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Argentina: Sono tornati i piqueteri. Torna il metodo?

Sembrava che in Argentina si fosse perso il concetto di “piquetero”, questa categoria che circolava con naturalezza tra coloro che lottano e di disprezzo nei tecnicismi ministeriali. Come se la parola “Piquetero” fosse scomparsa dalla strada e dai media.

di Ricardo De Udaeta

Almeno da più di 7 anni, la parola nemmeno si menzionava in modo massiccio. Sebbene fosse nella memoria, quasi nessuno rivendicava questo ribelle collettivo sociale e politico. Ha smesso di essere menzionata.

Una battaglia che sembrava che la stampa di massa e i governi di turno avessero vinto.

Molte organizzazioni che fanno parte di questi concetti e metodi sono state catturate dalle gestioni governative e sono sedute su una poltrona di qualche ufficio che di solito si offre a coloro che lottano, come meccanismo disciplinatore di future ribellioni. I governi portano avanti politiche governative di disciplinamento e armonizzazione del conflitto sociale.

Non tutto si compra né tutto si vende.

Negli ultimi due anni la categoria di “Piqueteri” è tornata ad occupare un posto nel linguaggio delle organizzazioni sociali e nella stampa audiovisiva.

Questa volta è stata la metodologia dell’accampamento e delle mense popolari quella che si è tornati a mettere in scena; il nome “Piquetero”, così demonizzato da alcuni settori e così banalizzato tra, prima gli stessi e ora gli estranei.

Il blocco nazionale piquetero ha iniziato, in modo scaglionato, diverse misure di lotta nelle quali con l’andar del tempo si è tornati a menzionare la parola “piqueteri”. Questa parola ha avuto una dimensione nazionale e di massa quando sono state ottenute richieste di unità della maggioranza delle organizzazioni sociali indipendenti dai governi.

È stata l’Unità Piquetera che è venuta ad avvertire che questo soggetto politico e combattivo non lo avrebbero consegnato né messo in ginocchio.

Sembrava che mettere negli uffici alcune organizzazioni fosse sufficiente a cancellare dalla memoria e dall’immaginazione collettiva uno degli strumenti più contestatori che ha saputo creare il nostro popolo. Si sono sbagliati.

Il concetto “Piquetero” è tornato ad occupare le strade e a riappropriarsi della sua degna storia.

Insieme alla ritirata dalla scena nazionale del concetto “piquetero” abbiamo anche visto come l’incendio di copertoni nei ponti, nelle vie e nelle strade ha smesso di essere presente quotidianamente in ciascun piano di lotta e per più di 7 anni è stato nullo l’incendio di gomme in ponti e strade, soprattutto nella grande Buenos Aires.

Il metodo è stato così demonizzato che a volte in alcune strade venivano portati dei copertoni solo per mostrarli, senza che fossero bruciati.

L’odore di gomma bruciata ha reso nervosi governanti ed ecologisti.

Questa fiamma che hanno cercato di spegnere da parte della stampa di massa, dei governativi e dell’ambientalismo, è sempre stata di somma utilità per evitare che il freddo invernale calasse nel corpo o che qualcuno premesse l’acceleratore togliendo la vita a qualche compagno o, nel minore dei casi, mettendola a rischio.

È notevole il richiamo che può generare un copertone in fiamme su qualsiasi asfalto centrale.

Quando le note inviate ai ministeri non ricevono risposta, le marce di fiaccole non sono tenute in conto, le mense sono vuote e dei giorni di accampamento non ce se ne cura come si dovrebbe, i copertoni cominciano ad essere bruciati.

Questo martedì 9 maggio è tornato questo metodo che sembrava estinguersi.

Il movimento piquetero è tornato a bruciare i copertoni in piena Avenida 9 de Julio di fronte al Ministero dello Sviluppo Sociale della Nazione, diretto da Victoria Tolosa Paz.

Quando dico movimento piquetero mi riferisco a coloro che lottano nelle strade e a coloro che credono che la lotta sia un degno strumento dei popoli.

Quando dico movimento piquetero non mi riferisco a coloro che una volta vi hanno appartenuto e attualmente abitano agenzie di pratiche amministrative istituzionaliste, realizzano transazioni statali per qualche piccolo posto nelle liste o amicizie politiche.

I piqueteri, i picchetti e i copertoni: sono tornati.

Sono tornati come esperienza accumulata dal popolo.

Un popolo che non si lascia piegare e convincere dai profumati di sempre, quei leccapiedi e cerca voti che provvisoriamente occupano gli uffici e si nascondono al calore della stufa statale.

Il bastone e il cappuccio sono tornati alla lotta?

Anche il bastone e il cappuccio sono un’immagine che da alcuni anni ha smesso di essere vista nei diversi piani di lotta e non è più menzionata nel linguaggio nazionale.

Ancora non si è tornati a riprenderli. Ancora.

10 maggio 2023 

Tramas

da Comitato Carlos Fonseca

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