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5 ottobre: a Lamezia Terme sospensioni per chi ha partecipato al corteo


Venerdì 5 ottobre anche a Lamezia si è svolto il primo corteo studentesco autonomo dell’anno nell’ambito della mobilitazione nazionale lanciata da StudAut. Anche gli studenti lametini, quindi, sono scesi in strada a difesa della scuola pubblica e contro le misure di austerità di questo governo.

Evidentemente questo non piace agli amici di Monti & Co. e, per il secondo anno consecutivo, si registrano sospensioni arbitrarie nei confronti degli studenti dell’Istituto Tecnico per Geometri che hanno partecipato alla manifestazione.

Per il preside di questa scuola, più volte candidato nelle file del centro destra, probabilmente il diritto di manifestare rappresenta una concessione che, da buon padrone, può essere data solo a proprio piacimento e guai a non pensarla come lui!

Esprimiamo la nostra totale complicità e solidarietà agli studenti e alle studentesse sospesi e ci mettiamo a completa disposizione per qualsiasi iniziativa.

Collettivo Autonomo Altra Lamezia
Studenti Medi Lamezia Terme


Seguono la presa di posizione dell’Usb Calabria e i comunicati di solidarietà del Kollettivo Studenti Autorganizzati di Torino e del Collettivo Autonomo Studentesco di Bologna.

 

Manifestare è un diritto, non una concessione

Alcuni presidi, da quando rivestono la qualifica di dirigenti o di manager, son stati presi da manie di onnipotenza e ritengono di poter decidere sugli istituti che dirigono, scavalcando norme e diritti costituzionalmente garantiti.

Il Preside dell’Istituto Tecnico per Geometri di Lamezia Terme, rientra evidentemente in questa casistica.

Il 5 ottobre in tutta Italia, si sono svolte manifestazioni studentesche per dire no alla riforma della scuola e dell’Università targata Profumo e per rivendicare il diritto alla lotta contro le politiche di Austerity (lacrime e sangue) del governo Monti e della Banca Centrale Europea, che stanno asfissiando il loro presente e negando il loro futuro.

Anche a Lamezia gli studenti democratici hanno sentito il dovere di esercitare questo diritto, costituzionalmente garantito, per manifestare il proprio dissenso e per far sentire la propria voce su argomenti scottanti che li vedono protagonisti.
In alcune parti d’Italia, le forze dell’ordine hanno caricato le manifestazioni picchiando selvaggiamente gli studenti indifesi provando, così, a reprimere il dissenso contro lo sfascio della scuola pubblica che questo governo, come i precedenti, sta attuando sistematicamente.
Ma in nessuna parte d’Italia questo diritto a manifestare è stato negato dalla scuola stessa e nessun preside ovviamente si è mai sognato di negare la pratica di questo diritto; nessun preside d’Italia, tranne purtroppo il preside dell’istituto tecnico per geometri di Lamezia, il quale ritenendo di non dover rispettare neanche le norme costituzionali, ha deciso di sospendere gli alunni che il 5 ottobre hanno fatto sciopero!
Eppure il Preside, o dirigente, o manager, dovrebbe ben conoscere gli artt.17, 21 e 34 della costituzione che richiamano i primi il diritto a manifestare ed il terzo ad avere una scuola pubblica statale che funzioni.
Per questi motivi, la USB Calabria diffida il preside dell’istituto in questione, dal voler procedere alle sospensioni annunciate per gli studenti che hanno manifestato e dichiara di non escludere che tale atteggiamento, nel quale si ravvisa anche una possibile ipotesi di reato, in quanto i ragazzi minorenni erano stati autorizzati dai genitori, mentre maggiorenni hanno legittimamente deciso da soli, possa essere perseguito anche in altre sedi.
Sul rispetto della democrazia e dei diritti non si transige e non possono essere tollerati atteggiamenti autoritari.

Federazione Regionale USB P.I.


Comunicato di solidarietà agli studenti di Lamezia Terme
Venerdì 5 ottobre è stata una giornata di mobilitazione nazionale che ha visto scendere in piazza un gran numero di student* in tutte le città. Studenti e studentesse che hanno ancora una volta voluto far sentire la loro voce di fronte alle continue politiche di austerity istituite dal governo Monti.
A seguito della protesta si è diffuso un sentore di allarmismo generalizzato; ne è l’emblema l’episodio di Lamezia Terme. Il preside dell’istituto per geometri di Lamezia ha deciso di sospendere tutti gli studenti che venerdì scorso hanno preso parte alle mobilitazioni di piazza, nonostante egli sia stato avvertito della possibile incostituzionalità dell’atto.
Tutta la nostra solidarietà va agli student* sospesi che, ancora una volta, nel manifestare il loro dissenso verso un sistema di austerità, si sono visti negare il diritto di protestare.
Per di più, proprio nei luoghi in cui dovrebbe avvenire la formazione di un’autocoscienza e di una criticità diffusa, è stata esercitata un’intimidazione assolutamente ingiustificata e gratuita.
Ribadiamo il nostro appoggio a tutt* gli student* che trovano la forza di ribellarsi ogni giorno; questo episodio non ci fermerà, ci ritroverete ancora tutti nelle piazze!

Kollettivo Studenti Autorganizzati Torino


Comunicato di solidarietà agli studenti lametini
venerdi 5 ottobre piu di 70 000 studenti in una trentina di città italiane sono scesi in piazza per manifestare contro il governo monti e le sue politiche di austerità, un attacco al nostro presente e al nostro futuro.Una giornata di lotta che ha deciso di andare oltre alla contestazione di questa o questa altra riforma ma ha portato nella piazze dei contenuti di cambiamento reale e di rottura con il presente. Di fatti abbiamo visto come queste piazze hanno spiazzato i poteri forti incapaci di rispondere.
In questo contesto vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà e complicità con gli studenti lametini dell’istituto geometra sospesi dal preside per aver voluto mettersi in gioco in prima persona scendendo in piazza per difendere il loro presente e conquistarsi un futuro. Crediamo che sia veramente inamissibile che un preside prenda provvedimenti discplinari contro chi decide di manifestare il proprio dissenso. E’ chiaro che i presidi fugano sempre piu da sceriffi con il ruolo di monitorare e reprimere le agitazione che si producono nelle scuole in questo periodo di crisi.
Si parte e si torna insieme dicono i NOTAV e cosi è anche per noi studenti medi; sicuri del fatto che il 5 ottobre non è stato che l’inizio di un grande persocrso auspichiamo di rivederci tutti e tutte insieme nelle future piazze e nelle prossime assemblee.

STAY TUNED STAY REBEL

Collettivo Autonomo Studentesco Bologna

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