InfoAut

Morti di serie A e morti di serie B

L’ipocrisia dei media sulla Palestina.

Si è consumata nel giro di poche ore la rappresaglia dell’esercito israeliano dopo il ritrovamento dei cadaveri dei tre giovani coloni scomparsi il 12 giugno scorso dai territori occupati della Cisgiordania ed è impossibile non rimanere sconcertati dall’ipocrisia veicolata dai media su tutti i maggiori canali di informazione occidentali.

Nelle ultime tre settimane sono stati prelevati dalle loro case quasi 600 palestinesi, decine di questi sono stati feriti, almeno 9 uccisi, centinaia di case sono state razziate e distrutte e nessun giornale ne ha dato notizia, nessun morto ha da loro avuto un nome o una fotografia pubblicata.

Chiunque ieri sera all’ora di cena poteva vedere riprodotto all’incirca lo stesso format su tutte le testate nazionali e internazionali: un carico di informazioni giocate sull’emotività rispetto la scomparsa dei tre “ragazzi” come se quelle terre, oggetto di scontri da più di 60 anni, fossero state immacolate e prive di violenza fino a quel momento.

Come se, anche solo poche ore prima, nessun ragazzino palestinese fosse stato ucciso dall’esercito israeliano e gli “scomparsi” non appartenessero a delle comunità di coloni, occupanti, che sistematicamente e con le armi si insediano nelle terre e nelle case altrui.

Una narrazione quella dei media occidentali ossessiva fino all’una di notte (le due per Gaza), dove ogni dichiarazione di solidarietà e sostegno alle famiglie dei tre coloni veniva rimbalzata con titoloni mentre, col benestare dei grandi poteri, Israele preparava la rappresaglia.

Ed proprio all’una di notte italiana che le cronache internazionali cessano, tenendo sotto silenzio ciò che brutalmente si scatena tra la Cisgiordania e la Striscia di Gaza. Le notizie arrivano grazie ai media indipendenti, a tutti gli attivisti internazionali e ai coraggiosi Palestinesi che, nonostante i bombardamenti e gli attacchi, cercano di documentare l’ennesima efferata violenza sionista.

Mentre la Striscia di Gaza soprattutto a Rafah, Khan Younis e Beit Lahia viene intensamente bomabardata da parte di F-16 ed elicotteri Apache dell’esercito isrealiano, in Cisgiordania scatta la rappresaglia: la casa dei due presunti rapitori viene data alle fiamme (rimane ferita una bimba di 40 giorni), coloni organizzati in gruppi tirano pietre contro le auto dei palestinesi e una ragazzina di 9 anni viene investita da un’auto ad Hebron che nel frattempo è stata chiusa, in entrata e in uscita, dall’esercito. Numerose altre aggressioni si susseguono con il beneplacito dell’esercito e molte per mano dei coloni che, armati dalla testa ai piedi, anche oggi continuano ad essere descritti dai media come semplici abitanti della Cisgiordania costretti ad una condizione di difficile convivenza con i pericolosi palestinesi.

L’esercito entra nel campo profughi di Jenin ed irrompendo nelle case dei palestinesi con l’obiettivo di razziarle e danneggiarle, lancia granate stordenti e gas lacrimogeni per tutto l’accampamento. La gente soffoca, rimane ferita e nel tentativo di difendersi da tutto questo iniziano degli scontri: il giovane Yousef Abu Zagh viene ucciso dalle squadre speciali. Per i media occidentali è solo un affiliato di Hamas che tentava di colpire con granate uomini dell’esercito israeliano.

Stamane nella Striscia ancora si scava nei luoghi colpiti dai bombardamenti che, logicamente previsti dai Gazawi subito dopo il ritrovamento dei tre corpi ad Halhul, erano stati preventivamente sgomberati altrimenti di morti se ne conterebbero molti di più.

In Cisgiordania continuano le rappresaglie, con più basso profilo al momento poiché tutta l’attenzione internazionale dev’essere concentrata sul funerale dei tre giovani coloni.

Israele alzerà le sue candide bare di fronte al mondo intero che commosso gli donerà ancora più consenso e soprattutto la continua impunità per i crimini che quotidianamente vengono commessi contro il popolo palestinese.

Per i media occidentali alcuni morti non hanno volto e nome, per noi non è così.

Che Yousef Abu Zagh riposi in pace.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Editorialidi redazioneTag correlati:

gazaisraelemediapalestinaraid

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Israele arma l’Isis a Gaza. Alcune riflessioni sulle forme storiche della resistenza

Non si è prestata sufficiente attenzione ad una notizia che sta circolando negli ultimi giorni da diverse fonti: Israele starebbe fornendo armi ad una banda criminale legata all’Isis all’interno della Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Israele, oltre Israele

Ovvero di come dentro la democrazia borghese risieda il seme della barbarie.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Riflessioni critiche sul referendum, per dire 5 SI.

Domenica 8 e lunedì 9 giugno si terranno 5 referendum abrogativi. Quattro quesiti mirano ad abrogare alcune delle norme introdotte con il “Job Act” di Renzi tra il 2014 e il 2016, mentre il quinto Si servirebbe a dimezzare il periodo necessario all’ottenimento della cittadinanza per coloro non nati in Italia da 10 a 5 anni.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

L’invasione della Striscia di Gaza per continuare il genocidio e imporre il controllo biopolitico

Il piano di invasione della Striscia di Gaza annunciato da Benjamin Netanyahu aggiunge orrore ad orrore. Non ci sono sufficienti parole per descrivere quanto disgusto provochi il piano ideato e approvato dal Gabinetto di Guerra israeliano per l’invasione della Striscia di Gaza. Il piano prevede l’occupazione militare del 90% della striscia e rinchiudere l’intera popolazione […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

La lunga frattura – Un contributo al dibattito su guerra e riarmo

In questi mesi la storia corre veloce, in poco tempo alcuni dei capisaldi su cui si è retto l’ordine mondiale definitivamente consolidatosi dopo il crollo del muro di Berlino stanno vivendo profonde tensioni e ristrutturazioni.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sulla morte di Papa Francesco

In un mondo in cui comanda la prevaricazione e l’ipocrisia la morte di Papa Francesco segna un passaggio politico della nostra storia.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

I giovani come pericolo pubblico

Nel giro di pochi giorni abbiamo assistito ad una sequenza che indica un cambio di passo da parte del governo nei confronti della cosiddetta “pubblica sicurezza”. Dopo l’approvazione del “Decreto Sicurezza” con firma in calce del Presidente della Repubblica Mattarella, al netto di risibili modifiche, abbiamo assistito nel giro di tre giorni alle cariche di […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Economia di guerra: la riconversione dell’automotive in industria delle armi

Lo accennavamo nel nostro scorso editoriale: il piano ReArm EU va compreso anche alla luce della profonda crisi del capitalismo europeo, ed in particolare di quello industriale che vede il suo cuore in Germania.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Le nostre lacrime, il nostro sangue

Ursula Von der Leyen annuncia il piano ReArm Europe: una cifra monstre di 800 miliardi di euro, senza passare dal voto del Parlamento Europeo. In Italia i presunti “intellettuali” di Repubblica fremono per mettersi l’elmetto (ci vadano loro al fronte).

Immagine di copertina per il post
Editoriali

La ritirata “strategica”

Lo scontro tra Trump, coadiuvato da JD Vance, e Zelensky va in scena in mondovisione. In venti minuti si palesa la divergenza tra due versioni della supremazia occidentale. Quando Trump accusa Zelensky di star giocando con la Terza Guerra Mondiale in realtà sta guardando negli occhi Biden e la dottrina neocons che travalica i due […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Genova: i portuali pronti a rifiutare di caricare il cargo di armi per Israele

I portuali in Francia si rifiutano di caricare il cargo di armi per Israele: pronti al blocco anche a Genova.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Non lasceremo loro nulla”. La distruzione del settore agricolo e dei sistemi alimentari di Gaza /2

Questo rapporto “Non lasceremo loro nulla” (*) affronta la distruzione del settore agricolo e delle strutture legate alla produzione alimentare durante l’assalto militare israeliano in corso sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. di Palestinian Centre for Human Rights, da ECOR Network Qui la prima parte. II. La distruzione israeliana del settore agricolo e dei sistemi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brescia: contestato il Ministro Tajani “Contro il genocidio in Palestina e le complicità anche italiane. Palestina Libera!”

A Brescia forte contestazione di almeno 150 tra studenti e attivisti contro la presenza alla facoltà di Giurisprudenza del ministro degli esteri e vicepremier Tajani, invitato dall’Ateneo per inaugurare un corso di laurea.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Gli aceri di corso Belgio a Torino incontrano un gelso di Gerusalemme: la Storia e le storie narrate dagli alberi

Il Comitato Salviamo gli Alberi di corso Belgio ha organizzato domenica 18 maggio un incontro pubblico con Paola Caridi, autrice del saggio Il gelso di Gerusalemme – L’altra storia raccontata dagli alberi, pubblicato l’anno scorso da Feltrinelli. Si è scelta questa data anche per commemorare  la Nakba, la “catastrofe”, l’espulsione di 700.000 palestinesi dalle loro terre operata dagli Israeliani nel 1948. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Indignazione per le dichiarazioni di Netanyahu: ‘Nessuna carestia a Gaza, i palestinesi sono sovrappeso’”

Il primo ministro sostiene che le immagini di migliaia di prigionieri palestinesi seminudi dimostrerebbero che hanno cibo a sufficienza, mentre esperti internazionali lanciano l’allarme su una carestia imminente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: militarizzazione degli aiuti e silenzio internazionale. Il punto della situazione con Eliana Riva

Ogni giorno porta nuove atrocità in Palestina: oggi, almeno 17 persone sono state uccise dall’esercito israeliano in tutta Gaza, tra cui otto vittime durante un raid contro la casa del giornalista Osama al-Arbid, nel nord della Striscia. Il giornalista sarebbe sopravvissuto, ma molti dei suoi familiari sono stati uccisi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Manifestazione nazionale contro il riarmo, la guerra e il genocidio in Palestina: 21 giugno a Roma

La data per la manifestazione nazionale a Roma contro il riarmo e la guerra è stata individuata nel 21 giugno, poco prima che si tenga il summit NATO all’Aja dal 25 al 25 giugno sulla Difesa e la spesa militare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Disarmiamoli: verso il 21 giugno a Roma

Ripubblichiamo il comunicato uscito dall’assemblea nazionale chiamata dalla Rete dei Comunisti, da Potere al Popolo e USB a Roma che guarda alla data di manifestazione nazionale del 21 giugno. In questa fase ogni mobilitazione nella prospettiva di attivarsi contro il riarmo generale, contro la militarizzazione della società e a sostegno della resistenza palestinese è da sostenere e attraversare.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Breaking the Wall Conference for Palestine – Convegno per la Palestina

Giovedì 29/05 – Venerdì 30/05, Polo Carmignani, Università di Pisa

In una fase storica di mobilitazione bellica globale, di intensificazione del genocidio in Palestina, di sollevazione di milioni di persone in solidarietà con il popolo palestinese, le università e la produzione della conoscenza sono diventati un terreno di scontro e di cambiamento.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il posto di Hamas (e di chi chi seguirà o precede) in Palestina

Qualche precisazione sul ruolo del movimento, all’interno di una più ampia cornice di lotta anticoloniale di Lorenzo Forlani, da lorenzoforlani.substack.com Mi sembra sia arrivato il momento, o forse non ha mai smesso di esserlo. Vogliamo parlare di Hamas? E parliamo di Hamas, una volta per tutte, tentando di scrollarci di dosso paranoie, tensioni mai sopite, […]