InfoAut

Di barbari c’è sempre bisogno

Dopo alcuni giorni di sgomento sui social e mainstream media, una volta scemata la canea imbarazzante dei novelli difensori dell’arte e del patrimonio nazionale, possiamo dedicare alcune righe a ciò che è successo a Roma in occasione dell’incontro di calcio Roma-Feyenoord.

Caricare con una cinquantina di uomini in divisa un assembramento di tifosi stranieri, come è successo a Campo de’ Fiori giovedì sera, per il semplice motivo che due di loro sono caduti per terra abortendo un accenno di rissa, ben descrive quale sia non soltanto il disprezzo per i luoghi e per le persone, ma per il senso del limite e della decenza che caratterizza la polizia italiana. Descrivere la timida reazione delle persone inseguite (consistita nel lanciare in mezzo alla strada una transenna, un cartello stradale e poco altro) come “devastazione” chiarisce a che punto sia arrivata la mancanza di senso del ridicolo dei media nazionali.

Lamentarsi per le bottiglie e le cartacce che hanno cosparso piazza di Spagna il giorno dopo, nel pomeriggio, quando nessuno ha pensato a collocare un cestino dell’immondizia o un WC prefabbricato nell’area, pur sapendo che diverse centinaia di persone ci si sarebbero trovate prima della partita, è patetico. Lanciarsi a freddo in mezzo a una folla fino a quel momento pacifica, credendo che il modo migliore per “ripulire” la piazza fosse riempire di botte ogni ostacolo umano sulla propria strada (magari pretendendo che non arrivino in risposta un paio di petardi o due pezzi di vetro) è assurdo.

Tutto questo, ben lungi dall’essere la cronaca di due giorni di violenza distruttrice da parte di un gruppo di tifosi, è espressione dello spregio delle istituzioni italiane per chiunque possa essere percepito, eventualmente a torto, come elemento dissonante con la rappresentazione ebete del funzionario medio dell’”ordine” o del “pubblico decoro”. Evidenzia quale sia l’arretratezza della grammatica del ceto parassitario che, sotto lauto stipendio, occupa le poltrone di prefetture e questure (non perché ci si auguri qui, come in alcuni sproloqui di questi giorni, una polizia e istituzioni “all’altezza”; ma perché si misurano i caratteri che di polizia e istituzioni sono, concretamente, propri).

Non parliamo dei politicanti di turno, dal capo di governo al sindaco ai vari parlamentari: tutti affannati a rincorrere la bolla mediatica per dire banalità e insulsaggini scientemente basate su una ricostruzione parziale e fasulla di ciò che è successo, sperando di fondarvi quel precario consenso su quattro frasi che non potrebbero ottenere, al momento, praticamente in nessun altro modo.

Infine caliamo un velo sulla dabbenaggine di chi non ha perso l’ennesima occasione per indignarsi su twitter e, magari, scoprire un’inattesa competenza circa il valore culturale e artistico di una fontana di cui fino a pochi secondi prima ignorava nome ed esistenza, magari sottolineando l’aggravante della paternità berniniana (ma sarà stato Pietro, o Gian Lorenzo?) dell’oggetto ignobilmente scheggiato dalle orde nordiche. Perché “noi” – lo ha detto Renzi – non andiamo all’estero a devastare le cose (?); e lo sanno tutti che “gli italiani”, in Olanda, sanno riconoscere a prima vista il valore di qualsiasi fontana.

Anche in questi casi emerge la miseria contemporanea del discorso pubblico, e la facilità con cui il dispositivo discorsivo dei vecchi media, e quello talvolta gregario dei nuovi, riesce a orientare settori della popolazione su orizzonti che, se avessero una consistenza qualsiasi, incarnerebbero soltanto l’imperituro bisogno dell’individuo di sentirsi migliore di qualcun altro senza motivo, semplicemente appiattendosi su un’onda casuale di impropreri di cui si decifra soltanto parzialmente il senso e la ragione, ma su cui ci si adagia in nome di una pigrizia mentale che saprà tornar utile al potere in mille modi e in mille forme, quando dovrà esser provocata e usata per scopi meno estemporanei.

Ecco allora tanti strillare per il bordo di una fontana quando ogni giorno l’intero mondo e l’intero paese sono depredati e devastati da chi ci comanda, quando chi ci comanda trasforma le città e i territori approfittando di una considerazione acritica che, prima che dai media, è inculcata dalle scuole, che ci abituano a considerare gli oggetti come feticci privi di vissuto e di storia, sottratti al tempo e alle contraddizioni e ai contrasti della vita, imbalsamati in teche immaginarie buone soltanto per rendere il viaggio e il tempo “liberi” condizioni assoggettate a itinerari precostituiti e a costi sempre più alti. Ogni qual volta si consegni l’eredità materiale che ci circonda a questo genere di retorica – foss’anche soltanto con una battuta o con un tweet – ogni desolante presunzione di superiorità  si presta semplicemente al più patente sarcasmo.

Ma si sa: in un’epoca in cui la funzione spettacolare provvede alla costruzione soffice ma continua dell’abitudine ad avere un nemico, di barbari da prendere a randellate – foss’anche primariamente verbali – c’è sempre un maledetto bisogno.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Editorialidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Il lavoratore inesistente

La retorica della destra sul movimento “Blocchiamo tutto” ci racconta meglio di ogni saggio la visione dominante sul ruolo dei lavoratori e delle lavoratrici nella società: farsi sfruttare, consumare e stare muti.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Alcune riflessioni a caldo su “Blocchiamo tutto”

E’ quasi impossibile fare un bilancio organico di queste giornate incredibili. Il movimento “Blocchiamo tutto” ha rappresentato una vera discontinuità politica e sociale nella storia italiana.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

La guerra è pace

Uno dei famosi slogan incisi sul Ministero della Verità del romanzo di George Orwell “1984” recita così.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire

Meloni difende a spada tratta l’agito del governo su Gaza e attiva la macchina del fango nei confronti della Global Sumud Flotilla e del movimento Blocchiamo tutto.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sullo sciopero generale del 22 settembre una giornata di resistenza e lotta – Milano

Il 22 settembre, in occasione dello sciopero generale nazionale, le piazze di diverse città italiane sono state attraversate da movimenti di massa che hanno dato vita a cortei, scioperi, blocchi e boicottaggi contro la macchina bellica, in solidarietà con il popolo palestinese e contro il genocidio. È stata una giornata fondamentale nella ricomposizione di un […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Blocchiamo tutto! Insieme, per Gaza

E’ difficile prendere parola sulla giornata di ieri. Sono mille gli stimoli, i punti di vista da cui guardare quanto è successo. 

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Lo stadio finale di Israele: tra autarchia e capitalismo di rapina

L’immagine di invincibilità che lo stato sionista sta cercando di ristabilire sul piano militare non può nascondere i segni della sua corsa, irreversibile, verso un capitalismo di rapina.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Milano: urbanistica, speculazione e stratificazione di classe

Mettiamo per un attimo da parte gli aspetti corruttivi dell’intricata vicenda che vede coinvolti imprenditori, architetti, assessori e dipendenti comunali.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sono dazi nostri

Non c’è altro modo per definire l’incontro tra Ursula von der Leyen e Trump se non patetico.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Ma quale “imperialismo iraniano”?

Per un attimo ci siamo illusi/e che di fronte a fatti di questa portata la priorità fosse quella di capire come opporsi, dal nostro lato di mondo, al caos sistemico che Israele, con l’appoggio degli Stati Uniti, sta portando sulla regione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’entra la base del Tuscania al CISAM con il genocidio in corso in Sudan?

In Sudan si consuma un massacro che il mondo continua a ignorare.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Tubercolosi al Neruda: no alle speculazioni sulla malattia

Riprendiamo il comunicato del Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure del Piemonte sulla vicenda che vede coinvolto lo Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Milei-Trump hanno vinto e si sono tenuti la colonia

Il governo libertario ha imposto la paura della debacle e ha vinto nelle elezioni legislative.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il treno che non arriva mai: altri otto anni di propaganda e devastazione

Telt festeggia dieci anni e annuncia, ancora una volta, che la Torino-Lione “sarà pronta fra otto anni”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina libera, Taranto libera

Riceviamo e pubblichiamo da Taranto per la Palestina: Il porto di Taranto non è complice di genocidio: i nostri mari sono luoghi di liberazione! Domani, la nostra comunità e il nostro territorio torneranno in piazza per ribadire la solidarietà politica alla resistenza palestinese. Taranto rifiuta di essere zona di guerra e complice del genocidio: non […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Intelligenza artificiale: l’umanità è diventata obsoleta per i padroni?

La distopia è già qui. Negli Stati Uniti, negli ultimi giorni, una pubblicità che sembra uscita da un film di fantascienza è apparsa ovunque.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gaza è Rio de Janeiro. Gaza è il mondo intero

Non ci sono parole sufficienti per descrivere l’orrore che ci provoca il massacro di oltre 130 giovani neri, poveri, uccisi dalla polizia di Rio de Janeiro, con la scusa di combattere il narcotraffico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I “potenti attacchi” su Gaza ordinati da Netanyahu hanno ucciso 100 palestinesi

I palestinesi uccisi ieri dai raid aerei israeliani sono un centinaio, tra cui 24 bambini, decine i feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Monza: martedì 4 novembre corteo “contro la guerra e chi la produce”

Martedì 4 novembre a Monza la Rete Lotte Sociali Monza e Brianza e i Collettivi studenteschi di Monza hanno organizzato un corteo “Contro la guerra e chi la produce “.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Occupazioni a Torino: cronaca di un mese senza precedenti.

Una cronaca dalle occupazioni e autogestioni delle scuole torinesi del mese di ottobre.