30000 studenti, buoni e cattivi, bloccano Palermo!
Dopo la grande giornata di conflitto del 16N che ha urlato a chi risiede nel palazzo della regione tutta la lontananza che contraddistingue le posizioni del movimento palermitano e dopo le cariche della polizia e la determinata resistenza degli studenti a cui hanno fatto eco i tentativi di Repubblica & co. di portare avanti gli stantii discorsi di criminalizzazione, è seguita una settimana di riappropriazione e occupazioni di scuole che ha ribaltato tutti i tentativi di questura e media mainstream.
Il concentramento unitario dell’assemblea delle scuole palermitane in agitazione ha dato appuntamento alle 9.30 a piazza Politeama, ma la strategia della giornata di lotta odierna prevedeva blocchi stradali e cortei non autorizzati a partire dalla prima mattinata con manifestazioni da ogni scuola occupata della città.
Così sin dalle 8 migliaia di studenti hanno paralizzato i flussi commerciali di tutta Palermo replicando la pratica di sciopero sociale che ha caratterizzato la scorsa settimana di mobilitazione.
Al concentramento la coscienza di essere una marea umana ha creato un clima di entusiasmo che ha accompagnato il corteo durante tutta la giornata di blocchi. Lo striscione di testa ribadiva ancora una volta l’autonomia del movimento palermitano dai binari in cui governo, questura, politica istituzionale e stampa asservita vorrebbero instradarlo: “Non ci avrete mai come volete voi! Ci siamo presi le scuole, ora ci riprendiamo la città!”.
E la città gli studenti se la sono ripresi davvero, attraversando tutto il centro storico fino alla stazione. Da lì in poi il corteo ha deviato dal percorso autorizzato e ha percorso alcune tra le vie principali per il traffico cittadino bloccando per un lungo tratto la via del lungo mare e risalendo fino al Municipio da corso Vittorio Emanuele.
Lungo il tragitto gli operai della gesip hanno preso parte ancora una volta al corteo e hanno partecipato alla sanzione di diversi bersagli colpiti dalla rabbia studentesca.
Tutti i manifesti del Pd e delle primarie affissi lungo il percorso sono stai strappati dagli studenti, e la sede del Giornale di Sicilia è stata bersagliata da un fitto lancio di uova che ha voluto ribadire il ruolo asservito di questa e di altre testate cittadine e non solo (laRepubblica in primis) nella descrizione delle scorse giornate di mobilitazione. Nessun immaginario che rientra nella compatibilità sistemica ha spazio in questo movimento e nessun paternalismo che condivide a parole le ragioni della protesta ma ne condanna pratiche e determinazione, dall’alto di chissà quale posizione da opinionisti, avrà campo facile.
Insomma una massiccia partecipazione all’insegna della pratica del blocco ha risposto con numeri incredibili a chi voleva un movimento morto e diviso e si è data appuntamento alle prossime giornate di lotta…lo dicevamo nello scorso articolo: buoni o cattivi, non è che l’inizio!
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