Palermo: studenti in piazza con gli operai!
Il corteo parte così alle ore 9 dal Giardino Inglese raggiungendo i metalmeccanici, che già alle sette avevano dato via alla giornata di sciopero con un picchetto di fronte allo stabilimento portuale della Fincantieri. Bloccata via Libertà, strada principale di accesso al centro storico. Dagli operai agli studenti, cori e slogan esprimono totale sfiducia verso il governo Renzi. Arrivati a Piazza Massimo dopo aver bloccato il centro storico per più di due ore, dal palco della piazza, oltre alle passerelle di rito, prendono voce le lotte degli operai contro licenziamenti e prossima deregolamentazione del mercato del lavoro con il Jobs Act; dalla Fincantieri agli ormai ex-operai della Fiat di Termini Imerese, che ancora rimangono senza garanzie. Ma dal palco intervengono anche gli studenti, mettendo in risalto l’importanza di una ricomposizione sociale che si opponga immediatamente e con la forza delle piazze (non certo con quella dei tribunali!) a crisi e governo andando anche aldilà delle singole lotte. Studenti che, come già accennato, nelle ultime due settimane si sono resi protagonisti delle occupazioni delle scuole.
Forma di lotta e autorganizzazione riappropriazione degli spazi, questa, che come ogni anno viene messa sotto processo e giudizio, da un lato da chi si fa strumento di questo evidente processo di smantellamento e aziendalizzazione della formazione come i presidi manager e l’istituzione scolastica tutta; dall’ altro da chi, come genitori, educatori e professionisti della politica dell’ultima ora, vorrebbe pretendere di sapere e di imporre a figli e studenti come ci si conquista un presente e un futuro dignitoso che non saranno certo una manciata di giorni in più di didattica o forme legali di protesta che non esprimono nessuna vera opposizione a restituirgli. I seminari di autoformazione su tematiche d’attualità, le attività di autorecupero contro la fatiscenza degli edifici, i momenti assembleari che hanno organizzato l’autunno di lotta, non sono nient’ altro che legittime forme di opposizione al potere e autodeterminazione degli spazi che quotidianamente gli studenti vivono e attraversano. E non possiamo che esprimerlo noi questa volta un giudizio, e decisamente negativo, nei confronti di coloro che opponendosi nei fatti e a parole (dai presidi che chiedono l’intervento della polizia per gli sgomberi, ai giornalisti da strapazzo con la retorica dei “buoni e cattivi”) a questo importante ciclo di lotte autunnali, o non ha dovuto mai conquistarsi nulla nella vita, o in questo periodo di pesante attacco a tutti i tessuti sociali, ha scelto la parte sbagliata dello schieramento, quello che nello specifico toglie agli studenti una formazione e un esperienza scolastica adeguata oggi, e un futuro non fatto solo di precarietà domani.
Proprio da una delle tante assemblee, martedí al Liceo Cannizzaro Occupato studenti medi ed universitari hanno deciso di scendere ieri in piazza insieme agli operai metalmeccanici, che seppur assorbiti e assuefatti alla mediazione sindacale, mostrano come ieri una volontà di opposizione ad un’unica tendenza di impoverimento delle fasce meno abbienti e in cui chi ci governa e sta ai piani alti decidendo sulle nostre vite acquisisce potere/i dato/i dal riassetto sociale complessivo a cui stiamo assistendo.
Ipotesi di rilancio per le prossime mobilitazioni dunque, in questo 27 novembre palermitano; e in cui, vista la piazza e i numeri imponenti degli studenti (parte considerevole di uno sciopero altrimenti “non troppo partecipato)non possiamo che dare la colpa di ergersi a soggetto trainante e ricompositivo nel presente e nel futuro di lotte e movimenti.
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