Palermo: senza-casa occupano assessorato ai Servizi Demografici!
Già lo scorso 29 aprile il comitato di lotta dopo aver occupato lo stesso ufficio aveva incontrato l’assessore ottenendo da lui la promessa di un suo impegno reale nella ricerca delle soluzioni atte a contrastare l’articolo 5 del Piano Casa targato Renzi-Lupi che impedisce di chiedere la residenza anagrafica per chi vive in case occupate. Ad oggi, però, la realtà mostra una totale assenza di qualsiasi provvedimento da parte delle istituzioni: in questo lasso di tempo non è stata fatta alcuna mossa da parte dell’assessore sebbene esistano degli strumenti in grado di accogliere questa richiesta e dunque in grado di risolvere il problema gravante sui senza casa. Dal 2010, infatti, la giunta comunale ha istituito su proposta dell’assessore alle politiche sociali e giovanili una residenza virtuale che consente di poter esercitare i propri diritti legati alla residenza tra cui medico di base e iscrizione dei figli a scuola tra i principali.
In una nota del Comitato si legge: “Dal momento che grazie all’articolo 5 contenuto nel Piano Casa, convertito in legge lo scorso 20 maggio, gli occupanti non possono ottenere la residenza e con essa godere delle utenze e dei diritti fondamentali pretendiamo che almeno venga riconosciuto per gli occupanti lo strumento già esistente e in uso della residenza virtuale. Non deve assolutamente esistere alcuna differenza che ponga una distinzione tra cittadini di serie A e cittadini di serie B per cui siamo nuovamente qui per pretendere un impegno reale da parte dell’assessore Giusto Catania affinché si possa garantire la residenza virtuale a tutti gli occupanti di case perché proprio questo strumento permette l’acquisizione di diritti basilari che dovrebbero invece essere garantiti senza alcuna discussione e il diretto accesso ai servizi ad essi correlati quali servizi sociali, scolastici, sanitari e assistenziali”
Non possiamo, quindi, che continuare a sostenere le lotte di chi vuoleriappropriarsi di ciò che pone le basi di un’esistenza dignitosa, come la casa, utilizzando gli strumenti della controparte a proprio vantaggio e continuando con la pratica quotidiana a far emergere le contraddizioni reali di un sistema economico che tenta di privarci, sostanzialmente, di tutto.
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