori privati nell’ambito dell’accordo raggiunto ieri dopo 12 ore di seduta.

Il premier Papademos ha parlato di risultato importante, garantendo che qualunque governo venisse fuori dalle urne di aprile continuerà il lavoro che la sua legislatura tecnica sta portando avanti. E gli exit poll sembrano confermare queste sue previsioni visto che Nuova Democratia e Pasok sembrerebbero attualmente aver le forze per formare una grosse koalition capace di assicurare questa continuità. Ma in sondaggi contano sempre fino ad un certo punto..

Intanto Monti, Cameron e l’olandese Rutte propongono un documento alla Ue per accelelerare sul versante della crescita: la proposta è di mettere in campo maggiori liberalizzazioni e privatizzazioni (ovvero svilimento dei diritti del lavoro e abbassamento degli standard dei servizi con innalzamento dei costi di questi) in modo probabilmente di attirare sempre più le attenzioni di una Cina che, dopo l’ultimo meeting tenutosi a Pechino proprio tra Ue e il Dragone, si è dimostrata interessata a salvaguardare (anche con sostegni finanziari ad hoc) la stabilità del suo principale partner commerciale al mondo.Se questo sarà però in grado di reinfilarsi sulla strada della crescita economica. Quella stessa Cina che dimostrò il suo attaccamento alle sorti dell’Europa comprandosi il porto del Pireo qualche anno fa..evidentemente da mangiare c’è ancora molto altro..!

 

Resta aperta la questione su come il movimento potrà tornare ad essere incisivo in questo contesto di esproprio generalizzato della sovranità e dell’autodeterminazione popolare: l’ospedale di Volos e il quotidiano Eleftherotypia sono dei primi esempi di autogestione della vita in comune che dovranno necessariamente moltiplicati. Da questo punto di vista la campagna elettorale in arrivo può essere un momento importante per un’agenda radicale dei movimenti: starà a questi dimostrare di avere la capacità per trasformare il classico appuntamento elettorale in un’occasione di presa di parola della Grecia indisponibile ai diktat della Troika.

 

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