InfoAut
Immagine di copertina per il post

Come fu organizzato l’omicidio di Pavlos Fyssas

Ore 00.05.20: Centrale, una persona è…ha…è coperta di sangue, forse per una coltellata. Ci ha detto di essere stata aggredita da un’altra persona…

Ore 00.05.43: Centrale, siamo in via Tsaldari, Panaghì Tsaldari 62. Sia il ferito che la persona da lui indicata come aggressore sono Greci.

Ore 00.06.33: Centrale, mandate un’ambulanza. Il ferito è stato probabilmente accoltellato al cuore. Ora ha perso i sensi.

Le comunicazioni radio dei poliziotti presenti sul luogo del delitto sono eloquenti. L’aggressione che si concluse con l’omicidio di Pavlos Fyssas nella mezzanotte tra il 17 e il 18 settembre 2013 era stata pianificata. La squadraccia di Nikea si radunò davanti alla sede della sezione locale e poi, a bordo di moto e automobili, si diresse verso Keratsini e la caffetteria «Korali».

Il bersaglio della quarantina di albadorati era una comitiva di giovani che stava uscendo dalla caffetteria. I componenti della squadraccia aggredirono le loro vittime armati di bastoni, spranghe, caschi e tirapugni. Durante l’aggressione, sull’altra corsia di via P. Tsaldari, a un certo punto apparve una Nissan Almera grigio metallizzato.

Il guidatore scese dall’auto e con un coltello sferrò tre colpi fatali a uno dei giovani che, secondo la testimonianza giurata di un poliziotto, era tenuto fermo da altri albadorati. Pavlos Fyssas, 34 anni, noto nella zona per il suo antifascismo, indicò il suo assassino in Ghiorgos Roupakiàs, poi esalò l’ultimo respiro.

Subito dopo l’omicidio, il 19/9/2013, Michaloliakos si affrettò a smentire che Roupakiàs fosse un albadorato, sostenendo che «il 45enne era solo un “passante” nelle settanta sedi di Alba Dorata. Non era un membro…», mentre Kassidiaris in Parlamento dichiarò: «Vorrei esprimere il mio dispiacere e condannare l’episodio di ieri, un atto criminale: l’omicidio avvenuto a Keratsini…

Sia chiaro, Alba Dorata non ha assolutamente alcun rapporto con questo episodio e condanna fermamente l’accaduto». Nell’ottobre del 2013 M. Arvanitis arrivò addirittura a dire al «Nouvel Observateur»: «l’assassino di Pavlos Fyssas non è un albadorato. È un comunista, che si è infiltrato nel nostro partito per compiere l’omicidio e farsi arrestare»!

Roupakiàs naturalmente non solo non era un semplice “passante” nelle sedi di Alba Dorata, ma era un membro importante della sezione di Nikea, di cui era il responsabile amministrativo, come risulta dall’elenco delle sezioni redatto dalla stessa A.D. D’altronde, lo stesso Roupakiàs nella sua deposizione davanti agli inquirenti I. Klapa e M. Dimitropoulou (14/4/2014) ha dichiarato: «ho rivolto un saluto alla sezione di Sparta come cassiere della sezione di Nikea, almeno così mi aveva presentato Gheorghios Patelis, caposezione di Nikea, perché Gheorghios Tsakanikas non era presente».

Nell’estate del 2013 nella sede della sezione locale di Sparta Roupakiàs prese la parola prima che fosse data a I. Kazantzoglou, responsabile dell’attività politica dell’organizzazione locale di Nikea, e disse: «La strada che abbiamo scelto di percorrere è difficile e in salita…ma sappiamo molto bene che albadorati non si nasce né si diventa. Albadorati si muore».

Roupakiàs pronunciò il suo emozionante (per i presenti) discorso davanti al caposezione Patelis, che applaudì le sue parole. L’assassino di Pavlos Fyssas inoltre appare in una serie di fotografie e di video mentre partecipa a gite, manifestazioni, raduni, campeggi della sezione locale di Alba Dorata.

Di solito indossa pantaloni mimetici, stivali e la maglietta nera dell’organizzazione nazista. Ma c’è anche il messaggio inviato dalla sezione di Nikea al cellulare dell’albadorato K. Korkovilis (15/7/2013): «alle 14.00 uomini, donne, gioventù in sede, importante. Vi prego di infromare Roupakiàs…»; mentre un altro accusato, G. Dimou, riferì (dichiarazione del 4/10/2013) che «durante una distribuzione di generi alimentari di A.D. a Nikea, mi presentarono Roupakiàs come il responsabile di quella manifestazione».

La prima telefonata

Ovviamente, l’omicidio commesso da Roupakiàs non fu un evento fortuito, ma l’esito dell’aggressione pianificata e attuata da Alba Dorata. Tutto iniziò la sera del 17 settembre 2013, nella caffetteria «Korali», dove, oltre alla comitiva di Pavlos Fyssas, si trovavano anche alcuni membri di Alba Dorata.

Nella caffetteria c’erano Ioannis Angos, responsabile della sicurezza della sezione di Nikea, e Leon Tsalikis. Alcuni testimoni oculari, amici di Pavlos Fyssas, quella sera videro anche Anastasios Michàlaros uscire dalla caffetteria. Lo stesso Michàlaros appare anche nel video in cui Lagòs annuncia in sostanza l’aggressione ai sindacalisti del PAME a Pèrama, avvenuta solo cinque giorni prima dell’omicidio di Pavlos Fyssas.

Nonostante all’inizio l’avesse taciuto, Angos confermò, durante la sua deposizione ai magistrati (1/11/2013), di essere stato l’autore della telefonata (alle 23.19) al suo superiore gerarchico, responsabile dell’attività politica della sezione locale, I. Kazantzoglou, per informarlo della presenza della comitiva di P. Fyssas nella caffetteria. Angos assicurò di non aver chiesto l’intervento di nessuno, ma di aver semplicemente riferito a Kazantzoglou che la comitiva di Fyssas lo disturbava e che lo stesso non sa «cosa abbia pensato Kazantzoglou e perché sia andata com’è andata».

Comunque, Angos era particolarmente attivo al telefono quella sera. Nei tabulati telefonici sono registrate conversazioni con membri dalla sezione locale di Nikea, poco prima e poco dopo l’omicidio.

Il caposezione Patelis, con il grado più alto nella scala gerarchica della sezione di Nikea, conferma che Kazantzoglou gli telefonò pochi minuti dopo la conversazione di quest’ultimo con Angos (deposizione del 28/2/2014), anche se assicura che la conversazione riguardava la distribuzione di volantini in vista dell’imminente comizio di Michaloliakos a Nikea. Poi, circa alle 23.30, Patelis mandò un messaggio ai membri dalla sezione di Nikea.

Come risulta dal telefono cellulare di Kazantzoglou, trovato dopo l’omicidio nella macchina di Roupakiàs e sequestrato, il messaggio diceva: «Tutti in sede. Chi è vicino. Non aspetteremo chi non è nei paraggi. Adesso». Patelis ammette di aver mandato i messaggi (28/2/2014), ribadendo ancora una volta che stava organizzando il volantinaggio.

Andiamo in battaglia

Ma la versione di G. Dimou è diversa. Come risulta dalla sua deposizione (4/10/2013), appena ricevuto il messaggio chiamò Roupakiàs per sapere il motivo della convocazione sotto la sede. Roupakiàs gli rispose che avrebbe chiesto e lo avrebbe richiamato; poi chiamò Patelis, che gli ordinò di dirigersi in sezione entro 10 minuti.

Arrivato lì, Dimou trovò la sede chiusa e vide per strada alcune motociclette con a bordo albadorati vestiti con indumenti militari, e uno di questi gli disse: «Stiamo andando in battaglia. Hanno preso due dei nostri, andiamo a liberarli». Ma anche Roupakiàs dichiarò (10/10/2013) che quando arrivò alla sede, dopo la conversazione con Dimou, vide alcuni albadorati in moto, tra cui anche Patelis e Kazantzoglou, e che quest’ultimo gli disse: «Hanno aggredito uno dei nostri a Keratsini».

Athanassios Tsorvas, membro della sicurezza della sezione locale di Nikea (deposizione del 14/10/2013), rivelò che l’appuntamento sotto la sede di Nikea era stato organizzato con messaggi scritti. Il 17 settembre 2013 ricevette il messaggio di Patelis e chiamò suo cugino Nikolaos Tsorvas, che aveva ricevuto lo stesso messaggio.

I due albadorati arrivarono alla sede di Nikea e lì vicino videro le moto e le automobili dei loro camerati, che si stavano già dirigendo in colonna verso Keratsini. Riconobbero l’automobile di Roupakiàs, che seguirono fino al luogo dell’omicidio. Dopo l’arresto di Roupakiàs, Tsorvas provò a comunicare con l’assassino per sapere cosa fosse successo, e con Patelis, che gli rispose «attacca e non richiamare».

Desta particolare interesse la dichiarazione del 4/2/2014, con cui in sostanza Tsorvas confermò che l’aggressione era stata pianificata: «Non l’ho capito fino a quel momento. Non ho pensato che alla fine con quel messaggio ci avevano ordinato di partecipare all’aggressione; ci sono andato solo per curiosità, e perché volevo aiutare quelli di Alba Dorata».

Dopo il suo arresto, Roupakiàs ebbe una conversazione con Patelis. Come rivelò lo stesso caposezione (3/10/2014), Roupakiàs gli telefonò circa 20 minuti dopo l’accaduto «e io pensai di avvisare subito il mio superiore, Ioannis Lagòs». In effetti Lagòs è il responsabile delle sezioni della zona del Pireo, come da lui stesso dichiarato (2/10/2014).

Il caposezione Patelis

La serie di messaggi inviati da Patelis ai membri della sezione di Nikea, in cui ricorre la formula «ordine di Lagòs», è un altra prova della struttura gerarchica dell’organizzazione nazista. Nel messaggio del 13/9/2013, il giorno dopo l’aggressione ai sindacalisti del PAME, in cui si invitavano i membri a essere pronti a recarsi alla sede di Pérama, c’è la nota: «ordine di Lagòs»; come nel messaggio (1/6/2013) che diceva «non deve andare storta, c’è in mezzo anche Lagòs», o quello del 15/2/2013: «SOS 6 persone per domani. Ordine di Lagòs».

Dimou ha dichiarato che dopo l’omicidio di Pavlos Fyssas, il 19/9/2013, il cassiere della sezione di Nikea G. Tsakanikas lo chiamò al telefono e gli disse che Lagòs voleva vederlo. Alla fine Dimou non incontrò Lagòs nella sede centrale di A.D., ma si incontrò nella sede di Nikea con Tsakanikas, che minacciò lo stesso Dimou e la sua famiglia, facendogli pressioni per non mettere in mezzo la sezione di Nikea, e perché dicesse che era stato lui a chiamare Roupakiàs sul luogo del delitto. Tsakanikas (11/3/2014) ha smentito le accuse di Dimou, ma ha confermato che l’incontro tra i due c’è effettivamente stato, con l’”incoraggiamento” di Lagòs.

Lagòs, come da lui stesso confermato (2/10/2013), la sera del 17/9/2013 scambiò una serie di chiamate con Patelis, in un arco di tempo che va dalle 21.20 alle 02.44, prima e dopo l’omicidio. Sette chiamate, effettuate e ricevute da Patelis, registrano quanto accaduto tra le 23.26.56 e le 23.50.21. In questo intervallo di tempo l’aggressione viene pianificata e attuata. Conversazioni di Lagòs con Patelis e Tsakanikas sono avvenute anche nei giorni successivi (19/9, 20/9, 22/9 con Patelis, 23/9 con Tsakanikas).

Lagòs assicura che l’unico argomento di conversazione con Patelis il giorno dell’omicidio fu l’imminente visita di Michaloliakos a Nikea. Anche il Capo Michaloliakos conferma. Risultano anche due chiamate di Michaloliakos a Lagòs, e di Lagòs a Michaloliakos avvenute alle 00.37, cioè circa 40 minuti dopo l’omicidio.

Ma anche la mattina del giorno seguente (18/9/2013), dalle 10.30 alle 12.37, il telefono fisso di Patelis ha ricevuto tredici chiamate da un fisso intestato a Nikolaos Michaloliakos, mentre alle 12.21 Patelis chiamò un altro fisso, sempre intestato al Capo.

Michaloliakos, nella sua deposizione al Tribunale di primo grado di Atene (2/10/2013), ha assicurato che le chiamate sono state fatte dalla sede di A.D. in via Mesoghìon, da cui era assente, e ha dichiarato di essere stato informato dell’accaduto a mezzogiorno del giorno dopo l’omicidio. Ma se prendiamo in considerazione quanto dichiarato da Patelis, cioè che circa 20 minuti dopo l’omicidio parlò con Roupakiàs e informò subito il suo superiore, allora Lagòs sapeva cos’era successo quando parlò con Michaloliakos. Chi crederebbe mai che Lagòs non abbia informato il suo Capo?

 

Di Ghiannis Baskakis per efsyn.gr

Traduzione di Atenecalling.org

Foto da tvxs.gr

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Antifascismo & Nuove Destredi redazioneTag correlati:

acabalba dorataGrecianeofascismopavlos fyssaspolizia

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Milano: fascisti imbrattano la facciata del COA T28. Domenica 17 settembre iniziativa antifascista in Via dei Transiti

Nella notte tra sabato 9 e domenica 10 settembre alcuni fascisti hanno imbrattato la facciata del Centro Occupato Autogestito T28 di via dei Transiti a Milano.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Verona: assalto squadrista alla “Festa in Rosso”. Feriti tre compagni con dei bastoni

Aggressione squadrista a Quinzano, provincia di Verona. Un gruppo di neofascisti ha attaccato con petardi e bastoni la Festa in Rosso di Rifondazione comunista.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Germania: cariche e scontri a Lipsia nel corso di una manifestazione antifascista

Citta militarizzata e corteo vietato a Lipsia in occasione di una chiamata antifascista convocata dopo la condanna a Lina a 5 anni e tre mesi implicata nel processo Antifa Ost.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Parigi: weekend internazionale antifascista in memoria di Clement Meric

Sono passati dieci anni dall’omicidio di Clément Méric, assassinato il 5 giugno del 2013 dai fascisti nel centro di Parigi come militante antifa. Per ricordare quell’evento, sulla falsa riga delle quattro giornate per Dax, dal 1 al 6 giugno si svolgerà una settimana antifascista con un fine settimana internazionalista particolarmente ricco di proposte organizzato dall’Action […]

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Torino: fascisti davanti al liceo Einstein

I fascisti che si erano radunati davanti al liceo torinese sono stati allontanati dagli studenti. La polizia è intervenuta sul posto e sono stati identificati i presenti.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Milano: aggressione fascista a studentessa minorenne. Sabato 13 maggio presidio

Martedi 9 maggio i collettivi di moltissime scuole milanesi hanno pubblicato un’appello che inviata alla mobilitazione davanti al liceo Carducci nella giornata di sabato 13 maggio a seguito di un’aggressione fascista a una studentessa minorenne avvenuta la notte del 29 aprile.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Torino: 25 aprile, cariche contro chi contesta la NATO

Ieri sera, durante la fiaccolata organizzata dal Comune di Torino in occasione del 25 aprile, davanti alla presenza di alcune bandiere della Nato, lo spezzone giovanile ha ribadito l’inaccettabilità della loro presenza all’interno della manifestazione per la Liberazione.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

In qualche modo, da qualche parte. Antifa a Budapest

Lo scorso 11 febbraio una compagna italiana e un compagno tedesco  sono stati arrestati in Ungheria. Da allora si trovano nel carcere di Budapest in condizioni piuttosto difficili e con scarsissimi contatti con familiari e avvocati.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Alba: cariche contro i manifestanti che contestano Salvini

Condividiamo di seguito il comunicato del Collettivo Mononoke di Alba su quanto accaduto ieri nella cittadina piemontese in occasione della visita di Matteo Salvini per l’inaugurazione di una sede della Lega…

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Milano: manifestazione nazionale “Antifascismo e’ anticapitalismo”

Manifestazione nazionale nel pomeriggio di sabato 18 marzo 2023 “Antifascismo è Anticapitalismo”, nella terza delle quattro giornate antifasciste di Milano per ricordare Davide Dax Cesare, compagno milanese dello spazio OrSO ammazzato da tre fascisti il 16 marzo 2003. Una 4 giorni dal titolo “Nella notte ci guidano le stelle”, iniziata il 16 marzo con il […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Riforma del lavoro in Grecia: spolpare le ossa di lavoratori e lavoratrici

La scorsa settimana in Grecia è stata approvata la nuova riforma del lavoro. Un ulteriore attacco diretto alle vite di lavoratori e lavoratrici da parte del governo conservatore di Mitsikatis, rieletto a giugno.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia, 150 piazze contro la polizia razzista e assassina

Migliaia di persone hanno sfilato in Francia contro il razzismo sistemico e la violenza della polizia

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Commissariato Dora Vanchiglia, ovvero chi ci protegge dalla legge

Secondo quanto riportato dai giornali dopo quasi tre anni si sarebbe conclusa l’indagine che vede coinvolti due agenti del commissariato Dora Vanchiglia, il sostituto commissario Roberto De Simone e l’assistente capo Danilo Ricci, la loro dirigente Alice Rolando ed altre tre persone.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Grecia: anarchici e comunisti nella lotta contro gli incendi

Nel contesto di disorganizzazione generale dello stato, anarchici e comunisti cercano di contribuire in ogni modo possibile agli sforzi dei volontari per contrastare gli incendi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia nel caos istituzionale sulla brutalità poliziesca

Dopo l’apertura di un’inchiesta nei confronti di sei agenti della BAC di Marsiglia che hanno partecipato al linciaggio totalmente gratuito di un giovane che stava tornando a casa da lavoro oltre 700 poliziotti si sono messi in malattia in segno di protesta. E’ il caos istituzionale.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Una poliziotta si è infiltrata per tre anni nei movimenti popolari a Girona

L’ufficiale del Corpo di Polizia Nazionale spagnolo Maria I.T. è la quarta spia scoperta nella classe del 2019. La sua missione di spionaggio si è concentrata sull’indipendentismo, l’antirazzismo e il movimento per la casa.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nuova notte di collera in Francia dopo l’omicidio di Nael

Verso le 3 del mattino, la polizia antisommossa ha lasciato il complesso residenziale Pablo Picasso di Nanterre sotto i lanci di pietre e fuochi d’artificio. I loro furgoni non sono più riusciti ad entrare nel quartiere.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Nuova strage di migranti nel Mediterraneo. 750 persone naufragate, centinaia i dispersi a largo della Grecia

Una nuova Cutro, con numeri che rischiano di essere ancora più gravi: è la nuova strage di migranti, con centinaia di possibili vittime, a causa del naufragio di un peschereccio a sud della Grecia.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Intelligenza Artificiale: Giove, il nuovo sistema di polizia predittiva italiano di cui si sa pochissimo

Si sa ancora poco di Giove, il nuovo sistema di polizia predittiva italiano che il Ministero dell’Interno vorrebbe dare in dotazione a tutte le questure d’Italia.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Campi Bisenzio: continua la violenza poliziesca contro i lavoratori di Mondo Convenienza

Lo sciopero a Mondo Convenienza di Campi Bisenzio continua e continuano i tentativi da parte dei padroni e delle forze dell’ordine di intimidire i lavoratori.