Voghera: padrone di casa Carabiniere caccia di casa una famiglia in assenza di sfratto
Mina, con i suoi tre figli piccoli, è stata cacciata di casa, in assenza di sfratto, dal proprietario dell’immobile, un membro dell’Arma dei Carabinieri, ormai più di un mese fa, ma nulla è stato fatto dal Comune di Voghera per sbloccare la situazione.
Il senso di impunità che circonda le divise nel nostro paese permette ad un carabiniere di sentirsi al sicuro nello sfrattare illegalmente una famiglia. Di seguito il comunicato della manifestazione che si è tenuta alcuni giorni fa in solidarietà con Mina da Vogliamo Tutto.
Sabato scorso eravamo in piazza Duomo a Voghera per manifestare sotto al Comune insieme a Mina, che insieme a 3 figli piccoli è stata cacciata di casa dal padrone di casa carabiniere senza che nessun provvedimento di sfratto fosse stato emesso.
Ad oggi l’amministrazione non ha ancora trovato una soluzione di emergenza abitativa per la famiglia, nonostante ci sia stato un incontro con l’assessore alla casa Taverna. Per questo oggi eravamo nuovamente in tante e tanti con Mina per pretendere una casa subito. L’assessore si nasconde dietro alle menzogne, sostenendo che solo gli inquilini sfrattati abbiano diritto a una casa transitoria. Si tratta di una vergognosa scusa per mascherare la propria inazione, perché la legge regionale 16/2006 all’articolo 23 comma 13 prevede esplicitamente l’assegnazione di case transitorie anche “per ogni altra esigenza connessa alla gestione di situazioni di grave emergenza abitativa”. Sindaca e assessore sappiano che non tollereremo ulteriormente il loro colpevole lassismo. Non accetteremo la loro narrazione, che a Voghera va tutto bene, madama la marchesa, e che su questo caso non possono fare nulla. La loro inazione è complice, perché va a legittimare un abuso compiuto ai danni di una famiglia, che costituisce un gravissimo e pericoloso precedente nell’uso della legge del più forte. Non si nasconda, Taverna, dietro a fantomatiche strumentalizzazioni politiche, perché Mina, donna autodeterminata e consapevole dei suoi diritti, lotta per la dignità sua e della sua famiglia, non certo per dare visibilità allo squalo di turno.
Continueremo a lottare insieme a Mina fino a che lei e i suoi bambini non avranno la casa che spetta loro di diritto.
Per questo invitiamo tutte e tutti a partecipare a una nuova manifestazione che si terrà sabato prossimo 12 febbraio alle ore 10 davanti alla Prefettura di Pavia, altra istituzione alla quale Mina si è rivolta e che è finora rimasta silente e passiva di fronte a questa ingiustizia.
Casa subito!
Unit* si vince!
Qui l’evento della manifestazione che si terrà sabato 12 sotto la Prefettura di Pavia.
Di seguito invece la testimonianza di Mina:
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