InfoAut
Immagine di copertina per il post

Colombia: 21 gennaio, lo Sciopero Nazionale ritorna nelle strade

||||

Il nuovo anno è stato testimone di una protesta nazionale che ha riattivato lo Sciopero Nazionale. Il rifiuto dell’assassinio di dirigenti sociali, le intercettazioni illegali o “Chuzadas” realizzate dall’esercito colombiano, le misure economiche del governo, tra le altre ragioni motivano lo scontento popolare in tutto il paese.

Queste sono alcune immagini che ci ha lasciato la prima mobilitazione dell’anno in tutto il paese.

Bogotá

Nella prima giornata di mobilitazione nazionale, la capitale del paese si è distinta per aver vari punti di riunione in tutto il suo territorio. Dalla località di Usme fino a Suba, passando per il centro ci sono stati blocchi delle strade insieme a parole d’ordine per un governo migliore.

col2

Al contrario di quanto detto dalla sindaca Claudia López, ci sono state più di tre persone ferite, e dei giornalisti che hanno subito violenze mentre facevano il proprio lavoro ed esercitavano il diritto alla libertà di stampa.

col3

 

Verso le 5.20 pm, nella zona del Tintal all’altezza del viale Ciudad de Cali, un gruppo di poliziotti ha effettuato un arresto illegale di un giovane. Di fronte a questo fatto un corrispondente di Colombia Informa si è avvicinato per documentare la situazione, ed è stato aggredito da un agente della forza pubblica. L’uomo in divisa ha brutalmente dichiarato che il nostro compagno non aveva una telecamera né un permesso per registrare il procedimento.

col4

col5

col6

col7

col8

col9

Bucaramanga

Bucaramanga ha avuto una grande forza mobilitatrice con più di 1000 persone, che hanno sfilato dalle tre del pomeriggio fino alle 8.00 della notte, terminando con una concentrazione alla Puerta del Sol. Non sono stati riportati feriti né detenuti.

Studenti e sindacalisti sperano di indire nuove manifestazioni in altre date per mantenere lo sciopero.

col10

col11

col13

col17

Popayán

Il 21 gennaio, studenti e organizzazioni sociali si sono mobilitati nella città di Popayán. Le strade della città bianca si sono colorate di discorsi, manifesti, musica, e differenti espressioni artistiche che hanno riflesso la lotta e la richiesta che si sta facendo al governo nazionale riguardo agli accordi non mantenuti e alle riforme approvate che le persone considerano arbitrarie e violatorie dei diritti umani.

“È importante continuare con le manifestazioni contro l’assassinio dei dirigenti sociali; contro tante imposte e riforme tributarie che colpiscono il popolo, le misure lesive dell’educazione pubblica, il criminale sistema sanitario e tutto quello che sta dissanguando il paese. Le manifestazioni devono continuare, perché è il modo di esprimere il nostro anticonformismo”, ha affermato Patricia Agredo, attivista dell’Associazione degli istitutori e dei Lavoratori del Cauca (Asoinca).

col18

col19

 col20

Medellín

Anche Medellín ha partecipato alla mobilitazione convocata nell’ambito dello Sciopero Nazionale, rendendo visibile il disgusto dei differenti settori della società verso le distinte politiche approvate dal governo di Iván Duque.

Sono molte le situazioni che hanno portato ad uno scontento generale da parte dei cittadini. Una di queste è la decisione che è stata presa dal Governo Nazionale riguardo alla Legge di Crescita Economica approvata nella mattinata del 20 dicembre 2019.

 col21

 col22

Allo stesso tempo c’è una mancanza di soluzioni reali di fronte all’assassinio di dirigenti sociali. Fino ad oggi sono stati assassinati 24 dirigenti sociali in quello che va dall’inizio dell’anno 2020. Secondo Camilo González, presidente di Indepaz, praticamente uno a giorno. A questo si aggiungono le “chuzadas” realizzate a giornalisti, politici e magistrati, che sono state autorizzate dal generale dell’Esercito Nicasio Martínez, fatto che pone di nuovo in discussione la libertà di stampa e di espressione in Colombia.

La marcia è cominciata da differenti punti, come il parco dei Deseos y San Juan all’incrocio con la 65 e il parco delle Luces, da lì è stato effettuato un percorso che è terminato nel Parco di El Poblado alle tre del pomeriggio.

 col23

 col24

 col25

 col26

Foto da Ruido

Cúcuta

Nella capitale del Norte de Santander gli studenti, i professori, i lavoratori e varie organizzazioni sociali, si sono uniti al cacerolazo (battitura di casseruole) nell’ambito dello Sciopero Nazionale, che è iniziato con una riunione di persone alle 5.00 pm. In mezzo a discorsi, casseruole ed eventi artistici, i cucutegni hanno riaffermato la partecipazione della città di frontiera allo Sciopero.

 col29

 col30

col32

Cali

A Cali, il cacerolazo è stato protagonista della giornata. Centinaia di persone si sono riunite nelle ore della notte di fronte al Centro Amministrativo Municipale (CAM). Non c’è stata repressione da parte della Polizia. Bisogna ricordare che durante il pomeriggio e la mattinata gli studenti dell’Università del Valle hanno protestato anche per la difesa dell’educazione pubblica, gratuita e di qualità.

 col33

col34

 col35

23 gennaio 2020

Resumen Latinoamericano

traduzione a cura di Comitato Carlos Fonseca

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

colombiasciopero

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Campeggio no base 5-6-7 settembre – Comunicato conclusivo

Il campeggio territoriale No Base del 5-6-7 settembre è stato un momento fondamentale nella crescita della lotta del movimento No Base, aprendo nuovi spazi di organizzazione e di lotta, unendo persone e realtà differenti nell’obiettivo comune di fermare la base militare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: “Blocchiamo tutto”. Mobilitazioni diffuse nel paese contro l’austerity di Macron

Intensa giornata di mobilitazione mercoledì 10 settembre in Francia, dietro la parola d’ordine “Bloquons Tout”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

A Gaza il colonialismo occidentale è stato smascherato

Attraverso Israele e l’ideologia del Sionismo, le élite occidentali hanno reinventato il loro orribile Sistema di Controllo Razzista e lo hanno spacciato per una causa “morale”. Ora la partita è finita.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Manifestazione a Ronchi dei Legionari – Leonardo fabbrica di morte

Al fianco del popolo palestinese, contro la tendenza globale alla guerra

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Secondo drone incendiario in 2 giorni contro la Global Sumud Flotilla

Secondo attacco a un’imbarcazione della Global Sumud Flotilla, nella tarda serata di martedì 9 settembre, ancora in acque tunisine.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cina: dallo SCO alla parata militare a Pechino

Riprendiamo due interviste da Radio Onda Rossa e Radio Blackout che fanno il punto della situazione dopo i due eventi che hanno visto protagonista Pechino.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sulle macerie e sulle coste – Dal colonialismo genocidario israeliano alla villeggiatura in Sardegna

I fatti, più o meno, li conosciamo. La popolazione palestinese sta subendo un genocidio da parte dello stato di Israele, appoggiato da complici occidentali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Renoize 2025, Narco-stato e fascismo criminale in Messico

Un’analisi di contesto e poi specifica sulla “governance criminale” che si perpetua anche sotto i governi progressisti, con numeri drammatici di vittime negli ultimi anni.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: colpita dal cielo a Tunisi la “Family Boat”, imbarcazione della Global Sumud Flotilla

Un drone ha attaccato e colpito la Family Boat, una delle principali imbarcazioni della Global Sumud Flotilla.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: Livorno sa da che parte stare

Da tempo non si vedeva una manifestazione così partecipata a Livorno.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Lavoro: la polizia carica gli operai di Gruppo 8 (FO) in sciopero. Tre lavoratori in ospedale, ma la resistenza continua

Violente cariche di polizia ai cancelli della Gruppo 8 di Forlì, dove i lavoratori sono in sciopero e picchetto supportati dal sindacato di base Sudd Cobas. Da undici giorni lavoratori e sindacalisti presidiano i cancelli della fabbrica del Gruppo 8, azienda che produce divani di lusso che vengono venduti anche a 100mila euro l’uno. Difendono […]

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

“Senza il contratto, il Paese si blocca”

La lotta dei metalmeccanici per il rinnovo contrattuale non sembra affievolirsi ma anzi dimostra forza e determinazione. Sommando le 8 ore di ieri si arriva a 40 ore di sciopero da quando, più di un anno fa, è saltato il tavolo di trattativa con FEDERMECCANICA, non si vedeva una lotta così aspra dal 1997. Oltre […]

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Quattro giornate di sciopero nel distretto tessile di Prato. Un primo bilancio degli Strikedays

In quattro giorni, scioperi e picchetti in ventotto fabbriche dello sfruttamento e ventiquattro accordi 8×5 già firmati.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Sciopero nazionale contro il ddl Bernini: mobilitazione in tutta Italia delle Assemblee Precarie Universitarie

Ieri in occasione della giornata di sciopero oltre 20 città si sono mobilitate in tutta Italia contro la riforma Bernini, contro i tagli alla ricerca e contro gli investimenti in ottica bellica. Lo sciopero promosso da diversi sindacati (Flc-Cgil, Usi, Cub, Usb, Cobas, Adl Cobas, Clap) ha visto l’attivazione di molti atenei attraverso iniziative di blocco, presidi, cortei e occupazioni, grazie alla mobilitazione delle Assemblee Precarie Universitarie.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Sciopero dell’università: contro tagli, precarietà e guerra

Per avere un lavoro stabile nell’università allo stato attuale è richiesto ad ogni lavorator di sopportare tra i 15 e i 20 anni di precarietà lavorativa che costringe ad una vita precaria a 360 gradi.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Mirafiori: capitale della cassa integrazione

Presidio FIOM fuori dai cancelli di Stellantis. Venerdì 18 Aprile, durante lo sciopero indetto dalla FIOM (unico sindacato oltre ai COBAS a non aver firmato il “contratto ricatto”) dentro gli stabilimenti Stellantis di tutto il territorio piemontese, davanti al cancello 2 di Mirafiori si è radunato un presidio di metalmeccanici e metalmeccaniche. Le rivendicazioni che […]

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Tra il martello e l’incudine

Al corteo del 28 marzo scorso, abbiamo avuto l’opportunità di incontrare alcuni operai della Stellantis, che ormai da anni attraversa una fase di grave crisi della produzione interna

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Gli “operai del nuovo millennio”: racconti dalla piazza

Durante il corteo del 28 Marzo abbiamo raccolto i contributi di alcuni giovani lavoratori di Dumarey, ex General motors, un’ azienda specializzata nella progettazione di sistemi di propulsione, che conta circa 700 dipendenti nello stabilimento torinese.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Rinnovo del CCNL e guerra: reportage dal corteo dei metalmeccanici di Torino

Ieri mattina i metalmeccanici sono scesi in piazza in tutta Italia in occasione dello sciopero nazionale di categoria, per richiedere il rinnovo del CCNL e la riapertura della trattativa ostacolata da Federmeccanica e Assistal. 

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Guerra e lavoro: interviste ai lavoratori dell’aereospace

Pubblichiamo due interviste raccolte all’esterno di due delle maggiori aziende del settore strategico dell’aereospace, dove i lavoratori metalmeccanici si sono raggruppati in presidio per il rinnovo del CCNL durante la giornata di sciopero del 15 Febbraio