InfoAut

Ex-Telecom: istantanea dal futuro

Cosa possono 10 mesi di occupazione abitativa.

 

10 mesi di occupazione abitativa sono bastati a 300 persone per trasformare una struttura di proprietà di un fondo immobiliare di banche tedesche nella residenza di una comunità resistente, meticcia e solidale. E’ la possibilità, praticata fino infondo, della lotta per il diritto all’abitare nel nuovo millennio. Da vertenza secca per il tetto a campo aperto di sperimentazioni di resistenze, antagonismi e alternative quotidiane al regime di povertà e austerità imposto dalla crisi capitalistica. L’autorganizzazione della vita dentro la grande occupazione abitativa di Bologna è stata soprattutto autorganizzazione di welfare e mutualismo che tra spontaneità e proposta collettiva ha fatto sì che i legami tra gli occupanti si saldassero in un continuo miglioramento della qualità della vita e di gioiosa autodeterminazione singolare e collettiva. L’autoproduzione di welfare interfacciata e connessa al territorio ha stretto legami potenti tra l’occupazione e il quartiere tramite forme di mutualismo orientate in nuove possibilità di lotta e conflitto sociale: nuove vertenze, istanze collettive, si avvicendavano ad esempio alla distribuzione autogestita di cibo e “tempo libero” da mettere a disposizione. E’ anche questa caratteristica, insieme alla soggettività determinata degli occupanti, che ha reso possibile più di 14 ore di resistenza nei pressi, dentro e sul tetto dell’ex Telecom richiamando in strada una composizione sociale di solidali mai vista in città che passava dalle maestre ai pediatri, dagli ultras della curva, ai bimbi delle scuole elementari, dagli studenti universitari agli educatori fino ai pensionati del quartiere. Questa comunità resistente e meticcia si è messa alla prova fino infondo durante lo sgombero realizzando un poliedro di solidarietà di classe che ha reso lo slogan “Prima i poveri!” una pratica antagonista in atto.

 

 

 

Agire la mediazione impossibile

 

Altrove è già realtà, a Bologna lo sta per diventare. La tendenza di governance neoliberista che fa dell’ente locale una sorta di agenzia privata di servizi e sposta altrove la  catena della decisionalità politica nella lotta per il diritto all’abitare diviene il campo di tensione e contraddizioni politiche da far saltare. La vicenda ex-Telecom è esemplare: a partire dall’istanza “o casa popolare per tutti o da qui non ce ne andiamo!” agita dal primo minuto di occupazione fino all’ultimo momento di resistenza si sono scatenate le contraddizioni e le tensioni nel campo avverso dove la giunta ha subito la decisione politica della procura realizzata poi dall’azione della questura. Avevamo colto da anni questa tendenza, ora comincia a dispiegarsi: con l’esaurimento della funzione dei corpi intermedi, la scarsità di risorse destinate al reddito, le amministrazioni si trasformano in agenzie private che organizzano sussidiarietà mentre sul territorio lo stato si presenta con la celere che esegue le decisioni delle procure, che a loro volta interpretano e fanno funzionare le leggi dell’austerità e della guerra ai poveri. Il pesante dispiegamento di forze dell’ordine per lo sgombero dell’ex-Telecom proprio davanti ai tre palazzi del comune ha dato con forza il messaggio di chi comanda davvero nella società dell’austerità del governo Renzi-Alfano. Gli unici a non subire questo meccanismo accelerato e radicalizzato dal governo del Partito della Nazione anche a Bologna sono stati gli occupanti e le occupanti, e la piazza solidale che hanno ricavato forze ed energia politica antagonista a partire dalle proprie rigidità e intransigenze di lotta capaci di tramutare l’oggetto di ripressione in protagonista politico. Elemento non da poco conto che ha scioccato e fatto correre ai ripari gli editorialisti più reazionari e accorti della città (soprattutto del Corsera) che costernati hanno ammesso: i soli ad aver vinto in questa vicenda sono Social Log, gli occupanti e il movimento per la casa. Dalla piazza solidale, da dentro le case occupate o dalla resistenza dal tetto affermare con intransigenza: “tornate nelle caserme, andate via, e ridateci una casa popolare per tutti altrimenti da qui non ce ne andiamo!” è l’istanza di una mediazione impossibile che ha scatenato sul campo avverso le contraddizioni della governance neoliberista. Solo con la forza sociale e politica di massa della lotta per il diritto all’abitare autonoma è stato possibile produrre un’affermazione collettiva come quella, e solo grazie a quella direzione che l’ente locale è stato costretto a mettere mano alle risorse e a convogliarle sulle istanze autorganizzate della lotta per la casa. Come? Politicamente la soluzione proposta non è un traguardo raggiunto, ma va considerato come limite massimo su cui insistere e organizzare la spinta per poi ripartire con maggiore accumulazione di forze e saperi collettivi. D’altronde la domanda a cui la lotta per il diritto all’abitare vuole rispondere praticamente è “chi decide sulle risorse”, ed un “noi” di massa e meticcio, fatto di corpi, carne e sangue ha cominciato a farsi largo.

 

 

 

Verso nuove istantanee del futuro nella periferia di oggi

 

Una comunità resistente, antagonista e meticcia, unita nelll’agire la mediazione impossibile ha sconvolto i palazzi del potere e il sistema dei partiti e della residuale società civile che si appresta alla nuova tornata elettorale, ponendo grandi problemi che hanno costretto la città ad assumere l’agenda di lotta del movimento per il diritto alla casa. L’intransigente affermazione di indipendenza e autonomia ha portato al livello massimo che poteva la contrattazione sociale tra autorganizzazione e governo della città facendo della redistribuzione delle risorse il terreno per aumentare davvero il costo sociale della povertà e sperimentare concretamente nuove forme di vita possibili nella lotta e nella solidarietà di classe. D’altronde se l’ex-Telecom ha acceso un istantanea del futuro, il corteo cittadino dello scorso sabato si è determinato come una dimostrazione di forza presente: quei numeri in piazza non si vedevano in città dall’onda studentesca e la composizione sociale attivata, eccedente dalle realtà organizzate di compagni e compagne pur presenti in forze, è una novità il cui potenziale politico va colto e sviluppato nelle lotte di domani pronte ad accendere nella periferia altre emozionanti istantanee del futuro.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Editorialidi redazioneTag correlati:

abitare nella crisiBolognacasaextelecomsgomberi

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Il lavoratore inesistente

La retorica della destra sul movimento “Blocchiamo tutto” ci racconta meglio di ogni saggio la visione dominante sul ruolo dei lavoratori e delle lavoratrici nella società: farsi sfruttare, consumare e stare muti.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Alcune riflessioni a caldo su “Blocchiamo tutto”

E’ quasi impossibile fare un bilancio organico di queste giornate incredibili. Il movimento “Blocchiamo tutto” ha rappresentato una vera discontinuità politica e sociale nella storia italiana.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

La guerra è pace

Uno dei famosi slogan incisi sul Ministero della Verità del romanzo di George Orwell “1984” recita così.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire

Meloni difende a spada tratta l’agito del governo su Gaza e attiva la macchina del fango nei confronti della Global Sumud Flotilla e del movimento Blocchiamo tutto.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sullo sciopero generale del 22 settembre una giornata di resistenza e lotta – Milano

Il 22 settembre, in occasione dello sciopero generale nazionale, le piazze di diverse città italiane sono state attraversate da movimenti di massa che hanno dato vita a cortei, scioperi, blocchi e boicottaggi contro la macchina bellica, in solidarietà con il popolo palestinese e contro il genocidio. È stata una giornata fondamentale nella ricomposizione di un […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Blocchiamo tutto! Insieme, per Gaza

E’ difficile prendere parola sulla giornata di ieri. Sono mille gli stimoli, i punti di vista da cui guardare quanto è successo. 

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Lo stadio finale di Israele: tra autarchia e capitalismo di rapina

L’immagine di invincibilità che lo stato sionista sta cercando di ristabilire sul piano militare non può nascondere i segni della sua corsa, irreversibile, verso un capitalismo di rapina.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Milano: urbanistica, speculazione e stratificazione di classe

Mettiamo per un attimo da parte gli aspetti corruttivi dell’intricata vicenda che vede coinvolti imprenditori, architetti, assessori e dipendenti comunali.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sono dazi nostri

Non c’è altro modo per definire l’incontro tra Ursula von der Leyen e Trump se non patetico.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Ma quale “imperialismo iraniano”?

Per un attimo ci siamo illusi/e che di fronte a fatti di questa portata la priorità fosse quella di capire come opporsi, dal nostro lato di mondo, al caos sistemico che Israele, con l’appoggio degli Stati Uniti, sta portando sulla regione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Continuano le piazze per la Palestina e nella notte nuovo abbordaggio della Flottilla

Ieri, 7 ottobre, in particolare in due città italiane, Torino e Bologna, si sono tenuti appuntamenti per continuare la mobilitazione in solidarietà alla Palestina. Entrambe le piazze sono state vietate dalle rispettive questure in quanto considerate “inopportune”.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Bologna: cariche della polizia contro il picchetto antisfratto a difesa di una famiglia con minori

Manganellate di polizia contro attiviste e attivisti di Plat – Piattaforma di intervento sociale, stamane in occasione di un picchetto antisfratto in via Cherubini a Bologna.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Pensare l’Europa oggi: spazi e soggetti delle lotte in tempo di guerra

Come agiamo dentro questo quadro e che cosa vuol dire opporsi alla guerra e al riarmo in questa situazione?

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

«Denunciateci tutti». I metalmeccanici sfidano il decreto sicurezza

A Bologna al corteo dei metalmeccanici i lavoratori bloccano la tangenziale violando il dl Sicurezza. In diecimila rischiano la denuncia

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quarticciolo: in migliaia in piazza per difendere e cambiare il quartiere

Ieri si è svolto a Roma il corteo popolare “Cambiamo davvero il Quarticciolo”. La manifestazione, partecipata da migliaia di persone è stata una risposta alla decisione del governo di applicare anche al quartiere romano il cosiddetto “Decreto Caivano”. Abitanti della borgata, progetti sociali, parrocchia, realtà cittadine, movimenti sociali si sono incontrati nelle scorse settimane per […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cambiamo davvero Quarticciolo!

Sabato 1 marzo un corteo popolare attraverserà il quartiere di Quarticciolo a Roma per ribadire l’importanza di difendere un’esperienza reale e dal basso che si contrappone all’abbandono e alla retorica delle istituzioni.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Vicenza: ri-occupato il Centro Sociale Bocciodromo. “Nei prossimi mesi ci sarà da resistere”

Ri-occupato il Centro Sociale Bocciodromo a Vicenza. Nella notte tra venerdì 30 gennaio e sabato 1 febbraio, compagne e compagni sono rientrati nello stabile che era stato sgomberato per fare largo ai lavori del Tav nel quaretiere dei Ferrovieri. Venerdì nel tardo pomeriggio la proprietà dell’immobile è passata ufficialmente dal Comune a IricavDue, il consorzio […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Difendiamo Quarticciolo, Caivano non è un modello

Fermiamo lo sgombero dell’ex questura. da Quarticciolo Ribelle Assemblea pubblica sabato 18 gennaio ore 18, piazza del Quarticciolo. Il 23 dicembre scorso il governo ha approvato un decreto che individua sei periferie in Italia in cui esportare il modello Caivano. Sono stati stanziati 180 milioni di euro in tre anni ed è previsto un commissario […]

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Bologna: migliaia di antifascisti/e in piazza contro Casapound e la Rete dei Patrioti

AGGIORNAMENTO LUNEDì 11 POMERIGGIO – Una ricostruzione delle manifestazioni di sabato 10 novembre, le valutazioni politiche e le mobilitazioni in programma per questa ultima settimana di campagna elettorale in Emilia Romagna, dove domenica 17 e lunedì 18 novembre si voterà per rinnovare Presidente e Consiglio regionale, con Federico della redazione emiliano-romagnola di Radio Onda d’Urto. Ascolta o […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Bologna: ancora cariche, polizia e sradicamento delle piante al Parco don Bosco.

Ancora tensione a Bologna al parco Don Bosco, dove abitanti e manifestanti protestano da mesi per evitare il taglio e l’abbattimento di oltre 70 alberi.