InfoAut
Immagine di copertina per il post

Il dibattito su “La variante populista”

Ciò che a nostro avviso dobbiamo chiederci è se questo dibattito sia fondato sui terreni oggi politicamente centrali. La nostra risposta è al contempo sì e no. Sì, perché indubbiamente il libro di Formenti prova ad aprire uno spazio di riflessione su questioni a sinistra e nei movimenti ritenute scomode, riassunte nell’equivoca formula del “populismo”. Si tratta di questioni che hanno a che fare con le mutazioni della composizione di classe, con le trasformazioni della soggettività nella crisi, con l’apertura di ambigui e contraddittori campi di conflitto. È da alcuni anni, almeno dalle analisi sulle ambivalenze del M5s e nell’inchiesta militante dentro il movimento del 9 dicembre che noi, insieme ad altri, proviamo a confrontarci concretamente e teoricamente con simili problemi.

In questi anni, tuttavia, il terreno è mutato. Mentre il dibattito sul cosiddetto “populismo” fa breccia in alcuni ambiti di movimento, suscitando passioni e valutazioni contrapposte, ci sembra che quel campo discorsivo sia stato in buona misura recuperato e fagocitato dalle istituzioni. Più che lo spettro del fascismo, noi vediamo innanzitutto dietro a quella vuota etichetta l’utilizzo che ne ha fatto Renzi nella sua campagna referendaria (dalle concessioni all’anti-europeismo garantite dall’ombrello americano democratico, alle elargizioni di promesse e ottantine di euro per raccattare elettori: il partito della nazione non è forse un progetto “populista”, ammesso e non concesso che questo termine abbia ancora qualche senso?). Il problema, che ci induce a rispondere negativamente alla domanda sopra posta, è che come spesso accade ai dibattiti di movimento, anche questa volta arriva tardi e rincorre ciò che già si è affermato istituzionalmente. E quando si è affermato istituzionalmente, o addirittura diventa programma politico di gestione di un esistente traballante, gli spazi da agire nella destabilizzazione per noi si chiudono.

Da un lato, il tentativo di fare un “populismo di sinistra” significa non comprendere che proprio le mutazioni soggettive della composizione sociale e di classe, su cui il cosiddetto populismo si innesta, hanno fatto saltare lo schema della dialettica tra destra e sinistra, e soprattutto hanno irreversibilmente – finalmente, aggiungiamo noi – decretato la fine della sinistra. Il disperato sforzo di riesumare un cadavere in qualsiasi sua variante, populista o radicale, nazionale o europeista, è destinato al fallimento. Per gli stessi motivi, dall’altro lato, sono alquanto nostalgiche e ideologiche le critiche roventi che al libro di Formenti vengono mosse, arrivando perfino a urlare al rosso-brunismo o alla contiguità con i fascisti (su cui è meglio sorvolare, attribuendo questi anatemi al radicale spaesamento politico di chi li pronuncia). Quelle critiche, infatti, muovono dai principi sacri della sinistra, completamente avulsi dalla materialità della composizione di classe e dei processi storici. Dire che Trump è un razzista e sessista è assolutamente ovvio, dire che sono oggettivamente razzisti e sessisti tutti i lavoratori bianchi (e anche le numerose donne che l’hanno votato, o i non pochi appartenenti alle comunità di ex immigrati stabilizzati negli Stati Uniti) è un grosso errore politico. Non perché razzismo e sessismo non siano attualmente e storicamente presenti nella composizione di classe: al contrario, sono sempre stati presenti e solo nelle lotte sono stati messi in discussione. Ancor più, ci sembra che dietro alle invettive contro i lavoratori maschi bianchi rischi di celarsi l’idea per cui interi strati di classe siano in sé nemici, o comunque inevitabilmente nelle mani del nemico. Al determinismo economico di stampo marxista si sostituisce qui un determinismo antropologico di stampo post-marxista.

Se ci è concesso un esempio storico, sicuramente inappropriato perché la storia non si ripete mai negli stessi termini, il rischio che qui vediamo è la riproposizione di un dibattito simile a quello tra socialisti massimalisti e riformisti dopo la prima guerra mondiale. Gli uni si affidavano alla missione storica della classe, gli altri vedevano una classe ormai irreversibilmente nelle mani del nemico. Entrambi non capivano nulla di come la classe era concretamente fatta, né si ponevano il problema di capirlo, attaccati com’erano a idee e dogmi ritenuti sacri. Ben più nel piccolo e nella marginalità, va un po’ in questa direzione la diatriba tra ortodossie e scuole di pensiero – che non riesce minimamente ad appassionarci, persa nella sua residualità stucchevole e non di rado grottesca.

Allora, a partire da questo dibattito che Formenti ha comunque avuto il merito di suscitare, riteniamo necessario un salto in avanti, se non vogliamo rimanere impantanati nelle secche delle piccole polemiche retrò e fuori tempo massimo. Il problema, a nostro avviso, non è discutere se il cosiddetto “populismo” produca macerie oppure se sia possibile dargli una coloritura di sinistra; il punto è rovesciare la questione e guardare alla composizione di classe su cui il trasversale “populismo” agisce, e a partire da lì proporci di rovesciarne gli spazi di conflitto contro le istituzioni e i progetti distabilizzazione che oggi ci sono, nella loro variante di destra o di sinistra.

 

vedi anche la recensione di Cristina Morini:

Le macerie dei populismi

e la risposta di Carlo Formenti

La “variante populista” che fa discutere

 

Qui di seguito riportiamo invece il dibattito tenutosi al centro sociale askatasuna lo scorso 9 novembre

Introduzione (csoa askatasuna)

{mp3remote}http://www.infoaut.org/images/mp3/radio_blackout/1-intro.mp3{/mp3remote}

L’intervento di Carlo Formenti

{mp3remote}http://www.infoaut.org/images/mp3/radio_blackout/2-formenti.mp3{/mp3remote}

Intervento di Gigi Roggero

{mp3remote}http://www.infoaut.org/images/mp3/radio_blackout/3-gigi.mp3{/mp3remote}

Intervento di Raffaele Sciortino

{mp3remote}http://www.infoaut.org/images/mp3/radio_blackout/4-raf.mp3{/mp3remote}

Le risposte di Carlo Formenti

{mp3remote}http://www.infoaut.org/images/mp3/radio_blackout/5-formenti.mp3{/mp3remote}

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Editorialidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Milano: urbanistica, speculazione e stratificazione di classe

Mettiamo per un attimo da parte gli aspetti corruttivi dell’intricata vicenda che vede coinvolti imprenditori, architetti, assessori e dipendenti comunali.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sono dazi nostri

Non c’è altro modo per definire l’incontro tra Ursula von der Leyen e Trump se non patetico.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Ma quale “imperialismo iraniano”?

Per un attimo ci siamo illusi/e che di fronte a fatti di questa portata la priorità fosse quella di capire come opporsi, dal nostro lato di mondo, al caos sistemico che Israele, con l’appoggio degli Stati Uniti, sta portando sulla regione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele-Iran è guerra totale: appunti per orientarci

Domenica 15 giugno 2025.  Com’è noto, nella notte tra giovedì 12 e venerdì 13 giugno, Israele ha massivamente attaccato l’Iran. L’offensiva ha avuto successo colpendo innumerevoli basi scientifiche e militari, portando alla morte di figure chiave dell’establishment politico (capo dello stato maggiore e capo dei pasdaran) nonché di almeno nove scienziati chiave del programma nucleare […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Oltre i Referendum: una sconfitta da capire

Mentre ancora i seggi erano aperti andava in scena il classico psicodramma della “sinistra”. 

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Israele arma l’Isis a Gaza. Alcune riflessioni sulle forme storiche della resistenza

Non si è prestata sufficiente attenzione ad una notizia che sta circolando negli ultimi giorni da diverse fonti: Israele starebbe fornendo armi ad una banda criminale legata all’Isis all’interno della Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Israele, oltre Israele

Ovvero di come dentro la democrazia borghese risieda il seme della barbarie.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Riflessioni critiche sul referendum, per dire 5 SI.

Domenica 8 e lunedì 9 giugno si terranno 5 referendum abrogativi. Quattro quesiti mirano ad abrogare alcune delle norme introdotte con il “Job Act” di Renzi tra il 2014 e il 2016, mentre il quinto Si servirebbe a dimezzare il periodo necessario all’ottenimento della cittadinanza per coloro non nati in Italia da 10 a 5 anni.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

L’invasione della Striscia di Gaza per continuare il genocidio e imporre il controllo biopolitico

Il piano di invasione della Striscia di Gaza annunciato da Benjamin Netanyahu aggiunge orrore ad orrore. Non ci sono sufficienti parole per descrivere quanto disgusto provochi il piano ideato e approvato dal Gabinetto di Guerra israeliano per l’invasione della Striscia di Gaza. Il piano prevede l’occupazione militare del 90% della striscia e rinchiudere l’intera popolazione […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

La lunga frattura – Un contributo al dibattito su guerra e riarmo

In questi mesi la storia corre veloce, in poco tempo alcuni dei capisaldi su cui si è retto l’ordine mondiale definitivamente consolidatosi dopo il crollo del muro di Berlino stanno vivendo profonde tensioni e ristrutturazioni.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Che fine ha fatto la battaglia per l’Acqua Pubblica?

Pubblichiamo un aggiornamento sulle attività del Comitato Acqua Pubblica Torino.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Movimento No Tav era, è e sarà sempre al fianco della resistenza palestinese: sosteniamo la Global Sumud Flotilla!

Se Israele deciderà di fermare con la forza la Global Sumud Flottilla, impedendo ancora una volta l’arrivo di aiuti umanitari e provando a spegnere un atto di resistenza collettiva, noi non resteremo a guardare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Global Sumud Flotilla: le barche italiane lasciano la costa siciliana alla volta di Gaza, “Buon vento”

Sono salpate, alla volta di Gaza, le imbarcazioni italiane della Global Sumud Flotilla dal porto siciliano di Augusta.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gaza Inc: dove il Genocidio è testato in battaglia e pronto per il mercato

Gaza è diventata la vetrina di Tel Aviv per lo Sterminio privatizzato, dove aziende tecnologiche, mercenari e fornitori di aiuti umanitari collaborano in un modello scalabile di Genocidio Industriale venduto agli alleati in tutto il mondo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

America Latina, “la guerra secondaria”

Nel 2025, la competizione globale per i minerali essenziali – terre rare, litio, cobalto – e per le fonti energetiche – petrolio, gas, energie rinnovabili – sta riconfigurando il potere globale.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Assemblea geografa per la Palestina: quanto successo in parallelo al Congresso Geografico Italiano 2025 di Torino

Dal 3 al 5 settembre 2025, presso il Campus Einaudi e il Castello del Valentino di Torino, si è svolto il 34° Congresso Geografico Italiano. 

Immagine di copertina per il post
Culture

“The Ashes of Moria”: che cosa rimane del campo profughi più grande d’Europa?

A cinque dall’incendio che lo ha distrutto, il documentario porta nel cuore del campo, tra odori, rumori, paure e violenze. Allo stesso tempo offre le coordinate per capire i meccanismi attuali delle brutali politiche europee.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Guerra alla guerra” nelle università: a Pisa il 13 e 14 settembre, due giorni di assemblea nazionale

Il 13 e 14 settembre a Pisa si terrà l’assemblea nazionale universitaria “Guerra alla Guerra”, due giorni di confronto tra collettivi e realtà studentesche da tutta Italia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: attacco sionista al csoa La Strada

Nella notte tra giovedì e venerdì, poco dopo le 4, ignoti hanno lanciato una bomba carta contro l’ingresso del Centro Sociale “La Strada” in via Passino.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’assemblea nazionale “Stop al genocidio. Fermiamo il sionismo con la resistenza” si terrà al cinema Aquila

Alcuni giorni fa il sindaco Gualtieri aveva vietato l’utilizzo di una sala del cinema Aquila di Roma per l’assemblea nazionale convocata dalle organizzazioni palestinesi in Italia. Ora il passo indietro. LA LOTTA PAGA – L’ASSEMBLEA SI TERRÀ AL CINEMA AQUILA IL 14 SETTEMBRE ALLE ORE 10.00 Dopo la conferenza stampa di lunedì 8 settembre davanti […]