InfoAut
Immagine di copertina per il post

La libertà dei prigionieri politici in Cile, una richiesta urgente che disturba Boric

||||

Questa domenica l’estrema destra di Kast è stata sconfitta nelle urne del Cile, nonostante ciò, il costante spostamento verso il centro politico da parte di Boric durante la sua campagna elettorale, mette in dubbio la possibilità di liberare tutti i prigionieri politici della rivolta del 2019.

Si tratta di una richiesta sentita ed esigita da centinaia di organizzazioni. Allo stesso modo si sono espressi i Deputati Nazionali del Fronte di Sinistra dell’Argentina, Nicolás del Caño e Myriam Bregman.

“Libertà ai prigionieri che hanno lottato”. Il canto si ascoltava a voce alta da parte della folla che ha assistito alla prima manifestazione di Gabriel Boric, dopo essere stato eletto. La richiesta era chiara, facevano riferimento alle centinaia di detenuti politici dopo la ribellione che iniziò nell’ottobre del 2019 e che mise in discussione tutta l’eredità pinichetista dell’attuale Cile.

A questo grido della strada, Boric ha risposto con un pretesto. Non ha confermato che avrebbe immediatamente liberato i prigionieri, ha solo detto che “aveva già parlato con i loro familiari”. Questa richiesta, molto sentita dai settori popolari e da coloro che dal 2019 hanno fatto irruzione mettendo in discussione il Cile neoliberale e non solo sono stati detenuti ma anche assassinati o mutilati, è già stata frustrata dalla Convenzione Costituzionale che da quando si è insediata, in mezzo a grandi aspettative, non solo si trova paralizzata, ma ha evitato di pronunciarsi sulla libertà dei prigionieri passando il “problema” al Congresso.

Boric, la destra, i prigionieri politici e le aspettative

Il voto di ieri è riuscito a mettere un freno all’estrema destra, nonostante ciò, il fenomeno politico che si sviluppa intorno a Kast e al suo partito, è lontano dallo scomparire con il risultato elettorale.

La destra e l’estrema destra si sono rafforzate nel parlamento, da dove continueranno a cercare di boicottare qualsiasi misura che vada a favore della liberazione dei prigionieri politici della rivolta.

arton214697 1 d74d2

Ma la posizione del presidente eletto su questa problematica è stata oscillante. A giugno di quest’anno, in un dibattito presidenziale dichiarò che era “d’accordo con il progetto di indulto che oggi si discute al Senato”. Nonostante ciò, appena 4 mesi dopo quella dichiarazione, il candidato si espresse nel canale La Red, che “non è accettabile pensare a un indulto per tutti”.

Questo cambiamento nella sua politica risponde principalmente alla ricerca del beneplacito dei partiti della ex Concertazione, che in ripetute occasioni hanno cercato di relativizzare la necessità dell’indulto generale per tutti i prigionieri della rivolta.

In questo senso, Carlos Montes del Partido Socialista, uno dei più simbolici rappresentanti degli ultimi 30 anni dell’ex Concertazione, e membro del comando di Gabriel Boric, alcune settimane fa ha dichiarato, nel programma Tolleranza Zero, che il progetto di indulto generale esaminato in parlamento sarebbe una cosa “molto cattiva” giacché “bisogna vedere caso per caso, noi analizzeremo prima di definire le norme specifiche, ma questo non è in nessun caso un progetto di indulto generale, qualsiasi cosa sia avvenuta in quell’epoca”.

La richiesta di libertà dei prigionieri politici è sollevata da centinaia di organizzazioni, tanto in Cile come fuori del paese. Uno di loro è stato il Deputato Nazionale del Fronte di Sinistra e dei Lavoratori Unità  (FITU) dell’Argentina, Nicolás del Caño, che è tornato ad esprimere un suo commento in Twitter sui risultati elettorali: “La destra pinochetista è stata sconfitta nelle urne. Aumentare la mobilitazione è il cammino per conquistare ciascuna delle richieste della ribellione di ottobre 2019, incominciando dall’immediata libertà dei prigionieri della rivolta”.

Allo stesso modo si è espressa in Twitter la Deputata Nazionale del FITU argentino, Myriam Bregman: “A poco più di 2 anni dall’inizio della ribellione popolare in Cile, l’ultradestra Kast è stato sconfitto nelle urne. Ora aumentare la mobilitazione per mettere fine a tutta l’eredità pinochetista, incominciando dalla libertà di tutti i prigionieri dell’esplosione”.

Da parte sua l’editorialista di La Izquierda Diario Chile, Francisco Flores, ha segnalato che “per lottare per la liberazione dei prigionieri politici della rivolta, è necessario affrontare la politica negazionista della destra, ma anche la politica oscillante di Gabriel Boric e del Fronte Amplio. Per questo, diventa urgente chiedere con la mobilitazione la libertà delle e dei prigionieri politici, per un indulto generale ora, senza dilazioni. E per la verità, il processo e il castigo dei responsabili politici e materiali della repressione e delle violazioni dei diritti umani”.

20 dicembre 2021

La Izquierda Diario

Da Comitato Carlos Fonseca

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

cileCILE MANIFESTAZIONE AMERICA LATINA SOLLEVAZIONE PIAZZA DELLA DIGNITAelezioni

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’entra la base del Tuscania al CISAM con il genocidio in corso in Sudan?

In Sudan si consuma un massacro che il mondo continua a ignorare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Milei-Trump hanno vinto e si sono tenuti la colonia

Il governo libertario ha imposto la paura della debacle e ha vinto nelle elezioni legislative.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina libera, Taranto libera

Riceviamo e pubblichiamo da Taranto per la Palestina: Il porto di Taranto non è complice di genocidio: i nostri mari sono luoghi di liberazione! Domani, la nostra comunità e il nostro territorio torneranno in piazza per ribadire la solidarietà politica alla resistenza palestinese. Taranto rifiuta di essere zona di guerra e complice del genocidio: non […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gaza è Rio de Janeiro. Gaza è il mondo intero

Non ci sono parole sufficienti per descrivere l’orrore che ci provoca il massacro di oltre 130 giovani neri, poveri, uccisi dalla polizia di Rio de Janeiro, con la scusa di combattere il narcotraffico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I “potenti attacchi” su Gaza ordinati da Netanyahu hanno ucciso 100 palestinesi

I palestinesi uccisi ieri dai raid aerei israeliani sono un centinaio, tra cui 24 bambini, decine i feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Monza: martedì 4 novembre corteo “contro la guerra e chi la produce”

Martedì 4 novembre a Monza la Rete Lotte Sociali Monza e Brianza e i Collettivi studenteschi di Monza hanno organizzato un corteo “Contro la guerra e chi la produce “.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’entra Leonardo con il genocidio a Gaza?

Gianni Alioti, ricercatore di The Weapon Watch – Osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei, ha scritto per Pressenza un approfondimento, con notizie inedite, sulle responsabilità di Leonardo nel genocidio a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: continuano gli attacchi israeliani nonostante la tregua del novembre 2024. Due persone uccise

Ancora bombardamenti israeliani nel sud del Libano, nonostante l’accordo di tregua concordato nel novembre 2024.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Coloni lanciano attacchi coordinati contro agricoltori e terreni della Cisgiordania

Cisgiordania. Negli ultimi giorni, gruppi di coloni hanno lanciato una serie di attacchi coordinati contro agricoltori e terreni agricoli palestinesi a Betlemme, al-Khalil/Hebron e nella Valle del Giordano settentrionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupazioni e proteste per la Palestina: gli aggiornamenti da Napoli, Torino e Verona

Proseguono le mobilitazioni in solidarietà con il popolo palestinese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Paese Mapuche: parla il CAM, “La Commissione di Pace e di Intesa è una farsa” (I)

Siamo chiari, questa Commissione non rappresenta gli obiettivi politici della nostra organizzazione e del movimento mapuche autonomista che è attivo nei processi di recupero territoriale. di Héctor Llaitul La nostra politica continua ad essere la ricostruzione nazionale e la liberazione del Wallmapu, obiettivi che, una volta di più, non sono compresi né abbordati dalla classe […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Elezioni in Germania: esiste un “male minore”?

La Germania si avvia verso un nuovo governo di grosse koalition tra CDU-CSU e socialisti, tra i vincenti e gli sconfitti di questa tornata elettorale. AfD si afferma come secondo partito, ma non conquista abbastanza voti da rendere impraticabile un governo senza il partito di estrema destra. Le esternazioni di Musk ed il progetto MEGA […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Gli Stati Uniti verso le elezioni: guerre e guerra civile

Manca poco più di una settimana alle elezioni negli Stati Uniti e nonostante i pronostici regna l’incertezza.

Immagine di copertina per il post
Traduzioni

Un suspiro de alivio, nada más

Más que la victoria a medias de la izquierda en Francia, lo que realmente podemos celebrar es la derrota de la Agrupación Nacional de Le Pen. Una derrota clara, una buena noticia a corto plazo pero que, después de haber suspirado de alivio, nos obliga a hacernos unas cuantas preguntas

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Un sospiro di sollievo, nient’altro

Più che la vittoria dimezzata, per quanto in parte sorprendente, della sinistra in Francia ciò che c’è possiamo festeggiare è la sconfitta del Rassemblement National. Una sconfitta chiara, ed una buona notizia nel breve termine, ma che, dopo aver tirato un sospiro di sollievo, ci costringe a porci diverse domande.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Un fronte più salutare che popolare.

Traduciamo un commento da parte del collettivo francese Cerveaux Non Disponible rispetto alle elezioni per dare un quadro il più possibile composito di quali siano gli animi nei movimenti francesi a seguito della decisione di Macron.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Paese Mapuche: il popolo mapuche convoca una marcia a Temuco contro un megaprogetto elettrico

Viene convocata anche per chiedere la fine della promulgazione e dell’applicazione di leggi che cercano di fronteggiare i genuini processi di rivendicazione territoriale che comunità e Pu lof portano avanti in attesa della ricostruzione e liberazione nazionale mapuche.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Le elezioni USA: non solo uno scontro tra un “rimbambito” e un “delinquente”

Dopo il Super Tuesday del 5 marzo, la partita delle primarie presidenziali negli Stati Uniti si è chiusa con lo scontato risultato della vittoria di Biden da un lato e di Trump dall’altro, che quest’estate verranno incoronati quali candidati per la corsa del novembre 2024 nelle Conventions dei rispettivi partiti.