InfoAut
Immagine di copertina per il post

Difendere la Zad – un appello alla solidarietà internazionale l’8 e 9 ottobre 2016

Da settimane è annunciata una manifestazione per sabato 8 ottobre, ma negli ultimi giorni si sono rincorse le voci per cui lo sgombero potrebbe avvenire già a partire da martedì 27 settembre. Davanti a questa minaccia, i resistenti hanno scritto un estenso testo su come prepararsi a difendere la Zad.

Questi i punti principali:

– Con l’operazione Cesar del 2012 la ZAD è diventata un simbolo: un simbolo della possibilità di impedire i loro progetti nocivi qui e altrove e di sviluppare zone autonome dal potere e dall’economia mercantile. [..] Questo testo è un appello a difenderla, costi quel che costi. Si dirige a tutt* coloro che vorranno partecipare alla resistenza sul terreno o da lontano. L’obiettivo è informare di quel che ci sembra oggi cruciale per metter loro in scacco, e sullo stato d’animo con cui ci prepariamo.

– Invitiamo in ogni caso [..] a mettere pressione al governo [francese] perché rinunci al progetto di sgombero. Noi vi invitiamo anche a tenervi pronti a raggiungere la ZAD per partecipare alla sua difesa nella diversità delle nostre pratiche, o se siete lontani a mettere in pratica azioni decentralizzate contro Vinci, gli altri attori del progetto e i luoghi di potere.

– Tutti gruppi si organizzano: mense, radio, medico, legale, comunicazione… Le varie case si preparano alla resistenza, e ci si coordina al livello della ZAD e del movimento [di appoggio alla ZAD]– con i comitati, le associazioni e i contadini – per ostacolare l’avanzamento della polizia.

– Sono oltre 70 case, fattorie, laboratori, centinaia di abitanti umani, mandrie e altri animali o piante selvagge, due mila ettari di foreste, campi e bocage che si vorrebbero far scomparire definitivamente dalla mappa nelle prossime settimane.

– In questo contesto incerto e in questi tempi decisivi, è ancora più importante venire massivamente alla manifestazione dell’8 ottobre e di martellare il suolo con decine dimigliaia di bastoni.

– Nel caso di conferma dell’imminenza di una operazione poliziesca, un appello comune a venire alla ZAD, attorno alla Zona e a scatenare azioni di resitenza altrove sarà diffuso su zad.nadir.org e acipa-ndl.fr.

– i sarà un gran bisogno di persone che difendono la Zona, ma anche il ruolo della logistica sarà importante: mense, assistenza medica, comunicazione, dormitori, etc. e vorremmo che ciò sia organizzato su turnazione: che non ci siano gli specialisti delle barricate da una parte e quelli che si occupano di alimentarli da un’altra.

– difendendo questa Zona si stanno difendendo le possibilità politiche che prendono vita sulla Zona : pratiche come l’autogestione, l’organizzazione collettiva e a turno dei compiti, la cultura delle assemblee e la ricerca del consenso senza soffocare i conflitti.

– Nel 2012 è stata l’unione tra barricate, blocchi umani o con trattori, sabotaggi, proiettili, scherzi, canti, il tutto in concomitanza con le azioni decentralizzate, che ha permesso alla fine di sconfiggere le loro truppe. È questa forza ibrida che vogliamo reinvocare!

– Per prepararci, abbiamo bisogno di soldi e materiali (vedi dettagli qui)

 

Difendere la Zad – un appello alla solidarietà internazionale 8 e 9 ottobre 2016

Da oltre 50 anni, agricoltori e abitanti della Zad hanno resistito alla costruzione di un nuovo aeroporto per la città di Nantes (che tra l’altro ne ha già uno). Su queste fertili terre, foreste e paludi – che la multinazionale Vinci vuole coprire di cemento – un esperimento per reinventare la vita quotidiana sta fiorendo. Attivisti radicali da tutto il mondo, agricoltori locali e abitanti della zona, gruppi di cittadini, sindacalisti e scienziati naturalisti, rifugiati e scappati di casa, squatter e attivisti ecologisti, e molti altri si stanno organizzando per proteggere i duemila ettari di terra dall’aeroporto e il suo mondo. Il governo francese ha sentenziato che questa zona è “un territorio perso dalla repubblica”. I suoi occupanti l’hanno ribattezzato: la Zad (zone à défendre), la zona da difendere.

Durante l’inverno 2012, migliaia di poliziotti in tenuta antisommossa hanno provato a sgomberare la zona, ma si sono trovati davanti una resistenza determinata ed eterogenea, la quale culminò in una grande manifestazione nella quale 40 mila persone cominciarono a ricostruire quel che lo stato francese aveva distrutto. Meno di una settimana più tardi, la polizia fu costretta a concludere quella che avevano chiamato “Opération César”, Operazione Cesare. Durante gli ultimi quattro anni, la Zad è stata uno straordinario laboratorio di nuovi modi di vita, radicati nella collaborazione tra tutti coloro che rendono possibile la diversità di questo movimento. È stata addirittura redatta una lista in 6 punti (vedi sotto) per ripensare radicalmente l’organizzazione e il lavoro della terra una volta il progetto sia ritirato, basata sulla creazione di communs (la terra e le infrastrutture in uso collettivo), sulla nozione di uso invece che quella di proprietà e sulla rivendicazione che chi ha lottato per la terra possa deciderne il futuro.

In questo momento, l’intera zona è in pericolo di sgombero per la costruzione di questo assurdo aeroporto. Il primo ministro Valls ha promesso un rendez-vous questo ottobre per sgomberare chiunque viva, costruisca o lavori su questa terra.

L’8 ottobre, decine di migliaia di persone si ritroveranno sulla Zad per dimostrare che questo movimento è forte come è sempre stato. In onore delle lotte contadine del passato, arriveremo con dei bastoni e li lasceremo sulla Zad, impegnandoci a tornare a riprenderli se necessario.

Alzeremo anche un capannone che è stato preparato da decine di carpentieri durante la scorsa estate, che sarà usato come base in caso di sgombero.

Facciamo una appello a tutti i gruppi e movimenti internazionali a raggiungerci sulla Zad l’8 ottobre o a mostrare solidarietà attraverso l’azione diretta contro il governo francese o la multinazionale Vinci sul loro territorio quello stesso giorno.

L’aeroporto non si farà mai. La vita sulla Zad continuerà a fiorire !

 

→ Appello della ZAD davanti alle minacce di sgombero

 

Una lettera scritta al movimento no tav

Notre-Dame-des-Landes: un messaggio della Valle Susa

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Editorialidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Alcune riflessioni a caldo su “Blocchiamo tutto”

E’ quasi impossibile fare un bilancio organico di queste giornate incredibili. Il movimento “Blocchiamo tutto” ha rappresentato una vera discontinuità politica e sociale nella storia italiana.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

La guerra è pace

Uno dei famosi slogan incisi sul Ministero della Verità del romanzo di George Orwell “1984” recita così.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire

Meloni difende a spada tratta l’agito del governo su Gaza e attiva la macchina del fango nei confronti della Global Sumud Flotilla e del movimento Blocchiamo tutto.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sullo sciopero generale del 22 settembre una giornata di resistenza e lotta – Milano

Il 22 settembre, in occasione dello sciopero generale nazionale, le piazze di diverse città italiane sono state attraversate da movimenti di massa che hanno dato vita a cortei, scioperi, blocchi e boicottaggi contro la macchina bellica, in solidarietà con il popolo palestinese e contro il genocidio. È stata una giornata fondamentale nella ricomposizione di un […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Blocchiamo tutto! Insieme, per Gaza

E’ difficile prendere parola sulla giornata di ieri. Sono mille gli stimoli, i punti di vista da cui guardare quanto è successo. 

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Lo stadio finale di Israele: tra autarchia e capitalismo di rapina

L’immagine di invincibilità che lo stato sionista sta cercando di ristabilire sul piano militare non può nascondere i segni della sua corsa, irreversibile, verso un capitalismo di rapina.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Milano: urbanistica, speculazione e stratificazione di classe

Mettiamo per un attimo da parte gli aspetti corruttivi dell’intricata vicenda che vede coinvolti imprenditori, architetti, assessori e dipendenti comunali.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sono dazi nostri

Non c’è altro modo per definire l’incontro tra Ursula von der Leyen e Trump se non patetico.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Ma quale “imperialismo iraniano”?

Per un attimo ci siamo illusi/e che di fronte a fatti di questa portata la priorità fosse quella di capire come opporsi, dal nostro lato di mondo, al caos sistemico che Israele, con l’appoggio degli Stati Uniti, sta portando sulla regione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele-Iran è guerra totale: appunti per orientarci

Domenica 15 giugno 2025.  Com’è noto, nella notte tra giovedì 12 e venerdì 13 giugno, Israele ha massivamente attaccato l’Iran. L’offensiva ha avuto successo colpendo innumerevoli basi scientifiche e militari, portando alla morte di figure chiave dell’establishment politico (capo dello stato maggiore e capo dei pasdaran) nonché di almeno nove scienziati chiave del programma nucleare […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Comunicato delle realtà palestinesi italiane

Roma, 4 ottobre 2025, un milione in piazza per la Palestina libera e la sua Resistenza.

Immagine di copertina per il post
Culture

Al mio popolo

Lo scorso 25 settembre è deceduta a Cuba Assata Shakur, importante membro delle Pantere Nere prima, della Black Liberation Army poi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Hamas accetta parte dell’accordo. Trump chiede a Israele il cessate il fuoco

Hamas ha risposto al piano del presidente Usa Donald Trump sul futuro di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: 473 i componenti della Global Sumud Flotilla rapiti. Continua il viaggio della Thousand Madleens to Gaza

Sono 473 i componenti degli equipaggi della Global Sumud Flotilla rapiti in acque internazionali dalle forze occupanti dell’esercito israeliano dopo l’assalto alle imbarcazioni iniziato la sera di mercoledì 1 ottobre 2025 a meno di 70 miglia da Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Feroce repressione sui pensionati davanti al Congresso ha fatto 20 feriti

I manifestanti stavano sul marciapiede quando le forze di sicurezza federali sono passate all’attacco. Denunciano l’uso di un nuovo gas irritante, più potente di quelli precedenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccando tutto – E’ sciopero generale

Oltre 100 manifestazioni in tutta Italia. Nonostante le intimidazioni del governo le piazze si sono riempite ovunque. Superati ampiamente i numeri del 22 ottobre in molte città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giorni di protesta in Marocco

Dal 25 settembre sono in corso una serie di mobilitazioni nelle città più grandi del Marocco, da Tangeri fino ad Agadir.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Comunicato di solidarietà all3 compagn3 fermate il 22 settembre a Milano: Ettore e Mina liber3 subito!

Ripubblichiamo il comunicato di solidarietà nei confronti di Ettore e Mina, ora agli arresti domiciliari a Milano scritto e pubblicato dal coordinamento cittadino Torino per Gaza