InfoAut
Immagine di copertina per il post

A2A. I PADRONI DELL’ACQUA

||||

di Pino FABIANO* da Malanova.info

La società lombarda A2A è la maggiore multiutility italiana, secondo produttore nazionale di energia, un colosso con circa 13.500 dipendenti e che opera nei settori dell’energia, ambiente, calore e reti. Nata il primo gennaio 2008, nell’anno successivo sbarca in Calabria acquistando da E.ON gli impianti idroelettrici.

Ormai da 13 anni in Calabria, A2A controlla i due impianti di Albi e Magisano, regolati dal serbatoio del Passante; gli impianti di Satriano che utilizzano i deflussi del fiume Ancinale; gli impianti della Sila con Orichella, Timpagrande e Calusia, regolati dai serbatoi Arvo e Ampollino. Le centrali producono una potenza complessiva di circa 500 MW, mentre i bacini garantiscono una quantità di acqua vicina ai 200 milioni di metri cubi. L’Arvo e l’Ampollino insieme ne contengono 135 milioni: una riserva di acqua gigantesca per una regione del Mezzogiorno.

I laghi sono pieni che è una meraviglia. Le turbine, lungo i diversi salti, possono girare a pieno ritmo. Gli elettrodotti possono ricevere l’energia prodotta per essere immessa nel mercato. E dunque soldoni fumanti grazie alla forza dell’acqua, dell’acqua calabrese, quella che manca alle popolazioni e all’agricoltura.

Fino a quando le centrali sono state sotto il controllo pubblico e con la proprietà dell’Enel, lo sfruttamento dell’acqua teneva conto delle specificità del territorio, sia per gli acquedotti comunali, sia per il sistema irriguo in agricoltura.

Negli ultimi anni le cose si sono un tantino complicate, forse perché A2A da buon privato cerca di massimizzare i profitti e proietta nel futuro una proprietà, quella dell’acqua, che porterà ancora più quattrini, e non soltanto con le centrali.

Ovviamente il meccanismo non può funzionare così, perché l’acqua è un bene collettivo e non può essere finalizzato soltanto all’interesse privato.

L’estate del 2021 sarà ricordata come una delle peggiori per approvvigionamento di acqua per usi collettivi, pubblici.

Anche i comuni che ricadono a valle dei laghi hanno sofferto per la mancanza di acqua. Certo, esistono problemi atavici riconducibili alla Sorical, ma questo è un ragionamento altro che merita ben ampie e diverse riflessioni.

Ci interessa adesso capire il ruolo di A2A in un territorio alla sete.

Fin dal mese di giugno ci sono state mobilitazioni contro A2A, a iniziare dai consorzi.

Il 28 giugno il Consorzio di Bonifica di Catanzaro addita A2A di comportarsi in modo presuntuoso e arrogante, inadempiente nel rilascio di acqua per uso irriguo a valle della centrale di Magisano.

Il 2 luglio è il presidente di Coldiretti Calabria che denuncia l’ostruzionismo, l’arroganza, i bizantinismi di A2A a danno degli agricoltori senz’acqua per l’irrigazione. E via via per tutta l’estate, in una continua estenuante rivendicazione di acqua verso A2A.

Il 26 agosto, infine, si sono mobilitati gli agricoltori di Isola Capo Rizzuto e Cutro che hanno raggiunto con i trattori la centrale di Calusia sulla SS 107, per protestare contro A2A e la discutibile gestione dei rilasci di acqua per l’irrigazione.

L’estate volge al termine e, forse, i problemi potrebbero diminuire. In ogni caso, le elezioni regionali e in alcuni comuni dove opera A2A (come Cotronei) posticipano la questione acqua all’autunno.

Sarà la madre di tutte le questioni per la Calabria, dove al riordinamento del sistema idrico regionale (il dopo Sorical) dovrà far seguito un confronto robusto con A2A.

Oltre alla vertenza sugli assetti occupazionali, è necessario aprire margini di rivendicazioni sull’utilizzo di acqua per gli acquedotti comunali; è necessario rimettere in discussione gli accordi sull’intera filiera di utilizzo dell’acqua, visto che i regolari rilasci irrigui sono contemplati in convenzioni datate, del 1968 e stipulati tra la Cassa per il Mezzogiorno e l’allora Enel. Altri tempi, altri soggetti in campo.

Oggi la questione è politica, civile, di democrazia, e come tale dovrà essere affrontata. Una questione che avrà anche bisogno dell’attenzione e dell’impegno del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e del Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri”, perché quanto si deciderà nei prossimi mesi è strettamente connesso al futuro dei calabresi.

*Ass. Culturale Cotroneinforma

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

acqua pubblicacalabria

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Le grandi opere, ovvero i giocattoli di Salvini

Non lo chiamavano “Trinità” ma “bimbominkia” e anche “cialtrone” e “incapace”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Stati Uniti: ambiente e terre pubbliche sotto attacco

La tavolata della ventina di rappresentanti delle Big Oil (le grandi aziende energetiche statunitensi), svoltasi presso la tenuta trumpiana in Florida nell’aprile del 2024, è ormai passata all’incasso

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Messina: in 10mila al corteo No Ponte

Sapevamo che sarebbe stato un corteo imponente. Non immaginavamo tanto.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

TAV tra milioni, polizia e teatrini: la farsa continua in Prefettura

Mentre si cerca di presentare una Valle pacificata, l’apparato politico-industriale a sostegno dell’opera Tav Torino-Lione si riorganizza attraverso l’ennesimo incontro in Prefettura, volto a rafforzare il controllo poliziesco del territorio e a ottenere nuovi finanziamenti pubblici.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Al via il campeggio No Pizzone II

Il coordinamento No Pizzone II organizza l’11 e 12 agosto 2025 a Rocchetta al Volturno (IS) due giornate di confronto, escursioni e proposte collettive contro la speculazione energetica e la marginalizzazione dei territori. Il programma definitivo.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sul tentativo di discredito del Movimento No Tav in seguito alla marcia del 26 luglio: la parola al Comitato di Susa

Si é appena conclusa la 9a edizione del Festival Alta Felicità.

Un’edizione ricchissima, giovane (nel corpo e nello spirito), colorata, consapevole, affamata di verità, coinvolgente, inclusiva.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Taranto: il sindaco Bitetti ritira le dimissioni e partecipa all’incontro al ministero. Slittate le decisioni sull’ex-ILVA il 12 agosto

Gli ambientalisti denunciano ciò che emerge chiaramente dalle carte: il processo di decarbonizzazione, se attuato, verrà portato a termine tra 10-12 anni.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il ponte della propaganda: il 9 agosto corteo No Ponte a Messina

Messina. Manca poco alla prossima manifestazione No Ponte. L’appuntamento è il 9 agosto alle 18.00 a Piazza Cairoli. Di seguito l’appello del movimento No Ponte.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Taranto: il sindaco si dimette di fronte alla rabbia dei cittadini per il dossier Ilva

Il sindaco di Taranto Piero Bitetti si è dimesso in seguito alla contestazione da parte dei cittadini sul suo ruolo nel dossier Ilva.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

No Tav: diecimila in marcia in Valle di Susa. Azioni dirette contro i cantieri dell’alta velocità

Diecimila No Tav hanno marciato sabato 26 luglio 2025, in Valle di Susa, contro l’Alta velocità Torino-Lione.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Calabria: vincere la rassegnazione. Costruire l’alternativa

La Calabria si avvicina a una nuova tornata elettorale e ciò che emerge, senza troppi giri di parole, è l’ennesima prova di quanto poco i principali partiti nazionali tengano davvero a questa terra. In questi giorni assistiamo al solito teatrino: spartizione di poltrone, nomi tirati fuori dal cilindro senza radici, senza sostanza, senza un’idea chiara […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Botulismo in Calabria: come la sanità privata ci lascia morire per strada

La vicenda non riguarda solo le intossicazioni, ma l’intero sistema sanitario calabrese ed il ruolo delle cliniche private.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Piano strategico per le aree interne: la fine dei paesi calabresi

Nel nuovo piano strategico per le aree interne il governo Meloni ha appena sancito il coma irreversibile di molti borghi periferici.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Lamezia: difendere le persone!

Una comunicazione fulminea, proveniente dalla Sezione Liquidazione Giudiziale del Tribunale di Lamezia Terme, ha spazzato via da un giorno all’altro ogni certezza per 27 famiglie

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Falerna: uomo muore per strada dopo aver trovato la guardia medica chiusa

La vicenda di Falerna, in cui un uomo muore davanti alla guardia medica chiusa, rappresenta una realtà drammatica e simbolica della situazione della Calabria, dove gli interessi privati hanno divorato i servizi essenziali. da Addùnati Questo episodio non è un caso isolato, ma la conseguenza di anni di abbandono, tagli e decisioni politiche sbagliate frutto […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Se si muore di sanità in Calabria

La sanità in Calabria è in condizioni disastrose.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Acqua di montagna: la salute ci guadagna? 

Con questo articolo dal titolo amaro desideriamo dare spazio al sit in organizzato a Bussoleno dal Comitato L’Acqua SiCura di venerdì 24 gennaio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Crisi idrica in Basilicata

In questi giorni la Basilicata, in particolare la rete di 29 comuni in provincia di Potenza, è rimasta senz’acqua: sono ancora in corso i razionamenti e questa crisi idrica senza precedenti lascia a secco più di 140mila persone.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Criminale è chi nega la crisi climatica, non chi la denuncia!

L’alluvione che lo scorso 20 ottobre ha colpito la piana di Lamezia ha mostrato, ancora una volta, tutta la fragilità idrogeologica del nostro territorio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non abbandoniamo i paesi interni!

Sono anni che sentiamo da più parti (specialmente negli ambienti politici), il richiamo alla necessità di ripopolare i paesi dell’entroterra calabrese.