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Grecia. Le lotte degli insegnanti, il processo a Rouvikonas, il rinnovato attivismo dei fascisti

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Ieri in Grecia c’è stato lo sciopero degli insegnanti. L’adesione è stata dell’85%.

Il mondo dell’istruzione è in agitazione da qualche settimana contro l’introduzione di un principio di valutazione degli insegnanti interno ed esterno alle scuole, contro il numero chiuso all’accesso di alcune facoltà (frutto della riforma dell’istruzione approvata a gennaio scorso), contro le classi pollaio e la mancanza di strumenti adeguati e gratuiti, test rapido e salivari, per fronteggiare l’emergenza Covid nelle scuole e, infine, contro la decisione del ministro dell’istruzione di citare in tribunale una sigla sindacale anziché provare ad aprire un tavolo di trattativa.
Ieri un corteo di circa settemila lavorator* si è mosso dal tribunale dove era in corso l’udienza contro il sindacato ed ha attraversato il centro cittadino. Una risposta alle cariche dei precedenti cortei di protesta.

Processo a Rouvikonas
Due anarchici di Rouvikonas sono sotto processo, perché accusati dell’omicidio di uno dei capi della piazza di spaccio di Exarchia. Un processo che arriva a quasi cinque anni dai fatti e che si basa sulle testimonianze di altri spacciatori, sui quali la polizia ha ampio potere di ricatto.
Se l’accusa dovesse essere confermata in tribunale, per due compagni si aprirebbero le porte del carcere, mentre il gruppo Rouvikonas rischierebbe per l’ennesima volta l’accusa di associazione terrorista.

I fascisti, che dopo il processo che aveva investito Alba Dorata si erano mossi in sordina, sono stati i protagonisti principali delle proteste contro il Green Pass che hanno animato l’estate greca, prima di esaurirsi. I fascisti, dal canto loro, hanno ripreso una forte presenza pubblica sui temi loro consueti: contrasto dell’immigrazione, nazionalismo, populismo etnico.

Ce ne ha parlato Gabrio da Atene.

Ascolta la diretta:

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Da Radio Blackout

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