InfoAut
Immagine di copertina per il post

Perù: Ad Arequipa sciopero generale e più repressione poliziesca e militare

Il 22 aprile 2015 i manifestanti hanno bloccato la via d’uscita da Arequipa a Cuzco e Puno, durante uno sciopero di 24 ore convocato a sostegno delle proteste degli abitanti della provincia di Islay contro il progetto minerario Tía María.

Oggi, durante una violenta contestazione nella provincia di Islay, nella regione meridionale di Arequipa, sono rimasti feriti sette poliziotti nelle proteste contro il progetto minerario Tía María, della messicana Southern Copper, in una giornata in cui organizzazioni civili e sindacati della città di Arequipa si sono uniti allo sciopero.

Il generale Enrique Blanco ha informato Radio Programas del Perù (RPP) che gli agenti sono rimasti feriti poiché colpiti da pietre lanciate a Cocachacra, dove di mattina la polizia è riuscita a sbloccare l’ingresso al municipio, il centro delle proteste nell’Islay, che ha già fatto 3 morti e più di 200 feriti.

Blanco ha comunicato che quattro poliziotti sono stati trasportati in elicottero in un ospedale della città di Arequipa, dove oggi gli abitanti hanno iniziato uno sciopero di 72 ore per appoggiare lo sciopero indefinito dell’Islay, che oggi compie 51 giorni.

Centinaia di manifestanti convocati dalla Federazione dei Lavoratori di Arequipa si sono diretti a Piazza Mayor, dove hanno manifestato in modo pacifico, mentre un altro gruppo di cittadini si è mosso lungo la strada che porta alle città di Cuzco e Puno.

Nell’Islay si è registrata la morte naturale di due persone, una delle quali, di 19 anni e con un cancro nella fase terminale, viaggiava su un autobus che è giunto ad Arequipa con quattro ore di ritardo a causa dei blocchi sulle strade, ha dichiarato Blanco.

Protesta mineraria

A Lima, il Governo peruviano ha sospeso le conversazioni con la Southern di fronte ai sospetti di un presunto negoziato tra l’impresa mineraria e i promotori del conflitto per sospendere lo sciopero in cambio di denaro, e ha bloccato anche i conti bancari dei municipi che si oppongono al progetto per evitare che possano finanziare le proteste.

La ministra dell’Energia e delle Miniere, Rosa María Ortiz, ha chiesto che il proprietario della Southern, Germán Larrea, chiarisca le responsabilità riguardo ad una conversazione telefonica diffusa giovedì dal canale Willax TV, dove il presidente del Fronte per la Difesa della Valle di Tambo, Pepe Julio Gutiérrez, incaricava un avvocato di chiedere all’impresa mineraria una compensazione economica in cambio dell’abbandono della protesta.

Lunedì la Southern si è lamentata che questa “scorretta azione è stata fatta da terzi estranei all’organizzazione” e ha rinnovato il proprio impegno a rispettare la legislazione peruviana e il suo codice di condotta etica.

Oggi Ortiz ha aggiunto, nonostante ciò, che il Governo peruviano può iniziare delle azioni legali contro la Southern se si trovano degli indizi di occultamento e ha detto che il Ministero della Giustizia è stato incaricato di indagare il caso.

“Si sta valutando la possibilità di un occultamento, da parte dell’impresa, di questo atto delittuoso, che sarebbe l’estorsione. Il dirigente che, da un lato, estorce l’impresa e, dall’ altro, l’impresa che non denuncia alle autorità”, ha evidenziato.

Da parte sua, oggi il Ministero dell’Economia e Finanze (MEF) ha ordinato il blocco delle operazioni bancarie della Municipalità Provinciale dell’Islay e delle municipalità dei distretti di Punta de Bombón, Dean Valdivia e Cocachacra.

La sospensione è stata fatta su richiesta della Corte dei Conti, di fronte “al rischio che le municipalità finanzino lo sciopero contro il progetto minerario”.

Il presidente del Perù, Ollanta Humala, ha affermato che il Governo vuole “ristabilire la normalità e riprendere il dialogo con i dirigenti che realmente riflettono gli interessi della popolazione dell’Islay”.

Humala ha ribadito che per l’Esecutivo “l’agricoltura nella Valle del Tambo è importante” e ha messo in evidenza che il suo Governo garantisce “che questa non correrà dei rischi” con il progetto minerario, così come affermano gli oppositori.

Lo scorso 27 marzo la Southern ha annunciato di continuare a portare avanti il progetto, poche ore dopo che il suo portavoce ufficiale in Perù aveva informato della sua cancellazione per quello che ha definito come “terrorismo anti minerario”.

L’impresa mineraria contempla un investimento di circa 1.200 milioni di dollari per la costruzione di Tía María, la cui produzione stimata è di 120.000 tonnellate annuali di catodi di rame a partire dall’inizio delle operazioni.

Tía María: lo sciopero contro il progetto minerario è giunto nella Piazza Mayor di Arequipa

Le zone vicine al centro storico si trovano chiuse, e non c’è circolazione di veicoli, a Piazza Mayor di Arequipa sono giunti i primi gruppi di manifestanti contro il progetto minerario Tía María, in quello che è stato catalogato come uno sciopero regionale di 72 ore.

Tanto gli alunni come i lavoratori dell’Università Nazionale di San Agustín hanno occupato il centro storico. Nelle vicinanze la Polizia ha circondato il luogo e ha bloccato il transito dei veicoli.

Uno dei dirigenti del gruppo di lavoratori dell’Università Nazionale di San Agustín, ha incolpato il governo della situazione che si è creata nell’Islay, che ha qualificato come “politica e ambientale”.

“Noi pensiamo che il signor presidente della Repubblica debba essere presente ad Arequipa, perché il tema della Valle del Tambo non è solo un tema locale, né un tema regionale, ha una connotazione nazionale. Ha a che vedere con la politica mineraria e ambientale del governo”, ha spiegato.

12 maggio 2015

Resumen Latinoamericano

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
“Perú: paro total en Arequipa y más represión policial y militarpubblicato il 12-05-2015 in Resumen Latinoamericano, su [http://www.resumenlatinoamericano.org/2015/05/13/peru-paro-total-en-arequipa-y-mas-represion-policial-y-militar/] ultimo accesso 22-05-2015.

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

perùsciopero

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Comunicato delle realtà palestinesi italiane

Roma, 4 ottobre 2025, un milione in piazza per la Palestina libera e la sua Resistenza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Hamas accetta parte dell’accordo. Trump chiede a Israele il cessate il fuoco

Hamas ha risposto al piano del presidente Usa Donald Trump sul futuro di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: 473 i componenti della Global Sumud Flotilla rapiti. Continua il viaggio della Thousand Madleens to Gaza

Sono 473 i componenti degli equipaggi della Global Sumud Flotilla rapiti in acque internazionali dalle forze occupanti dell’esercito israeliano dopo l’assalto alle imbarcazioni iniziato la sera di mercoledì 1 ottobre 2025 a meno di 70 miglia da Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Feroce repressione sui pensionati davanti al Congresso ha fatto 20 feriti

I manifestanti stavano sul marciapiede quando le forze di sicurezza federali sono passate all’attacco. Denunciano l’uso di un nuovo gas irritante, più potente di quelli precedenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccando tutto – E’ sciopero generale

Oltre 100 manifestazioni in tutta Italia. Nonostante le intimidazioni del governo le piazze si sono riempite ovunque. Superati ampiamente i numeri del 22 ottobre in molte città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giorni di protesta in Marocco

Dal 25 settembre sono in corso una serie di mobilitazioni nelle città più grandi del Marocco, da Tangeri fino ad Agadir.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccata la Global Sumud Flottila: aggiornamenti dalle piazze di tutta Italia

Dalle 20.30 di ieri sera circa è iniziato l’abbordaggio da parte delle navi militari dell’IDF nei confronti delle imbarcazioni della Global Sumud Flottilla.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele attacca la Flotilla. In mattinata ancora diverse navi in marcia verso Gaza

Ieri sera sono iniziate le operazioni di abbordaggio della Global Sumud Flotilla da parte dell’esercito israeliano. Ad ora solo venti navi sono state intercettate, le altre sono ancora in navigazione verso le coste di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Madagascar si ribella per l’accesso all’acqua e all’elettricità: 22 morti, il governo si dimette

«Chiediamo al Presidente di dimettersi entro 72 ore». È questa la richiesta senza compromessi formulata il 30 settembre da un manifestante della «Gen Z»

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Molte parole sul Board of Peace, il genocidio continua

Michele Giorgio, Giornalista de Il manifesto e di Pagine Esteri, nel giorno in cui gli occhi in Italia sono tutti puntati sulla Global Sumud Flottilla, racconta come questa iniziativa internazionale e internazionalista accenda speranze sebbene flebili nei Territori.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Comunicato di solidarietà all3 compagn3 fermate il 22 settembre a Milano: Ettore e Mina liber3 subito!

Ripubblichiamo il comunicato di solidarietà nei confronti di Ettore e Mina, ora agli arresti domiciliari a Milano scritto e pubblicato dal coordinamento cittadino Torino per Gaza

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sullo sciopero generale del 22 settembre una giornata di resistenza e lotta – Milano

Il 22 settembre, in occasione dello sciopero generale nazionale, le piazze di diverse città italiane sono state attraversate da movimenti di massa che hanno dato vita a cortei, scioperi, blocchi e boicottaggi contro la macchina bellica, in solidarietà con il popolo palestinese e contro il genocidio. È stata una giornata fondamentale nella ricomposizione di un […]

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Lavoro: la polizia carica gli operai di Gruppo 8 (FO) in sciopero. Tre lavoratori in ospedale, ma la resistenza continua

Violente cariche di polizia ai cancelli della Gruppo 8 di Forlì, dove i lavoratori sono in sciopero e picchetto supportati dal sindacato di base Sudd Cobas. Da undici giorni lavoratori e sindacalisti presidiano i cancelli della fabbrica del Gruppo 8, azienda che produce divani di lusso che vengono venduti anche a 100mila euro l’uno. Difendono […]

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

“Senza il contratto, il Paese si blocca”

La lotta dei metalmeccanici per il rinnovo contrattuale non sembra affievolirsi ma anzi dimostra forza e determinazione. Sommando le 8 ore di ieri si arriva a 40 ore di sciopero da quando, più di un anno fa, è saltato il tavolo di trattativa con FEDERMECCANICA, non si vedeva una lotta così aspra dal 1997. Oltre […]

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Quattro giornate di sciopero nel distretto tessile di Prato. Un primo bilancio degli Strikedays

In quattro giorni, scioperi e picchetti in ventotto fabbriche dello sfruttamento e ventiquattro accordi 8×5 già firmati.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Sciopero nazionale contro il ddl Bernini: mobilitazione in tutta Italia delle Assemblee Precarie Universitarie

Ieri in occasione della giornata di sciopero oltre 20 città si sono mobilitate in tutta Italia contro la riforma Bernini, contro i tagli alla ricerca e contro gli investimenti in ottica bellica. Lo sciopero promosso da diversi sindacati (Flc-Cgil, Usi, Cub, Usb, Cobas, Adl Cobas, Clap) ha visto l’attivazione di molti atenei attraverso iniziative di blocco, presidi, cortei e occupazioni, grazie alla mobilitazione delle Assemblee Precarie Universitarie.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Sciopero dell’università: contro tagli, precarietà e guerra

Per avere un lavoro stabile nell’università allo stato attuale è richiesto ad ogni lavorator di sopportare tra i 15 e i 20 anni di precarietà lavorativa che costringe ad una vita precaria a 360 gradi.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Mirafiori: capitale della cassa integrazione

Presidio FIOM fuori dai cancelli di Stellantis. Venerdì 18 Aprile, durante lo sciopero indetto dalla FIOM (unico sindacato oltre ai COBAS a non aver firmato il “contratto ricatto”) dentro gli stabilimenti Stellantis di tutto il territorio piemontese, davanti al cancello 2 di Mirafiori si è radunato un presidio di metalmeccanici e metalmeccaniche. Le rivendicazioni che […]

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Tra il martello e l’incudine

Al corteo del 28 marzo scorso, abbiamo avuto l’opportunità di incontrare alcuni operai della Stellantis, che ormai da anni attraversa una fase di grave crisi della produzione interna

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Gli “operai del nuovo millennio”: racconti dalla piazza

Durante il corteo del 28 Marzo abbiamo raccolto i contributi di alcuni giovani lavoratori di Dumarey, ex General motors, un’ azienda specializzata nella progettazione di sistemi di propulsione, che conta circa 700 dipendenti nello stabilimento torinese.