#OpGreece. La lunga notte di Anonymous
Poi la conferma: «Ok. Il parlamento ha approvato a larga maggioranza». Un attimo di silenzio e per trenta secondi sullo schermo smettono di scorrere i messaggi che fino a poco prima lampeggiavano sui monitor. Sembra sbandamento ma in realtà tutti stanno aprendo i terminali e caricano gli script con cui dare vita all’attacco. «LOIC?» chiede qualche newbie (così vengono chiamati gli Anonymous alle prime armi) facendo riferimento al celeberrimo Low Orbit Ion Cannon con cui Anonymous nell’ultimo anno ha assaltato le fortezze elettroniche di Ben Ali, Mubarak o delle istituzioni finanziarie globali. Zero. Non se ne parla neanche. Troppo pericoloso. Ormai Anonymous si è dotata di strumenti più efficaci e meno sensibili al monitoraggio delle cyber polizie europee, come Hoic, Pyloris e Slowloris. Vengono rapidamente diffusi i link che ne spiegano l’installazione e la configurazione su diversi sistemi operativi.
È un attimo e viene stabilito il primo obbiettivo. È il sito della polizia greca www.astynomia.gr. «Go go go!!». Partono gli attacchi e comincia la notte più lunga per gli admin dei network governativi ellenici. Era nell’aria che Anonymous non sarebbe rimasta inerme di fronte all’approvazione del pacchetto di austerity del governo Papademos. I rumors circolavano insistentemente in rete da almeno una settimana. Eppure l’impreparazione degli amministratori di sistema su questo fronte è palpabile. Come in un tiro al bersaglio, uno dopo l’altro vengono giù che è un piacere i siti istituzionali del primo ministro, del ministero delle finanze, di quello della difesa, del parlamento, della banca nazionale greca. Ed ovviamente non vengono risparmiati i portali del Pasok e dell’ND che hanno appena votato compatti le misure lacrime e sangue imposte al popolo greco. La furia di Anonymous è bipartisan. Anzi è quella del 99%. Gli account Twitter di @Anonops sembrano un bollettino di guerra. «TANGO DOWN» continuano a ripetere. In poco meno di due ore sono almeno una quindicina i siti che gli hacktivisti, con il sorriso di V sulle labbra, hanno abbattuto. E quando qualcuno, sul canale ne riporta il crash, regolarmente si alza sempre la stessa voce «Don’t stop firing! KEEP IT DOWN!». Ma ancora non basta. Gli anonimi scalpitano. Un’unica voce corale. Facciamogli vedere la potenza del 99% come stanno facendo in piazza i dimostranti che si muovono rapidi tra il fumo acre dei palazzi incendiati e quello dei lacrimogeni. Che si fa, che si fa? Su quale indirizzo IP puntiamo i cannoni? Si susseguono le proposte: Fondo Monetario Internazionale? Polizia Europea? O la BCE (ritenuta la maggior responsabile di quanto sta accadendo)?. «Keep it calm bro and wait for the boosters». Qualcuno sta analizzando gli obbiettivi per capire dove i firewall, i muri di fuoco digitali posti a difesa dei network governativi, si fanno più sottili. Poi l’assalto finale: quello contro l’infrastruttura informatica del governo greco. Una tempesta perfetta ed in una manciata di secondi il sito va in down: ci resterà per tutta la notte.
Anonymous l’ha detto chiaramente. Per ora stiamo solo scherzando. «Did for tha lulz». Insomma quello della notte scorsa è stato solo l’antipasto. Sono ben altri i piatti che nei prossimi giorni verranno serviti sulla tavola della governance europea prima di ribaltarla. Se il voto del parlamento greco non ha minimamente intaccato le sommosse in strada, la reazione in Internet non è diversa. Quali forme potrà assumere sta scritto dietro alla maschera di Guy Fawkes. Quella che Anonymous si cala prima di cominciare a scatenare il panico in rete.
InfoFreeFlow (@infofreeflow) per Infoaut
Di seguito la traduzione del comunicato diffuso da Anonymous sull’ #OpGreece
Cittadini della Grecia,
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