InfoAut
Immagine di copertina per il post

Bergamo, blitz nella sede della Lega Nord

Sangue Nostrum

Nella notte tra sabato e domenica un barcone proveniente dalle coste del nord Africa si è rovesciato nel canale di Sicilia. Si stimano
siano tra le 700 e le 900 le persone annegate. Al macabro conteggio vanno aggiunte le circa 400 persone di un barcone disperso pochi giorni fa e di cui non si ha più traccia. Ma i numeri sono tragicamente maggiori: migliaia di uomini, donne e bambini, giacciono sul fondo di quel tratto di mare che ci separa dal nord Africa, e che negli anni si è trasformato in un cimitero a cielo aperto. Uomini, donne e bambini, il più delle volte in fuga verso un desiderio di pace, tranquillità, o semplicemente di vivere una vita diversa, di soddisfare i propri bisogni, i propri desideri: girare il mondo, che per un occidentale assume tratti di avventura romantica, per la maggior parte degli abitanti del pianeta si traduce in frontiere, controlli e morte.

Ci si aspetterebbe che il ruolo da cerniera tra nord e il sud del mondo che riveste il nostro paese abbia garantito quantomeno un’attenzione particolare alla tematica migratoria; la triste realtà è che questo tema è stato unicamente trattato ad uso e consumo di sciacalli e assassini che, ancora con le mani sporche di sangue, non trovano la decenza di tacere. Tra tutti, spicca per responsabilità e indegnità la Lega Nord. Certo non i soli responsabili, ma i primi che negli anni hanno fondato un’imprenditoria politica sulla contrapposizione ai migranti, generando una narrazione tossica indubbiamente colpevole dei tanti morti nel Mediterraneo. E ancora, nel più spregevole dei gesti, quello di dimenticare, di perdere memoria anche di tragedie successe solo pochi anni fa, tornando a parlare di blocchi navali, immemori del fatto che un blocco già fu imposto nel 1997.

Quella volta si parlava di Albania, e a soli due giorni dalla sua indizione, lo speronamento della nave Kater i Rades da parte di un mezzo della marina militare provocò la morte di 81 persone e 27 dispersi. In quei giorni al governo c’era l’Ulivo con Prodi e la Lega faceva da opposizione. Nei governi a seguire, saldamente ancorata alle poltrone di Roma, la Lega fu promotrice delle più scellerate legislazioni in materia di migrazione che la storia repubblicana ricordi, e che portarono alla situazione attuale. Dalla Bossi-⁠Fini, al favoreggiamento del sistema mafioso di accoglienza dell’emergenza a seguito della caduta del regime tunisino, al reato di clandestinità, alle tante ordinanze sindacali dei comuni a giunta leghista, discriminatorie e persecutive nei confronti dei migranti.

Poche le voci di contrasto negli anni, con una destra che cavalca odio e paura verso i migranti, e una “sinistra” tesa all’insegumento con il terrore di perdere consenso: chi si ricorda la Turco-⁠Napolitano (QUEL Napolitano), progenitrice dei CPT/⁠CIE?

Anche dopo queste ennesime morti lo scenario è ripetitivamente terrificante nella sua inadeguatezza e ottusità: il premier Renzi, a fianco di generali in divisa, dovendosi districare tra l’intervento di terra in Libia e il blocco navale, sceglie di appellarsi all’Europa, quella di FRONTEX per intenderci, riducendo tutto ad un’operazione di polizia internazionale contro il traffico di uomini.

In sostanza quello che l’Unione Europea già sta facendo da anni e che non ha portato a soluzioni concrete. Blocchi navali, interventi di terra, accordi bilaterali tra stati, e via dicendo, sono misure fallimentari che produrranno solo più morti e più soldi nelle mani degli scafisti.

L’unica soluzione possibile è l’apertura immediata di un corridoio umanitario, permessi di soggiorno slegati dal lavoro, percorsi di inserimento sui territori reali e non a vantaggio delle strutture di accoglienza, immediata apertura dei confini interni all’Europa anche per i non comunitari.

Il diritto alla mobilità non può essere fermato dai confini, siano essi tra gli stati o negli immaginari di sciacalli e razzisti.

PER LA LIBERTÀ DI MOVIMENTO
NO ALLA FORTEZZA EUROPA

c.s.a. Pacì Paciana

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Intersezionalitàdi redazioneTag correlati:

bergamolega nordmigrantirenzisalvini

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Ci facciamo spazio, zona fucsia ovunque

Riprendiamo il comunicato di Non Una di Meno Torino sulla giornata di ieri

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

8 marzo: “Lotto, boicotto, sciopero”. Le corrispondenze dalle mobilitazioni in tutta Italia

8 marzo, giornata internazionale dei diritti delle donne. “Lotto, boicotto, sciopero” è lo slogan scelto da Non Una di Meno per il nono sciopero transfemminista. Oltre 60 le piazze mobilitate, da Nord a Sud, in tutta Italia per “uno sciopero – dice Nudm nell’appello (clicca qui per il testo completo) – dal lavoro produttivo, riproduttivo, di cura e dai consumi, […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Verso lo sciopero dell’8 marzo: lotto, boicotto, sciopero

Ripubblichiamo questa puntata speciale in avvicinamento a L8 marzo curata da Radio Fabbrica e Non Una di Meno Torino.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Perché non c’è nulla di esaltante nell’arrivo di più donne ai vertici della polizia

Pochi giorni fa è stato pubblicato su La Stampa Torino un articolo intitolato “Anche in Questura si può rompere il tetto di cristallo”.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Lotto, Boicotto, Sciopero!

APPELLO ALLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI, ALL3 SINDACALIST3, ALL3 DELEGAT3 PER LOSCIOPERO TRANSFEMMINISTA DELL’8 MARZO 2025 di Non Una di Meno L’8 marzo 2025 si svolgerà in un contesto di forti spinte autoritarie e di profonda crisi economica, di chiusura degli spazi democratici e approfondimento di violenza e disuguaglianze. Vogliamo riversare nelle piazze delle città la nostra rabbia, con tutto l’amore e […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Violenza di genere a scuola: parte la mobilitazione

A seguito della notizia di uno stupro avvenuto in una scuola di Genova da parte di un ragazzo sedicenne nei confronti di una ragazza di 15 anni molte scuole a Torino hanno organizzato iniziative di mobilitazione in reazione a un evento che non deve passare sotto silenzio e per ribadire che questa violenza non è un caso isolato.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Da Milano a Torino e in molte altre città italiane cortei chiedono giustizia per Ramy

Dopo la pubblicazione del video dell’inseguimento dei carabinieri nei confronti di Ramy che ne ha procurato la morte, la reazione da parte dei giovani di moltissime città italiane è stata quella di scendere in piazza per chiedere giustizia.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Non Una di Meno: in piazza a Roma e a Palermo con la parola d’ordine “disarmiamo il patriarcato”

Un anno dopo le imponenti manifestazioni di Roma e Messina, ieri le manifestazioni nazionali organizzate contro la violenza patriarcale da Non una di meno! erano a Roma e a Palermo.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Verso il 25 novembre: contro i femminicidi e la violenza di genere

L’osservatorio nazionale femminicidi, lesbicidi e trans*cidi di Non Una Di Meno porta avanti dal 2019 un progetto che vuole combattere la violenza di genere

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Opporsi al ponte sullo Stretto costa: 340mila euro!

La storia del Ponte sullo Stretto si arricchisce di una nuova, incredibile pagina. di Peppe Marra, da Volere la Luna Presentato come un’opera strategica, il Ponte è in realtà un grande inganno (https://volerelaluna.it/controcanto/2024/02/15/messina-linganno-del-ponte/), tali e tante sono le criticità legate alla sua realizzazione. In sintesi: il territorio dello Stretto è una zona ad alto rischio sismico e costruire una struttura di queste dimensioni su un’area così instabile […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Autonomia differenziata: rompere la solidarietà per liberare ancora la ferocia del mercato

Quando si parla di Autonomia Differenziata il rischio è quello di credere che dietro questa formulazione si nasconda nient’altro che il secessionismo leghista della prima ora agghindato in chiave “riformista”. In realtà quanto abbiamo di fronte è ben più complesso ed attuale.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Governo Meloni: tra propaganda e decreti

La decisione del governo italiano di collaborare con l’Albania per la gestione dei migranti si inserisce in un processo di esternalizzazione delle frontiere, oltre che di chiusura delle frontiere, che da decenni va avanti concorrendo a una vera e propria guerra contro i migranti.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

5 ottobre: abusi in divisa

La ricostruzione dei fatti avvenuti sabato 5 ottobre e che ha visto coinvolti gli attivisti della Rete Bergamo per la Palestina

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Per Anàs, morto in mare e per tutte le altre vittime dei confini

Lo scorso 9 agosto la comunità lametina si è stretta attorno alla piccola bara bianca contenente i resti di Anàs, bimbo di sei anni annegato in un naufragio e ritrovato nel nostro mare.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Bergamo: Pride si schiera per la Palestina, il Comune revoca il patrocinio

La decisione di ritirare il patrocinio è scaturita in seguito ad un post pubblicato sui social del Bergamo Pride, che ha preso pubblicamente posizione a sostegno del popolo palestinese e contro il genocidio in atto.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

L’Ungheria è vicina

Mentre la polizia manganella studenti e ambientalisti e trattiene in questura dimostranti e giornalisti durante le manifestazioni, la maggioranza prepara una nuova stretta repressiva prevedendo il carcere fino a 25 anni per il reato di resistenza in manifestazioni contro le grandi opere.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Fino a 25 anni di carcere a chi manifesta per “impedire di realizzare un’opera pubblica”

Con un emendamento presentato al ddl sicurezza dal deputato Igor Iezzi, attualmente in discussione in commissione Affari Costituzionali, la Lega propone l’inserimento di una nuova aggravante dei reati contro la pubblica incolumità che sembra ritagliata sulla variegata rete di attivisti che da anni protestano contro le grandi opere.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ponte: avvio dei cantieri rinviato. Ora chiudere la Stretto di Messina S.p.a.

Il comunicato di Antudo a seguito della notizia del rinvio dei cantieri per il ponte sullo Stretto..

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Livorno è antifascista!

Giovedì 2 Maggio il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini è venuto a Livorno per presentare un suo libro, vergognosamente ospitato all’interno del cinema teatro “4 Mori”..