Firenze. Seimila in corteo contro inceneritore e nocività
La mobilitazione contro il nuovo inceneritore va avanti dall’autunno scorso. Ad ottobre i cittadini di Campi Bisenzio hanno presentato una petizione al sindaco Fossi (PD) che nonostante le buone parole continua la marcia verso la costruzione dell’ecomostro. Il tre marzo si è tenuto un consiglio comunale aperto, a cui hanno partecipato 450 cittadini, per la votazione di una delibera contro l’inceneritore. Il sindaco ha invocato scuse tra le più penose come “non dipende da noi, è già tutto deciso” mentre il PD cercava di evitare la votazione ponendo dei dubbi sulla regolarità della delibera. È stata chiara la volontà di evitare qualsiasi confronto e presa di posizione pubblica. La votazione si è tenuta e la mozione è stata respinta, mostrando la lontananza incolmabile che corre tra chi vive i territori e chi dovrebbe amministrarli.
Il governo Renzi (attraverso lo Sblocca Italia) e la giunta Rossi sono sempre dalla parte degli interessi forti degli imprenditori/speculatori i cui profitti provengono dalla distruzione e dall’inquinamento dei territori. Il progetto è stato affidato alla Q. tHermo, partecipata al 60% da Quadrifoglio e al 40% dal gruppo Hera, i cui vertici sono indagati per traffico illecito di rifiuti tossici e appalti truccati. Anche in questo caso sono molteplici le criticità ambientali e sanitarie presenti nel progetto dell’inceneritore ma far cassa sulla vita delle persone è una priorità di sistema.
Le mobilitazioni popolari saranno sempre più determinate. Il prossimo momento di discussione ed organizzazione è previsto il 20 aprile a Villa Montalvo a Campi Bisenzio dove si svolgerà un’assemblea pubblica cittadina.
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