50° e un’intera città in fiamme in Canada: una tragedia annunciata?
L’emergenza climatica globale bussa alla porta con temperature estreme raggiunte negli ultimi giorni nell’ovest del Canada e degli Stati Uniti. A Portland e Seattle sono state registrate temperature ben al di sopra dei 40 gradi, mentre in Canada i 49,6 gradi registrati a Lytton hanno battuto il record nazionale di temperatura massima, causando 486 vittime in soli cinque giorni e un devastante incendio che ha distrutto la cittadina in solo 15 minuti.
Da più fronti i tentativi di contenimento da parte delle autorità. Il presidente statunitense Biden ha convocato un vertice d’emergenza sugli incendi, che sono già più estesi rispetto al 2020. Il 28 giugno il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato in via definitiva la legge sul clima, che rende legalmente vincolante l’impegno a ridurre le emissioni nette di gas serra del 55% entro il 2030 e ad azzerarle entro il 2050. Lo stesso giorno il Consiglio ha approvato anche la bozza di riforma della politica agricola comune, il sistema di sussidi ai coltivatori del valore complessivo di 387 miliardi di euro. La proposta prevede di riservare una parte dei fondi agli agricoltori che impiegano pratiche più sostenibili, ma è stata duramente criticata dagli ambientalisti perché la vigilanza sarà lasciata ai governi nazionali e perché non contiene misure sufficienti per contrastare la perdita di biodiversità dovuta all’agricoltura intensiva.
Abbiamo cercato di confrontarci, in merito ai molti eventi che ricordano la drammatica attualità del cambiamento climatico, con il punto di vista del portavoce degli scienziati vicini al movimento Extinction Rebellion, Francesco Gonella.
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