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19 Ottobre…V-igilia di Assedio!

Dopo un percorso di avvicinamento durato diversi mesi, siamo alla vigilia del 19 ottobre, giornata di sollevazione generale e di assedio ai palazzi del potere.

Una giornata nata in numerose assemblee tenutesi nello scorso periodo estivo dalle case occupate fino ai campeggi di lotta ospitati dalla Valle che Resiste, e che mano a mano ha assunto una valenza politica generale come testimoniato dal ricco momento di confronto dell’assemblea alla Sapienza. Ne è prova l’agitazione sociale che attraversa tante città in movimento per poter raggiungere la capitale sabato, nonché l’eco avuto a livello transnazionale, con almeno già 15 città in tutta Europa pronte a mobilitarsi in contemporanea.

Una giornata che, come ripetuto con entusiasmo e determinazione da chi ha attraversato dall’inizio alla fine le varie tappe di costruzione di questa data, non vuole essere né un punto d’arrivo né una data-evento. Sarà, dovrà essere, un momento di ulteriore accumulo di potenza per tutte quelle lotte reali che sui territori si contrappongono alla crisi e all’austerità impersonate oggi dall’orribile mostro Napolitano-Letta-Alfano. C’è la possibilità di fare di una piccola agenda collettiva delle lotte un progetto di iniziativa comune dei movimenti e per i movimenti, liberi dagli scadenzismi di chi ha sempre prestato maggiore attenzione alle agende elettoriali che agli interessi della conflittualità sociali.

E’ un #19O cresciuto anche sull’onda delle criminalizzazioni preventive, con la narrazione giudiziaria del movimento NoTav agitata come spauracchio, a testimonianza della debolezza politica di un governo sempre prossimo al collasso per le vicende giudiziarie di Berlusconi.

Le polemiche sul rinvio o meno di Roma-Napoli, i classici articoli riciclati dell’era noglobal sulle centinaia di infiltrati pronti a scendere a Roma… soliti meccanismi tesi a spaventare e a creare moral panic, purtroppo talvolta cavalcati anche da chi dovrebbe essere interessato soprattutto a controbatterli.

Niente sembra comunque aver bloccato un crescendo di attenzione verso questa data, amplificata anche dai cortei, dalle azioni, e dalle occupazioni che hanno fatto vivere in maniera davvero esaltante la settimana iniziata con il #12O contro la devastazione dei territori e proseguita con il #15O di sciopero sociale transnazionale.

Nessuna via maestra da seguire, se non quella del conflitto sociale senza mediazioni con chi scarica quotidianamente sulla stragrande maggioranza della popolazione la violenza della Troika e delle istituzioni internazionali. Nessuna volontà di stare con un piede in due scarpe, nessun opportunismo a mascherare evidenti crisi di identità.

La vergognosa vicenda di Trenitalia delle ultime ore ci fa vedere come di fatto un diritto fondamentale come quello alla mobilità sia stato messo fuori gioco dalle privatizzazioni a catena dei bene pubblici imposte dagli avidi interessi dell’economia neoliberista che hanno di fatto carta bianca nell’umiliare e disprezzare la vita e la dignità di milioni e milioni di persone. Ma anche questa volta vincerà l’ostinazione di quanti in un modo o nell’altro a Roma ci saranno come promesso. E sarà l’occasione per denunciare pubblicamente e collettivamente, con le “maschere di V”, l’insostenibilità e l’ingiustizia di un sistema corrotto fin nelle fondamenta e capace solo di produrre altra corruzione.

Diritto all’abitare, lotta sui saperi, difesa ad oltranza dei territori contro ogni progetto di devastazione ambientale e speculazione. Queste le parole d’ordine, questi i nostri NO! Queste le nostre condizioni su cui non si può mediare neanche una virgola. Questi i motivi per i quali sabato a Roma assedieremo i palazzi del potere con le tende sulle spalle pronte per costruire una piazza di lotta e conflitto… da cui i movimenti non vogliono più tornare indietro!

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