InfoAut

La lingua svelata del potere (e dei suoi servi)

“Sette costole rotte e le tracce di scosse elettriche sui genitali”…e ancora “segni di bastonatura sotto le piante dei piedi, rottura della vertebra cervicale, fratture di gomito e scapola…”.

Affermare, come fa l’ex diplomatico e think-tanker Sergio Romano sulle pagine del Corsera che non sapremo mai cosa è successo a Giulio Regeni al Cairo è un po’ riduttivo, dal momento che ossa spezzate, scariche elettriche e spegniture di sigarette  sul corpo – pratiche che scandiscono da tempi immemori la prassi delle polizie politiche e dei servizi segreti di tutto il mondo – ci dicono immediatamente cosa è successo e chi ne è responsabile. 

Vero è, come nota bene oggi Carlo Formenti su MicroMega, che le parole di Romano hanno almeno il pregio di dire senza mediazioni quello che il potere capitalistico è disposto a fare (e celare) pur di mantenersi saldo al comando. Se vogliamo assicurarci affari lucrosi e un alleato sicuro contro le destabilizzazioni sempre in corso del vicino oriente, meglio tenersi stretti il maresciallo egiziano… mica abbiamo fatto le educande quando quei metodi venicano utilizzati in Irlanda del Nord o a Guantanamo (che in un certo periodo quei metodi furono utilizzati anche in alcuni commissariati o non specificati luoghi di detenzione italiani durante gli anni Settanta, questo Romano non arriva ad ammetterlo)!

Per poter continuare a vivere democraticamente (approfittando del sovrappiù globale) tocca tenerci Al Sisi, come prima ci tenevamo Mubarak… e domani chiunque si farà carico di governane con la carota e il bastone (laggiù, piuttosto il bastone) una popolazione di 80 milioni di persone situata all’incrocio di una rilevante faglia geopolitica mondiale ed epicentro degli effetti della crisi in corso (le insorgenze arabe del 2011 furono anche provocate da un’improvviso, esponenziale aumento delle materie prime cerealicole – il pane! – che hanno fatto seguito allo scoppio delle bolla finanziaria del 2008).

Quando la crisi del capitalismo fordista iniziò a delinersi nel cuore dell’Occidente, tra l’inizio e la metà degli anni Settanta, le elite intellettuali al servizio del capitale avvertivano che la Democrazia era in crisi perché tutti ne volevano sempre di più (Commissione Trilaterale ‘Rapporto sulla democrazia’ – 1975). Chi parlava in pubblico, allora, non poteva permettersi di spiegare i golpe di un Pinochet o di un Videla come necessari a mantenere l’ordine globale. Sicuramente non lo poteva fare in Europa (lo potevano fare negli Usa i Kissinger e i Brezinski). Oggi, quello stesso ceto intellettuale e politico può permettersi di spiegarci, per il nostro bene, che la verità sulla morte di un ricercatore come Giulio Regeni – che faceva bene il suo lavoro perché non accettava la consegna di un sapere neutro che fa gli intressi di chi governa ma interrogava  e faceva parlare i governati – è sacrificabile al mantenimento di buoni rapporti col golpista di turno.

È la lingua del Potere (di uno dei suoi servi) che si svela nella sua essenza: farci accettare come naturale quello che è invece l’ordine sociale, politico, storico (quindi modificabile) delle cose. La lingua di chi vuole convincerci che Giulio non sapeva quel che faceva, perché si ostinava a ricercare e inseguire le voci e i soggetti che dopo piazza Tahrir, continuavano a volere un cambimento di questo stato di cose. Il conservatore Romano, in fondo coerentemente alla sua biografia, continua a volerci insegnare che quelle voci hanno ormai fatto il loro tempo e dovrebbero tacere perché c’è un nuovo nemico alle porte. Con Giulio, continuiamo invece a credere che quelle voci e quella piazza torneranno a rimpirsi per esigere quel di più per cui si son battuti e che gli spetta, a dispetto di tutte le realpolitik di questo mondo.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Editorialidi redazioneTag correlati:

EgittoGiulio Regeniguerramedioriente

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Milano: urbanistica, speculazione e stratificazione di classe

Mettiamo per un attimo da parte gli aspetti corruttivi dell’intricata vicenda che vede coinvolti imprenditori, architetti, assessori e dipendenti comunali.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sono dazi nostri

Non c’è altro modo per definire l’incontro tra Ursula von der Leyen e Trump se non patetico.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Ma quale “imperialismo iraniano”?

Per un attimo ci siamo illusi/e che di fronte a fatti di questa portata la priorità fosse quella di capire come opporsi, dal nostro lato di mondo, al caos sistemico che Israele, con l’appoggio degli Stati Uniti, sta portando sulla regione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele-Iran è guerra totale: appunti per orientarci

Domenica 15 giugno 2025.  Com’è noto, nella notte tra giovedì 12 e venerdì 13 giugno, Israele ha massivamente attaccato l’Iran. L’offensiva ha avuto successo colpendo innumerevoli basi scientifiche e militari, portando alla morte di figure chiave dell’establishment politico (capo dello stato maggiore e capo dei pasdaran) nonché di almeno nove scienziati chiave del programma nucleare […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Oltre i Referendum: una sconfitta da capire

Mentre ancora i seggi erano aperti andava in scena il classico psicodramma della “sinistra”. 

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Israele arma l’Isis a Gaza. Alcune riflessioni sulle forme storiche della resistenza

Non si è prestata sufficiente attenzione ad una notizia che sta circolando negli ultimi giorni da diverse fonti: Israele starebbe fornendo armi ad una banda criminale legata all’Isis all’interno della Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Israele, oltre Israele

Ovvero di come dentro la democrazia borghese risieda il seme della barbarie.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Riflessioni critiche sul referendum, per dire 5 SI.

Domenica 8 e lunedì 9 giugno si terranno 5 referendum abrogativi. Quattro quesiti mirano ad abrogare alcune delle norme introdotte con il “Job Act” di Renzi tra il 2014 e il 2016, mentre il quinto Si servirebbe a dimezzare il periodo necessario all’ottenimento della cittadinanza per coloro non nati in Italia da 10 a 5 anni.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

L’invasione della Striscia di Gaza per continuare il genocidio e imporre il controllo biopolitico

Il piano di invasione della Striscia di Gaza annunciato da Benjamin Netanyahu aggiunge orrore ad orrore. Non ci sono sufficienti parole per descrivere quanto disgusto provochi il piano ideato e approvato dal Gabinetto di Guerra israeliano per l’invasione della Striscia di Gaza. Il piano prevede l’occupazione militare del 90% della striscia e rinchiudere l’intera popolazione […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

La lunga frattura – Un contributo al dibattito su guerra e riarmo

In questi mesi la storia corre veloce, in poco tempo alcuni dei capisaldi su cui si è retto l’ordine mondiale definitivamente consolidatosi dopo il crollo del muro di Berlino stanno vivendo profonde tensioni e ristrutturazioni.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

E’ uno sporco lavoro / 3: Hiroshima Nagasaki Russian Roulette

Sono ancora una volta delle parole, in parte esplicite e in parte giustificatorie, quelle da cui partire per una riflessione sul presente e sul passato di un modo di produzione e della sua espressione politico-militare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Genova: armamenti e mezzi cingolati al porto. Procura apre inchiesta, presidio dei portuali

La Procura di Genova ha aperto un fascicolo per atti relativi alla nave Bahri Yanbu, il cargo saudita su cui sono stati trovati armamenti e mezzi militari cingolati.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

No Muos: spropositato dispositivo di polizia contro chi si oppone a Muos e guerra

Ci teniamo a raccontare cosa è successo il giorno della manifestazione per rendere noto a tutti/e come in Contrada Ulmo si vive in uno stato di polizia.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il laboratorio della guerra. Tracce per un’inchiesta sull’università dentro la «fabbrica della guerra» di Modena

Riprendiamo questo interessante lavoro d’inchiesta pubblicato originariamente da Kamo Modena sul rapporto tra università e guerra.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Guerra alla guerra”, assemblea dei movimenti: lanciata per l’8 novembre una manifestazione nazionale a Roma

E’ iniziata con le parole di Nicoletta Dosio, storica attivista della Val di Susa, l’assemblea nazionale “Guerra alla Guerra”, svoltasi domenica 27 luglio durante il Festival Alta Felicità al presidio di Venaus, Torino.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Pavia: contro riarmo, guerra e genocidio

Come è andata la prima assemblea della rete dei movimenti pavesi

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Robert Ferro – Dove va l’Europa? Crisi e riarmo nel cuore dell’Unione

Dal welfare al warfare, dall’automotive al carroarmato, dall’«Inno alla gioia» di Beethoven alla «Marcia imperiale» di Dart Fener. Nel cambio di tema che fa da sfondo all’Europa, l’imperialismo colpisce ancora. 

Immagine di copertina per il post
Culture

Alta Felicità 2025: tre giorni di lotta, cultura e partecipazione popolare!

Un’occasione in cui la musica, l’approfondimento politico e la convivialità si intrecciano per dare spazio a pratiche di resistenza, solidarietà e immaginare alternative concrete.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

La transizione ecologica va in guerra: il ritorno del falso mito del nucleare 

Domenica 27 luglio alle ore 10 a Venaus in occasione del Festival Alta Felicità terremo un dibattito come progetto Confluenza per approfondire il tema del nucleare e le implicazioni di esso nella complessa fase attuale, fatta di guerra e riarmo. La transizione ecologica si è rivelata  essere una nuova opportunità di profitto per i soliti […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Raffaele Sciortino – L’imperialismo nell’era Trump. Usa, Cina e le catene del caos globale

Che cos’è l’imperialismo oggi, nell’era di Trump? da Kamo Modena Non è una domanda scontata, né una mera speculazione teorica; al contrario, siamo convinti che sia un nodo fondamentale, tanto per chi vuole comprendere il mondo, quanto per chi mira a trasformarlo – partendo, ancora una volta, da dove si è, da dove si è […]