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Tavoli di lavoro – assemblea nazionale StudAut- 19-20 gennaio – Bologna

 

SCUOLA

Questo autunno è stato caratterizzato dalle determinazione degli studenti tornati in migliaia ad invadere le piazze di tutta Italia, piazze che sono riuscite indubbiamente a compiere sostanziali passi avanti nei linguaggi e nelle pratiche.Il continuo fiorire di nuove realtà studentesche dimostra poi come il livello di consapevolezza e la voglia di partecipazione siano in aumento nella nostra generazione che sempre più si mostra irrappresentabile nelle rivendicazioni e nelle lotte che mirano ad una riappropriazione diretta dei saperi, degli spazi e dei tempi.La data iniziale del 5 ottobre ne è stato un esempio, partendo dalle lotte contro il DDL ex Aprea l’ennesimo tentavi di privatizzare le scuole, abbiamo dimostrato la capacità di costruire una giornata di lotta che andasse oltre la semplice difesa della scuola in maniera completamente autonoma dando vita ad un movimento nazionale che per tutto l’autunno ha dettato l’agenda di lotta. Cortei che hanno assunto un nuovo modo di stare in piazza, selvaggi e irrappresentabili nella metropoli abbiamo sfidato cordoni di polizia, sanzionato e occupato sedi della banche e dei comuni e con la determinazione che ci ha sempre contraddistinto ci siamo difesi con i nostri scudi. Abbiamo poi tematizzato e praticato lo sciopero sociale una nuova forma di praticare e attraversare lo sciopero indetto il 14N, oltre alla forma mediatoria e conciliatrice dei sindacati confederali e che ci ha permesso di interfacciarsi con le altre componenti sociali che subiscono la crisi.Ora come studenti dobbiamo avere la capacità di dare continuità alle lotte intraprese partendo dalle nostre scuole, tornando insieme a discutere come attivare il rifiuto alla didattica curricolare, alla privatizzazione al 5 in condotta e all’ormai approvato strapotere dei presidi, puntando alla riappropriazione di spazi e tempi alla conquista di aulette autogestite e ad altre forme tutte da creare per un’alternativa alla politiche d’austerità e privatizzazione.

 

– METROPOLI e TERRITORI

Lo sciopero sociale ha caratterizzato questo periodo di mobilitazioni, una forma di sciopero moderno caratterizzato dalla sua natura conflittuale e selvaggia, uno sciopero che non contratta che non si limita a sfilare, che non fa appelli e che pratica obbiettivi.Lo sciopero di student*, precar*, disoccupat*: categorie che non hanno strutture sindacali e nemmeno le necessitano, non vogliono essere rappresentate e rivendicano ben più di una riforma o una vertenza, vogliono diritti e dignità.Un segnale forte che ci ha permesso di connetterci alle lotte territoriali e di uscire dallo studentismo, un progresso fondamentale per gli studenti e delle studentesse in un momento in cui la crisi colpisce tutti i settori, dalla scuola al lavoro, ai territori.La lotta notav divenuta esempio di ricomposizione per gli studenti di tutta Italia che l’hanno attraversata e che l’hanno posta come giaciglio di riferimento. Una lotta in difesa del territorio che ci ha dato lo slancio giusto per indire e attraversare il 5 Ottobre, organizzato proprio durante il campeggio estivo in val Susa. Non si tratta però solo di notav ma anche di tutte le lotte a difesa del territorio e dell’ambiente come il nogas o il nomous, o le lotte dei lavoratori che hanno avuto appoggio, solidarietà e partecipazione dai collettivi studenteschi, come la vertenza dei facchini Ikea che ci ha mostrato quanto solo la lotta paga veramente.L’irrappresentabilità dei movimenti è stato baluardo di quest’ultimo periodo di mobilitazioni, sta quindi a noi in una fase elettorale, momento che solitamente porta con se un assopimento delle mobilitazioni, trasformarla in un periodo di attivazione. Consci che l’alternativa vera è stare nelle piazze, confrontiamoci sul come dare continuità alle forme di sciopero sociale, con la forza del que se vayan todos per dar vita a questo nuovo periodo di lotta e conflitto.Confrontiamoci e discutiamo insieme partendo dai grandi passi avanti fatti in questi mesi per dare continuità alla mobilitazione.    

 

– COMUNICAZIONE

Nell’epoca dei social network e delle relazioni interattive abbiamo visto quanto sia fondamentale riuscire a sviluppare luoghi dove la controinformazione e la controcultura viaggino a pari passo con i media di massa costruendo dinamiche dove i conflitti sociali e le lotte studentesche non si limitino esclusivamente a luoghi fisicamente concreti ma si realizzino anche nella rete e nei network.Entrando in maniera più consona all’interno del contesto studentesco e riportando la precendete analisi nei singoli percorsi di lotta di ogni scuola l’importante domanda da sollevare sarà: in quale modo l’informazione può divenire ambito di attivazione e di controinformazione nelle scuole?.Inoltre,la narrazione delle lotte attraverso il social network sta rivelando un importante e concreto metodo di aggregazione sociale,autorganizzazione e antagonismo da coltivare in ogni sua forma e nelle sue molteplici occasioni: la quotidianeità nell’utilizzo di Facebook e twitter deve essere sfruttata nelle sue contraddizioni e nei suoi benefici.Come StudAut-network delle lotte studentesche-la riproposizione di nuove pratiche di confitti di rete deve riuscire a presentare nuovi stili e nuovi contenuti attraverso il sito StudAut e tutte le conseguenzialità radicate,ormai da anni,all’interno dei vari social network  

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