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Palermo: studenti senza paura contro Monti e Crocetta

Il numerosissimo corteo si è quindi mosso da piazza Massimo alle ore 10 in direzione Palazzo dei Normanni sede del governo regionale. All’altezza della sede della Provincia, in via Maqueda, è partito un fitto lancio di uova che ha voluto sanzionare l’ennesima istituzione sorda alle istanze degli studenti costretti a vivere giornalmente in scuole decadenti e fatiscenti; nonostante ciò i finanziamenti per l’utilizzo dei tablet negli istituti non mancano, ma si sa, al mercato non si comanda! 

Arrivato davanti alla regione, il corteo ha voluto dimostrare con il lancio di cannoli e crocchette quanto questa politica non li, e non ci, rappresenti e quanto il neo insediato governo regionale, rappresentato dalle “crocchè” (che fa riferimento all’accordo Croc-etta e Micci-chè) sia in sostanziale continuità con quelli Cuffaro e Lombardo (rappresentati invece dal cannolo) visto il ruolo centrale svolto dallo stesso Pd di Crocetta nel sostegno alle suddette amministrazioni  precedenti; lo stesso sedicente Pd che si presenta adesso come alternativa rivoluzionaria (?).  Ma i celerini in assetto antisommossa non hanno evidentemente gradito l’imbrattamento e hanno caricato gli studenti per ben due volte. Studenti che non si sono affatto impauriti e hanno respinto con determinazione le cariche non indietreggiando. Ricompattatisi hanno quindi deciso di concludere la giornata con la contestazione al presidente del Senato Schifani, invitato a una conferenza con la presenza dello stesso Crocetta a due passi da palazzo dei Normanni. Ovviamente anche qui  forze dell’ordine a sbarrare  la strada, all’altezza della cattedrale (mandando tra l’altro in tilt il traffico cittadino). Anche qui poca la paura, tanta la rabbia: tafferugli. Il corteo infatti prosegue con numeri non dissimili a quelli di partenza e si scioglie nei vicini edifici universitarie, portando anche lì la rabbia e la felicità di una giornata che è solo l’inizio della ripresa del futuro e che ha dimostrato oggi quanto gli anni di movimento studentesco e universitario abbiano sedimentato un tessuto giovanile, ma anche sociale, che risponde e risponderà colpo su colpo a tagli, austerity, governi tecnici, Europa e polizia.

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