InfoAut
Immagine di copertina per il post

Ferrovie canadesi bloccate contro la costruzione di un gasdotto nei territori indigeni

||||

Ormai da un paio di giorni vanno in scena in tutto il Canada blocchi ferroviari contro la costruzione di un nuovo gasdotto, il Costal GasLink Pipeline Project, all’interno dei territori indigeni del Wet’Suwet’en.

Il Wet’Suwet’en è una nazione a predominanza indigena che si trova nella Columbia Britannica, nel nord ovest del Canada. Gli abitanti del Wet’Suwet’en sono considerati un ramo del popolo Dakelh o Carrier. Il loro territorio si estende per circa 22mila kilometri quadrati. La nazione non è coperta da alcun trattato e da generazioni le popolazioni del Wet’Suwet’en vivono e si governano secondo le loro leggi. Già in passato si erano opposte con successo a condotte o progetti di altro tipo sul loro territorio, considerandone gli effetti nefasti per la salute e per l’ambiente.

La lotta contro il nuovo gasdotto, che sarebbe il più grande investimento privato di questo genere in Canada (intorno ai 6,6 miliardi di dollari), va avanti dal 2018 e ha visto diversi punti di frizione tra il governo federale e le popolazioni indigene. Con i blocchi stradali gli abitanti della nazione hanno cercato di impedire, tra fine 2018 e inizio 2019, l’avanzata delle compagnie petrolifere sul loro territorio. Il primo momento di rottura ha avuto luogo nel gennaio 2019 quando la polizia canadese ha imposto ai manifestanti di rimuovere un blocco dopo che un’ingiunzione giudiziaria era stata emessa a favore del Costal GasLink Pipeline Project.

86254411 3015572771808040 1990145617124392960 o

Nel dicembre 2019 poi la Corte Suprema canadese ha concesso alla GasLink un’ingiunzione allargata che gli permetteva di fatto di prendere completamente possesso dei territori interessati dalla costruzione della condotta e di rimuovere qualsiasi blocco sulla loro strada. Gli abitanti di Wet’Suwet’en per risposta hanno notificato un avviso di sfratto nei confronti dell’azienda poiché essa viola le leggi tradizionali e hanno rafforzato i blocchi interrompendo la viabilità stradale con tronchi e barricate.

Il 6 Febbraio la polizia ha iniziato ad attaccare i blocchi delle popolazioni indigene e ha arrestato 28 persone tra cui un capo ereditario della nazione. L’atteggiamento della polizia e gli arresti hanno fatto molto scalpore in tutto il Canada spingendo la gente a mobilitarsi in favore delle popolazioni del Wet’Suwet’en. Di fatto l’azione delle forze dell’ordine canadesi è stata letta come una sostanziale subalternità del governo e dei gestori dell’ordine pubblico alle compagnie private. Inoltre molti giornalisti durante gli sgomberi sono stati allontanati dai territori in questione per nascondere il modo in cui venivano condotte le operazioni. Dunque in tutto il paese hanno iniziato a fiorire iniziative in solidarietà con gli abitanti della nazione, tra occupazioni delle sedi istituzionali e blocchi ferroviari. Il Women’s Coordinating Committee for a Free Wallmapu di Toronto riferisce che ieri ci sono stati 6 blocchi ferroviari in zone sensibili della rete canadese. A Tyendinaga e Kahnawake le popolazioni Mohawk si sono attivate per interrompere il traffico dei treni, così come a Listuguj i Mik’maq, a New Hazelton, a Squamish e ad Halifax. A Winnepeg oltre 400 persone hanno bloccato la strada e ad Ottawa, Toronto e Victoria giovani ed indigeni hanno occupato alcune sedi di uffici istituzionali tra cui il Ministero della giustizia federale. Le iniziative stanno coinvolgendo anche i molti giovanissimi impegnati nelle lotte per la giustizia climatica in tutto il Canada.

85121361 3015390425159608 5775401359964635136 o

{youtube}v3IWUan85iM{/youtube}

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

canadagasdottoindigeni in lotta

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Li hanno uccisi senza che muovessero un muscolo”: Esecuzioni sommarie, fame e sfollamenti forzati da parte dell’esercito israeliano nel Nord di Gaza

La squadra sul campo dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo ha documentato strazianti episodi di uccisioni sommarie ed esecuzioni extragiudiziali di civili da parte di soldati israeliani, eseguite senza alcuna giustificazione. Fonte: English version Dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani – 17 novembre 2024Immagine di copertina: Il fumo si alza da un edificio residenziale dopo un attacco israeliano a Beit […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nuova Zelanda: migliaia di indigeni Maori assediano il Parlamento

Dopo poco più di una settimana, la marcia lanciata dal popolo Maori in difesa dei propri diritti è arrivata a Wellington.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Basta armi a Israele: manifestazione regionale a Torino

Nella giornata di sabato 5000 persone provenienti da tutto il Piemonte si sono radunate a Torino per dare vita ad un ricco e partecipato corteo regionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: la Francia (forse) libererà Georges Abdallah, militante comunista incarcerato dal 1987

Originario di Kobayat, nel nord del Libano, militante del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina prima e tra i fondatori delle Fazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi dopo l’invasione israeliana del Libano

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupata la Leonardo spa dall’Intifada Studentesca a Torino

Ieri come Intifada studentesca abbiamo occupato la sede della Leonardo Spa! In 50 siamo entratə all’interno dello stabilimento mentre altre 50 persone bloccavano l’ingresso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La coreografia pro-Palestina degli ultras del PSG è diventata un vero e proprio caso politico

Riprendiamo l’articolo di Calcio e Rivoluzione, che mette in luce il caso politico nato intorno alla coreografia pro-Palestina messa in scena dagli ultras del PSG durante una partita di Champions League. Questo episodio ha scatenato reazioni accese da parte delle autorità francesi e aperto un dibattito sul rapporto tra politica e sport, evidenziando come certi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Netanyahu si nasconde in un bunker sotterraneo per paura degli attacchi dei droni

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe lavorato da una “camera blindata sotterranea” per paura di subire attacchi drone di rappresaglia da parte dei movimenti di resistenza regionali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La vergognosa narrazione occidentale mostra nuovamente il significato di informazione di guerra

Venerdì 9 novembre i militari dell’IDF (ricordiamo che in Israele è presente la leva obbligatoria) e tifosi del Macabi Tel Aviv hanno strappato e bruciato bandiere palestinesi dai balconi olandesi, insultato e aggredito persone e giornalisti, inneggiato alla morte degli arabi e dei bambini palestinesi per ore nel centro cittadino e fischiato il minuto di silenzio ai morti di Valencia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Amerika Trump again

Fin dalle prime ore dall’inizio dello spoglio, la vittoria elettorale di Trump si stagliava netta, ben oltre le previsioni di chi scommetteva sulla sua rielezione, macinando stato in bilico dopo stato in bilico, mentre Fox News si sbilanciava a dichiarare la vittoria in anticipo su tutte le testate nazionali del mainstream media a stelle e strisce. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Basta armi a Israele! Contro l’Occidente genocida, colonizzatore e guerrafondaio! Resistenza fino alla vittoria!

Di seguito pubblichiamo l’appello per la manifestazione regionale di sabato 16 novembre che si terrà a Torino.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Cesena: la protesta contro il gasdotto SNAM ha già raccolto 38.000 firme

Sono quasi 38mila le firme raccolte in due mesi sulla piattaforma Change.org dalla petizione per chiedere a SNAM di deviare il percorso del proprio metanodotto che, se costruito sul tracciato previsto, comporterà la distruzione di un rifugio nel quale vivono oltre 60 animali e di un bosco di circa 600 alberi.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La linea del fuoco/1

Da più di quattro mesi il Canada brucia, ininterrottamente.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

L’avidità capitalistica favorisce l’aumento degli incendi selvaggi negli Stati Uniti nordorientali

Il 6 giugno, gli abitanti del centro di New York si sono svegliati con un fenomeno senza precedenti: il cielo era colorato di arancione e l’aria era densa di odore di legna bruciata.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Con l’approvazione del Mountain Valley Pipeline, Biden preferisce i profitti dei combustibili fossili al pianeta

In un’altra mossa che contraddice le promesse di azione sul clima fatte in campagna elettorale, l’amministrazione Biden ha recentemente concesso l’approvazione di un gasdotto di 303 miglia nel cuore dell’Appalachia, nonostante il clima si stia rapidamente destabilizzando.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: Nel 13° anniversario di Bety Cariño. Affrontando il treno Transistmico

La carovana è partita molto presto verso Mogoñé Viejo, dove il picchetto compie 60 giorni lo stesso giorno dell’anniversario di Bety Cariño. Decine di donne e uomini appartenenti all’UCINOZI mantengono il blocco delle opere del treno nonostante le minacce delle unità della Marina che a qualsiasi ora del giorno effettuano ronde.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

L’imperialismo ecologico e l’industria mineraria canadese

Il Canada ospita attualmente il 75% delle compagnie minerarie del mondo.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Italia come hub del gas in Europa.

A partire dall’articolo apparso su ReCommon “Il ruolo di Snam nel matrimonio tra Italia-Algeria“, emergono alcune questioni chiave nell’analisi della fase odierna.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Perù: Migliaia di abitanti si dirigono in carovana a Lima per chiedere la rinuncia della Boluarte

La Marcia dei Quattro Suyios fa riferimento a quella che ebbe luogo nell’anno 2000, quando migliaia di persone protestarono a Lima contro la fraudolenta rielezione di Alberto Fujimori.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

TAP: interdetta la pesca, l’ancoraggio e le immersioni presso la spiagga di San Foca

La Capitaneria di Porto ha emesso un’ordinanza in cui viene interdetta la spiaggia di San Foca. Ecco un altro esempio di come impatta sui territori l’intreccio tra devastazione ambientale e guerra.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ecuador, “paro” ad oltranza, blocchi e scontri da parte della comunità Indigena

Cosa sta succedendo in Ecuador, dove da giorni ci sono blocchi, scioperi, scontri e proteste da parte della comunità Indigena del paese? Da Radio Blackout Uno sciopero ad oltranza chiamato dalla dalla CONAIE (Confederación de Nacionalidades Indígenas), la principale organizzazione indigena ecuatoriana, è in corso contro l’aumento dell’inflazione, la disoccupazione, il caro vita e le […]