InfoAut

La determinazione a distruggere chi dissente

Renzi, almeno su di un aspetto, è riuscito ad interpretare una possibilità concreta di trovare una classe politica priva di scrupoli, cresciuta all’ombra del potere e di potere abituata a nutrirsi.

Esisteva nel tessuto politico della vecchia sinistra, una certa modalità di fare, almeno formalmente, riferimento ad una base che un tempo era stata l’ossatura viva del maggior partito della sinistra italiana. Sicuramente Renzi ed il suo entourage, sono stati capaci di individuare una categoria di soggetti che, anagraficamente, non avevano più la necessità di rispettare quei vincoli neppure in modo formale.

Il sindaco di Modena è una di queste figure: il suo profilo lavorativo coincide con l’ingresso in politica ed è in questo modo che, attraverso il potere, si è sviluppata la sua esistenza. Sono le figure di questo tipo che caratterizzano l’intorno di Renzi e lo rendono forte. La coesione avviene sull’idea stessa di poter continuare a vivere come si è sempre vissuto, da parte di una categoria umana che difende quasi sindacalmente il proprio status. Sono persone svincolate da ogni tipo di afflato ideale, magari pronte a far “star sereno” chiunque altro, ma sempre disponibili a ricompattarsi per difendere la propria categoria. E’ comprensibile che siano nate pubblicazioni che fanno riferimento al concetto di casta, ma l’analisi rimane incompleta se si fa riferimento solo a questo aspetto.

E’ chiaro che soggetti di tale tipo rappresentano la tipologia politica ideale per chi detiene il potere economico e guida realmente le scelte fondamentali di questi personaggi, almeno in questa fase storica.

Il fatto che a Modena si sia creato un intreccio formidabile tra malavita organizzata, sistema delle cooperative di costruzione e non solo, appropriazione di piccole industrie da parte del capitale proveniente dal traffico di stupefacenti, dalla prostituzione e probabilmente dal traffico di armi che sono alla base del riciclaggio di denaro, sta determinando un livello di tollerabilità del dissenso che si caratterizza per un uso della forze coercitiva in modo sempre più vicino al ricatto mafioso, che non casualmente viene plaudito da Forza Nuova.

Lo sgombero delle due palazzine e degli spazi sociali occupati che insistevano sul quartiere centro storico, si configura come una vendetta trasversale: infatti gli spazi e la palazzina di Via Bonacorsa, non avevano suscitato dibattito in città rispetto al problema delle classi sociali subalterne gettate sul lastrico dalla crisi. Invece l’occupazione dell’ultimo stabile era riuscita a catalizzare un interesse sociale e politico crescente che non doveva essere tollerato.

La violenza che si è abbattuta su Francesca, non è un errore soggettivo, ma un preciso messaggio politico che vuole riconnettere la rossa Emilia alle forme di violenza sociale che le forze repressive esercitano da tempo in tutta Italia: se tu alzi la testa, io ti spacco la faccia, questo è il messaggio.

E’ anche ovvio che un tessuto sociale in disfacimento produca un potere così idiota: Modena vede moltiplicarsi le aste giudiziarie per le case di chi non paga più il mutuo, continuano le chiusure di stabilimenti anche storici di produzione e dall’altra parte la risposta è unicamente incentrata su di una nuova grande opera come la bretella Modena-Sassuolo.

Il fatto che gli argini nel dopo alluvione non siano stati posti in sicurezza, che ci sia chi vuole continuare le perforazioni petrolifere nella bassa modenese sospettate di essere almeno una concausa del terremoto, non sposta la politica: ci sono soggetti reali che sanno bene dove devono essere dirottati i fondi pubblici e certamente non dalla parte delle classi subalterne, né di quelle classi medie che non sono in grado di spostare gli assi della politica locale.

Anche qui, dunque, nella apparente periferia di un mondo in cui è difficile delineare i contorni delle periferie e dei centri decisionali, in cui forse i richiami contro la democrazia che la JP Morgan aveva inviato verso i paesi europei, non rimangono inascoltati: si respira aria di fascismo reale, senza necessità di cambiamenti formali nel governo. E questo non riguarda certo solamente questa piccola ed angusta città.

Pisa, Roma, Modena sono gli ultimi esempi di come l’autoritarismo politico che stanno esercitando sulle categorie sociali in lotta, trovi applicazione a livello nazionale. Che siano persone con la vita devastata dalla speculazione finanziaria, in sofferenza per la casa pignorata, sommersi dalle tasse troppo alte o persone senza casa.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Editorialidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Alcune riflessioni a caldo su “Blocchiamo tutto”

E’ quasi impossibile fare un bilancio organico di queste giornate incredibili. Il movimento “Blocchiamo tutto” ha rappresentato una vera discontinuità politica e sociale nella storia italiana.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

La guerra è pace

Uno dei famosi slogan incisi sul Ministero della Verità del romanzo di George Orwell “1984” recita così.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire

Meloni difende a spada tratta l’agito del governo su Gaza e attiva la macchina del fango nei confronti della Global Sumud Flotilla e del movimento Blocchiamo tutto.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sullo sciopero generale del 22 settembre una giornata di resistenza e lotta – Milano

Il 22 settembre, in occasione dello sciopero generale nazionale, le piazze di diverse città italiane sono state attraversate da movimenti di massa che hanno dato vita a cortei, scioperi, blocchi e boicottaggi contro la macchina bellica, in solidarietà con il popolo palestinese e contro il genocidio. È stata una giornata fondamentale nella ricomposizione di un […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Blocchiamo tutto! Insieme, per Gaza

E’ difficile prendere parola sulla giornata di ieri. Sono mille gli stimoli, i punti di vista da cui guardare quanto è successo. 

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Lo stadio finale di Israele: tra autarchia e capitalismo di rapina

L’immagine di invincibilità che lo stato sionista sta cercando di ristabilire sul piano militare non può nascondere i segni della sua corsa, irreversibile, verso un capitalismo di rapina.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Milano: urbanistica, speculazione e stratificazione di classe

Mettiamo per un attimo da parte gli aspetti corruttivi dell’intricata vicenda che vede coinvolti imprenditori, architetti, assessori e dipendenti comunali.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sono dazi nostri

Non c’è altro modo per definire l’incontro tra Ursula von der Leyen e Trump se non patetico.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Ma quale “imperialismo iraniano”?

Per un attimo ci siamo illusi/e che di fronte a fatti di questa portata la priorità fosse quella di capire come opporsi, dal nostro lato di mondo, al caos sistemico che Israele, con l’appoggio degli Stati Uniti, sta portando sulla regione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele-Iran è guerra totale: appunti per orientarci

Domenica 15 giugno 2025.  Com’è noto, nella notte tra giovedì 12 e venerdì 13 giugno, Israele ha massivamente attaccato l’Iran. L’offensiva ha avuto successo colpendo innumerevoli basi scientifiche e militari, portando alla morte di figure chiave dell’establishment politico (capo dello stato maggiore e capo dei pasdaran) nonché di almeno nove scienziati chiave del programma nucleare […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Comunicato delle realtà palestinesi italiane

Roma, 4 ottobre 2025, un milione in piazza per la Palestina libera e la sua Resistenza.

Immagine di copertina per il post
Culture

Al mio popolo

Lo scorso 25 settembre è deceduta a Cuba Assata Shakur, importante membro delle Pantere Nere prima, della Black Liberation Army poi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Hamas accetta parte dell’accordo. Trump chiede a Israele il cessate il fuoco

Hamas ha risposto al piano del presidente Usa Donald Trump sul futuro di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: 473 i componenti della Global Sumud Flotilla rapiti. Continua il viaggio della Thousand Madleens to Gaza

Sono 473 i componenti degli equipaggi della Global Sumud Flotilla rapiti in acque internazionali dalle forze occupanti dell’esercito israeliano dopo l’assalto alle imbarcazioni iniziato la sera di mercoledì 1 ottobre 2025 a meno di 70 miglia da Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Feroce repressione sui pensionati davanti al Congresso ha fatto 20 feriti

I manifestanti stavano sul marciapiede quando le forze di sicurezza federali sono passate all’attacco. Denunciano l’uso di un nuovo gas irritante, più potente di quelli precedenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccando tutto – E’ sciopero generale

Oltre 100 manifestazioni in tutta Italia. Nonostante le intimidazioni del governo le piazze si sono riempite ovunque. Superati ampiamente i numeri del 22 ottobre in molte città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giorni di protesta in Marocco

Dal 25 settembre sono in corso una serie di mobilitazioni nelle città più grandi del Marocco, da Tangeri fino ad Agadir.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Comunicato di solidarietà all3 compagn3 fermate il 22 settembre a Milano: Ettore e Mina liber3 subito!

Ripubblichiamo il comunicato di solidarietà nei confronti di Ettore e Mina, ora agli arresti domiciliari a Milano scritto e pubblicato dal coordinamento cittadino Torino per Gaza