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La forza del Media-set

Parlando dell’attualità politica è inevitabile incappare in questioni processuali. Per farlo dal nostro punto di vista, bisogna inquadrare i problemi uscendo dall’idea che tutti i media danno degli avvenimenti, cioè che la storia è fatta dai grandi (sic!) personaggi che in alcuni momenti sembrano caratterizzarla.

Il processo di ieri riguardava non tanto un uomo, ma una concentrazione di potere finanziario e mediatico che co-determina il destino di questo paese. Dietro le scelte dei giudici si scontrano quindi poteri e pressioni che vanno anche al di là del contesto italiano e che tendono a ridefinire gli equilibri interni della borghesia transnazionale che da una parte necessita di stabilità politica, ma dall’altra cerca di dare un colpo ad una strategia di potere che non coincide con una certa idea di Europa.

È questo il contesto reale in cui si muovevano i giudici della consulta, non certo il problema della “legge uguale per tutti”. Del resto lo stesso Napolitano si è subito sbilanciato per dire che la riforma della giustizia comunque si dovrà fare, che è da intendere come un messaggio diretto all’amico Berlusconi, perché non esistono spiegazioni alternative alla necessità di fare una affermazione del genere a commento di quanto è accaduto ieri. Non è un caso che taluni osservatori stiano già parlando di questo commento come alla inaugurazione del “lodo Napolitano”. Tuttavia dobbiamo cercare di focalizzare la nostra attenzione su cosa cambia per noi questo evento.

L’idea di fondo è che l’esigenza di portare avanti una giustizia sempre più classista verrà rafforzata e che questo governo cercherà stabilità mostrandosi ancor più duro con le classi subalterne; questo perché quando devono colpire noi, possono sfoggiare una “moralità formale” molto utile a dare una immagine di “persone perbene”, pur disposte ad ogni più putrida e squallida alleanza pur di difendere privilegi per sé e per i loro mandanti.

A noi il compito di smascherare con determinazione le menzogne più macroscopiche, continuando a costruire un mondo che possa essere narrato per quello che è dal punto di vista di coloro che vogliono assaltare il cielo.

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