InfoAut

Fortezza Ventotene

Una portaerei nel Mediterraneo. Non poteva esserci luogo più simbolico di questo per la riunione del nuovo G3 continentale ai tempi della crisi dell’Unione Europea. Una nave militare che facilita la comprensione del senso di questo incontro tra Renzi, Hollande e Merkel: la definizione di una nuova strategia comune di difesa dei confini comunitari dal terrorismo e dalle migrazioni, da concordare tra i principali leaders degli stati-nazione europei.

La costruzione della Shengen della difesa comune, insomma, come i principali quotidiani nazionali e internazionali hanno descritto l’avvicinamento all’iniziativa. Una strategia che specifica benissimo il tipo di rilancio pensato dai capi di governo dopo il cataclisma Brexit, da lanciare nel luogo che fu del Manifesto per gli Stati Uniti d’Europa.

La strategia è un’Europa che si blnda nelle sue frontiere, scaricando il peso delle sue contraddizioni sui migranti, promuovendo e conducendo a vario titolo e modo guerre in Libia, Siria, Yemen, approfittando della crisi per ridurre ulteriormente il sistema dei diritti e delle libertà civili riservate ai suoi cittadini all’interno di confini sempre più militarizzati.

A Ventotene in realtà i tre ci sono stati poco: dopo la visita da protocollo alla tomba di Spinelli per parlare di cose serie si sono spostati al largo, in una nave iper-blindata che ancora una volta ha mostrato la lontananza dei decisori politici dalla realtà sociale, che come in passato avrebbe potuto fare sentire la sua voce..altro che impulso federalista ed Europa sociale!

Aldilà delle simbologie sulla necessità di una nuova pratica costituente dell’Europa, questo utilizzo di Ventotene avrebbe fatto rivoltare nella tomba gli stessi Spinelli, Colorni e Rossi, dato che la scelta dell’isola è solamente uno specchietto per le allodole, che maschera un’assoluta mancanza di volontà di rilancio reale della costruzione comunitaria (e meno male forse, viste le basi su cui avverrebbe!) e le reali motivazioni dell’incontro.

L’approccio cosmetico di Renzi alla realtà è leggibile anche nelle sue parole alla vigilia del vertice: “rifondare l’Europa dal basso” dice, prendendo per il culo chi comprende che solo quella è una soluzione reale ai problemi comuni ai subalterni che derivano da un’architettura europea sempre più autoritaria e dalla derivazione globale della maggior parte dei problemi del nostro tempo.

Del resto in conferenza stampa Renzi è riuscito a dire che la costruzione di una nuova residenza universitaria d’èlite nel carcere dove furono imprigionati Pertini e Terracini (sull’isola di Santo Stefano, vicina a Ventotene) sarà la testimonianza e il simbolo dell’attenzione dell’Europa verso la crisi generazionale in corso!

La Merkel stessa lo smentisce, con la Germania impegnata nel voler un’”Europa migliore” e non certo “più Europa”, contraria ad ogni possibilità di integrazione ulteriore del sistema politico ed economico tedesco con il resto d’Europa, bombardieri esclusi.

Lo stesso Ezio Mauro su Repubblica, impegnato a giustificare le necessarie imprese militari nazionali, ha del resto invocato oggi la primaria necessità di costruire una difesa armata dei nostri territori per regolare l’emergenza migratoria, come se fosse quella il male dell’Unione e non il suo quotidiano disprezzo verso i suoi governati.

Rafforzamento dello strumento neo-colonialista del migration compact, intensificazione dei processi di relocation dei migranti e dei controlli alle frontiere – ma nessuna parola sull’accordo assassino sui migranti stabilito con la Turchia -, ulteriore finanziamento di Frontex e dei controlli in mare, condivisione dei sistemi di intelligence, costruzione di battaglioni di intervento militare comune ai confini. Questo e non altrosarà affrontato in maniera più o meno approfondita dai tre.

Solamente la difesa dei confini sembra quindi essere tema comune nelle agende dei leaders, che per il resto non fanno altro che ripetere la stessa ricetta che ha portato alla disintegrazione del tessuto sociale europeo negli ultimi anni: austerità, regali a banche e grandi imprese, razzismo istituzionale, interventismo militare.

Il resto come previsto è contorno, sono chiacchiere, soprattutto quelle che riguardano i giovani e la necessità di rilanciare la crescita attraverso la lotta alla disoccupazione. Italia, Francia e Germania, nelle figure dei loro leader, sembrano infatti tutte e tre impegnate a prendere tempo rispetto alle proprie vicissitudini nazionali e a non accelerare tendenze di disgregazione sempre più forti.

Merkel non ha in alcun modo voglia di accelerare sull’integrazione reale dato che non conviene né a lei né agli stati dell’Est dove dominano vari gradi di xenofobia e pratiche di neo-nazionalismo; Hollande è il leader meno amato nella storia di Francia e caduto talmente in basso da dover rispondere al terrorismo con il divieto del burkini, con il suo PS prossimo alla scomparsa nelle prossime presidenziali; Renzi pensa al referendum e a come mandare avanti la baracca in un contesto di economia in crollo con una disoccupazione altissima a crescita zero.

Nessun piano di rilancio nel senso della riduzione delle diseguaglianze sociali che si allargano sempre più nella UE e che foraggiano quotidianamente sentimenti reazionari, i quali ben convengono ai leader europeisti preoccupati che la rabbia non prenda la direzione della critica alle istituzioni.

Questa Ventotene 2.0 è insomma nient’altro che una maschera, indossata da tre leader che sul tema europeo sono allo sbando e che usano il dispositivo del simbolico per provare a rifarsi un’immagine, senza dismettere in alcun modo il loro ruolo di agenti delle banche e del complesso militare-industriale, che nell’Unione Europea vedono un senso solo in caso di mantenimento dei propri profitti sulle spalle dei governati. Questa è l’Unione Europea oggi, una Fortezza sempre più ripiegata su sè stessa e sugli interessi dei suoi reggenti economici.. non basterà certo il potere simbolico di Ventotene a farle cambiare strada.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Editorialidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Milano: urbanistica, speculazione e stratificazione di classe

Mettiamo per un attimo da parte gli aspetti corruttivi dell’intricata vicenda che vede coinvolti imprenditori, architetti, assessori e dipendenti comunali.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sono dazi nostri

Non c’è altro modo per definire l’incontro tra Ursula von der Leyen e Trump se non patetico.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Ma quale “imperialismo iraniano”?

Per un attimo ci siamo illusi/e che di fronte a fatti di questa portata la priorità fosse quella di capire come opporsi, dal nostro lato di mondo, al caos sistemico che Israele, con l’appoggio degli Stati Uniti, sta portando sulla regione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele-Iran è guerra totale: appunti per orientarci

Domenica 15 giugno 2025.  Com’è noto, nella notte tra giovedì 12 e venerdì 13 giugno, Israele ha massivamente attaccato l’Iran. L’offensiva ha avuto successo colpendo innumerevoli basi scientifiche e militari, portando alla morte di figure chiave dell’establishment politico (capo dello stato maggiore e capo dei pasdaran) nonché di almeno nove scienziati chiave del programma nucleare […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Oltre i Referendum: una sconfitta da capire

Mentre ancora i seggi erano aperti andava in scena il classico psicodramma della “sinistra”. 

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Israele arma l’Isis a Gaza. Alcune riflessioni sulle forme storiche della resistenza

Non si è prestata sufficiente attenzione ad una notizia che sta circolando negli ultimi giorni da diverse fonti: Israele starebbe fornendo armi ad una banda criminale legata all’Isis all’interno della Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Israele, oltre Israele

Ovvero di come dentro la democrazia borghese risieda il seme della barbarie.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Riflessioni critiche sul referendum, per dire 5 SI.

Domenica 8 e lunedì 9 giugno si terranno 5 referendum abrogativi. Quattro quesiti mirano ad abrogare alcune delle norme introdotte con il “Job Act” di Renzi tra il 2014 e il 2016, mentre il quinto Si servirebbe a dimezzare il periodo necessario all’ottenimento della cittadinanza per coloro non nati in Italia da 10 a 5 anni.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

L’invasione della Striscia di Gaza per continuare il genocidio e imporre il controllo biopolitico

Il piano di invasione della Striscia di Gaza annunciato da Benjamin Netanyahu aggiunge orrore ad orrore. Non ci sono sufficienti parole per descrivere quanto disgusto provochi il piano ideato e approvato dal Gabinetto di Guerra israeliano per l’invasione della Striscia di Gaza. Il piano prevede l’occupazione militare del 90% della striscia e rinchiudere l’intera popolazione […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

La lunga frattura – Un contributo al dibattito su guerra e riarmo

In questi mesi la storia corre veloce, in poco tempo alcuni dei capisaldi su cui si è retto l’ordine mondiale definitivamente consolidatosi dopo il crollo del muro di Berlino stanno vivendo profonde tensioni e ristrutturazioni.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Taser: due persone morte nel giro di 24 ore dopo essere state colpite dalle pistole elettriche

Un’altra persona è morta dopo essere stata colpita con il taser dai carabinieri: si tratta di un uomo di 47 anni di origini albanesi che è deceduto a Sant’Olcese, sulle alture di Genova, nella serata di domenica. 

Immagine di copertina per il post
Formazione

Guerra alla guerra nelle università

Assemblea nazionale universitaria, 13-14 settembre, Pisa

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Aggiornamenti su Alfredo Cospito e proposta contro il blocco della posta

Per rompere l’isolamento a cui l’anarchico Alfredo Cospito* è sottoposto tramite il blocco praticamente totale della corrispondenza, rilanciamo qui la chiamata a mandargli cartoline e lettere…

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia, 10 settembre: bloccare le periferie delle grandi città per fermare il Paese?

Dall’inizio di luglio, la data del 10 settembre e lo slogan «blocchiamo tutto» circolano massicciamente. Si formano gruppi, si organizzano assemblee, si discute sui modi migliori per impedire il piano di austerità di Bayrou.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

‘Nessun paradiso senza Gaza’: intervista esclusiva di Palestine Chronicle al rivoluzionario libanese Georges Abdallah

Traduciamo da The Palestine Chronicole questa lucida e approfondita intervista del 13 agosto 2025, a Georges Abdallah.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Porti, ferrovie e nuove basi: così il governo Meloni sta militarizzando l’Italia

Il governo accelera sulle infrastrutture militari: nuovi porti, ferrovie e basi in tutta Italia, mentre cresce la protesta contro il traffico di armi

Immagine di copertina per il post
Formazione

Guerra alla guerra: come organizzarci nelle scuole?

Nei contesti che attraversiamo occorre ripartire dalla concretezza del rifiuto per sabotare e opporsi realmente alla ristrutturazione, definendo con l’esperienza pratiche di conflitto riproducibili per bloccare sul nascere la guerra.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’11 settembre No al summit della guerra a Roma!

È stato annunciato dal Sole 24 Ore il primo “Defence Summit”, appuntamento programmato dal giornale di Confindustria per l’11 settembre a Roma.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vicenza – Corteo 13 settembre: “No more bases”

Il corteo è stato organizzato in occasione dell'”Italia-America Friendship Festival” organizzato dall’amministrazione e dalla National Italian American Foundation (NIAF) in occasione dei per i 70 anni di presenza delle basi militari in città.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Stati Uniti: ambiente e terre pubbliche sotto attacco

La tavolata della ventina di rappresentanti delle Big Oil (le grandi aziende energetiche statunitensi), svoltasi presso la tenuta trumpiana in Florida nell’aprile del 2024, è ormai passata all’incasso