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“Non una di meno”: assemblea nazionale verso un 8 marzo di lotta

Si è appena conclusa la due giorni “Non una di Meno”. La “marea” che ha sfilato al corteo del 26 novembre scorso si è riunita ancora per costruire lo sciopero femminista globale e contro la violenza di genere dell’8 Marzo. Il 4 e il 5 febbraio la facoltà di Giurisprudenza di Bologna in via Belmeloro è stata invasa da circa duemila persone che hanno dato seguito, durante la prima giornata, ai tavoli tematici del 27 novembre per la scrittura del “Piano femminista contro la violenza”; mentre domenica si è discusso delle proposte e le pratiche da mettere in atto l’8 marzo.

Le assemblee sui tavoli tematici si sono svolte in diverse aule della facoltà e ognuna ha redatto un report e le proposte relative allo sciopero che sono state lette durante l’assemblea plenaria di domenica pomeriggio. I tavoli di lavoro sono in tutto 8: piano legislativo e giuridico; lavoro e welfare; educazione alle differenze, all’affettività e alla sessualità: la formazione come strumento di prevenzione e di contrasto alla violenza di genere; femminismo migrante; sessismo nei movimenti; diritto alla salute sessuale e riproduttiva; narrazione della violenza attraverso i media; percorsi di fuoriuscita dalla violenza.

Le plenarie finali, invece, hanno discusso nel dettaglio la giornata dell’8 marzo che sarà dislocata in tutte le principali città del paese. Diverse le proposte e gli ambiti in cui attuare lo sciopero e che corrispondono ai nodi emersi negli 8 punti del piano antiviolenza. Come già era stato annunciato si è richiesto ai sindacati confederali e ai sindacati di base di proclamare lo sciopero generale per quella giornata. I sindacati confederali hanno declinato l’invito e durante la plenaria è arrivata la proposta dalla Cgil “di fare pressione sulle confederazioni provinciali perché ognuna di loro possa chiamare lo sciopero”. Proposta accolta con sonori fischi e urla da tutte le presenti. Invece si è richiesto ai sindacati di base che chiameranno, al contrario dei confederali, lo sciopero per quella giornata, di far confluire lo sciopero del 17 marzo del mondo della formazione all’8 marzo. Per il momento i sindacati di base presenti hanno confermato le due giornate di mobilitazione e astensione al lavoro.

Nell’intervento finale si è ribadito come “sia nato un nuovo movimento femminista in Italia che non è isolato ma è connesso a livello internazionale”. In questi giorni, anche le donne che hanno marciato negli Stati Uniti il 21 gennaio, hanno aderito allo sciopero globale del’8 Marzo, accogliendo come gli altri paesi l’appello “Ni Una Menos” lanciato dalle donne Argentine. Uno sciopero – hanno ribadito le firmatarie dell’appello statunitense – allo stesso tempo antirazzista, anti-imperialista, anti-eterosessista, anti-neoliberista.

“Abbiamo deciso di riempire le strade dell’8 in tutta Italia contemporaneamente alle donne di più di 30 paesi in tutto il mondo. L’8 marzo come grande sciopero generale dal lavoro produttivo e riproduttivo. Non dobbiamo essere timide ma bloccare il paese nella sua interezza! E bisogna ribadire, a questo punto, che lo faremo con o senza sindacati confederali!” queste le parole che hanno risuonato nell’aula principale della facoltà di giurisprudenza di Bologna.

Da qui all’8 Marzo si avvierà la campagna per lo sciopero con hashtag disturbanti, con striscionate in tutti gli spazi e i luoghi che si attraversano, flash mob, conferenze stampa congiunte e timbri sulle banconote. Mentre durante lo sciopero ogni città proverà a mettere in campo, cortei serali, iniziative pubbliche, lo sciopero delle lezioni dentro le università e le scuole e tante altre iniziative. I colori simbolo che sono stati scelti sono il fucsia e il nero e appariranno in tutte le città prima e durante l’8 Marzo.

L’assemblea si riconvocherà il 22 e il 23 Aprile a Roma per continuare a discutere del “Piano antiviolenza”. La plenaria è terminata con questo grande proposito: “E’ vero che il 26 e il 27 siamo state una marea ma noi dobbiamo avere l’ambizione di essere oceano e nessuno scoglio potrà fermarci!”

 

 

L’appuntamento dello sciopero globale delle donne dell’8 marzo rappresenta ormai un riferimento obbligato che convoglia l’entusiasmo di tante dimensioni di riscatto legate alla subordinazione di genere. Oltre agli appelli e al report dell’ultimo della rete internazionale Non Una di Meno, riportiamo alcuni contributi che offrono uno spaccato della prospettiva di alcuni percorsi di lotta organizzati dalle donne in conflitto contro lo sfruttamento sul lavoro, nel consumo e negli apparati di welfare, rafforzatisi dalla mobilitazione verso l’8 marzo.

 

Evento nazionale fb dello sciopero dell’8 marzo

Report dell’assemblea “non una di meno”, 4-5 febbraio, Bologna

 

 

Il punto zero dell’8 marzo: di donne, sciopero e sovversione sociale

 

Concorso San Camillo: “iniqua e discriminatoria” è l’obiezione di coscienza in sé

 

Welfare Mothers: lotta ai servizi sociali e contro l’elemosina della carta SIA

 

Dal dono alla merce: donne contro i supermercati della carità

 

Welfare, lavoro e migrazione. Un’inchiesta dentro e oltre l’8 marzo

 

 

 

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