Spari a migrante nel centro di accoglienza
Nella notte tra venerdì e sabato nel centro di accoglienza “La Vela” di Gricignano D’Aversa in provincia di Caserta, Alagiee Bobb, diciannovenne ospite del centro di accoglienza, è stato raggiunto da due colpi di pistola al volto. A sparare il co-gestore del centro, Carmine Della Gatta, che dice di essersi difeso dal ragazzo mentre provava a colpirlo al volto con una pietra. Adesso il giovane si trova in ospedale in prognosi riservata mentre Carmine Della Gatta in stato di arresto.
Al centro della disputa c’è la condizione in cui versano i migranti all’interno del centro di accoglienza: è assente qualsiasi tipo di assistenza sanitaria e gli ospiti del centro vengono costretti a lavorare per 12 ore al giorno. Alagie ero uno dei pochi che da mesi protestava contro il livello di sfruttamento a cui lui e tutti gli altri erano costretti. Questo aveva già portato ad accese discussioni tra i due, le quali avevano indotto il co-gestore del centro ad usare le maniere forti per placare a forza Alagiee, spaccandogli una bottiglia di vetro in testa. Il giorno successivo gli ospiti del centro d’accoglienza hanno bloccato la strada provinciale in solidarietà al compagno ferito, la questura ha risposto sgomberando il centro.
Quanto accaduto in questo centro di accoglienza è quello che accade in molti altri centri di accoglienza in giro per l’Italia. Per quanto si possano sgolare alcuni politici e qualunquisti nostrani con la storia dell’immigrato parassita che spreca 35 euro al giorno concessi dallo Stato, la cruda realtà ci dice tutt’altro.
Miglia di migranti vengono sistematicamente utilizzati dalle solite cooperative, amiche del PD e della vecchia “Ditta”, come forza lavoro iper-sfruttata a basto costo, in cambio nessuna garanzia sanitaria, nessun diritto, solo profitto per amministratori locali e impresari. E quando qualcuno di loro alza o prova ad alzare la testa, bisogna calmarlo con i dovuti modi. Se la situazione diventa poco controllabile, come in questo caso, allora la questura manda la celere e sgombera i migranti che vengono immediatamente separati e portati in altri centri di accoglienza. Solita routine.
Tutto questo avviene, ovviamente, con il bene placito della politica istituzionale. I sindacati mostrano il volto dei garanti dell’incolumità dei migranti solo in occasioni come queste, quando il peggio è già avvenuto. Tutti gli altri – centro, destra e sinistra – questi centri di accoglienza li hanno incentivati soprattuto durante gli ultimi mesi di gestione del fenomeno migrazione. Si tratta, insomma, della solita politica che con il volto di Marco Minniti, continua imperterrita a gestire le questioni emergenziali attraverso la forza pubblica.
Magari anche in questo caso la becera retorica tra legittima difesa sì e legittima difesa no, riuscirà ad allontanare i più dalla comprensione del problema. La soluzione, però, non è il solito assistenzialismo, in stile Caritas, che pone sempre e solo i migranti nella posizione delle deboli vittime inermi da aiutare. Questo non serve a liberarli dalla loro condizione di sfruttati, al contrario, serve solo a dare forza allo sfruttatore.
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