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Se lo dice lui…

“La crisi del debito ha ormai raggiunto dimensione sistemica e nelle ultime tre settimane è peggiorata”. A dirlo questa volta non è qualche inveterato marxista o l’improvvida Cassandra di turno. A esprimersi in questo senso è nientepopodimeno che Jean-Claude Trichet, presidente della Banca centrale europea, che così si è espresso nel corso di un’audizione davanti alla commissione affari economici del parlamento europeo.

La massima autorità dirigente la politica economica dell’Europa Unita della moneta (e forse tra poco neanche più di quella) taglia corto archiviando d’un sol botto le periodiche ciance d’un Berlusconi (per il quale, fino all’altro ieri, la crisi non c’era) o le ‘protesticchie’ d’un opposizione parlamentare che pretende di scalzare il Cavaliere proprio appellandosi alla superiore autorità dei Mercati Finanziari. Eccovi serviti, cari Bersani e compagnia bella. Sua santità Trichet non la manda a dire: “la crisi è sistemica” il che nel suo sistema di riferimento significa: più soldi per salvare le banche, maggiore austerità nella spesa pubblica e sociale, più rigore. In ultima istanza: nuove  e più dure manovre per i singoli stati nazionali… che non tarderanno a prostrarsi supinamente ai diktat della Banca Centrale Europea. Lo slogan che viene usato è “austerità permanente”!

Insomma, s’individua il male ma si persiste nel mantenere la stessa cura. Il risultato non potrà che essere l’avvitamento nella spirale negativa di una recessione sempre più inevitabile. Ulteriore compressione dei salari, taglio del welfare, diminuzione dei consumi… La strada è già tracciata, a meno che i movimenti non sapranno imporre nuove e ben differenti priorità…

Ricordiamocelo il prossimo 15 ottobre!

Maelzel

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