RdC, Rabbia-di-Coniglio
Siamo sempre troppo attenti alle etichette, restando, in fondo, tra tutti, in ostaggio di morali esterne. Tra chi ridacchia degli utenti strizzando l’occhio al blastatore di turno e chi si scandalizza perché “i poveri” non si prendono per il culo. Spettatori dello spettacolino scrollingtrasmesso. Non stanno qui i protagonisti, non sono gli utenti.
Ma poi cosa avrebbe dovuto fare questo consulente/moderatore davanti al montare dell’insoddisfazione e in assenza di altri strumenti? La verità è che non ha potuto che ribadire un rapporto di potere, quello di chi sa su chi non sa e non può. Come? Nella maniera più consueta: umiliando.
A chi pensa che questo non sia consono a un profilo riferibile alla Pubblica Amministrazione – ma quanto vi si riempie di melodia la bocca quando pronunciate Pub-bli-ca-Am-mi-nis-tra-zi-o-ne? – andate a vedere come si comportano gli assistenti sociali ai colloqui: esattamente alla stessa maniera. Andate poi a guardare i mi piace alle risposte scorbutiche di INPS per la famiglia. Tutti haters? No, anche tanti utenti. Chi è abituato a sentire quel linguaggio prepotente ed è disposto a riconoscerlo pur di strappare il suo. Secondo quanto promesso.Perché del casino sulla pagina facebook dell’INPS di ieri, al di là della polemica volatile, resta un fatto cristallino: la promessa redistributiva del RdC si scontra con le condizioni della crisi. Il RdC ha riconosciuto una condizione di ineguaglianza. Un tabù è stato rotto, un problema è emerso, un traguardo, i 780 euro, definito. Il punto però è che questo traguardo resta lontano e che i criteri di valutazione per raggiungerlo sono criteri di svalutazione: “un affitto da 400 euro e sei persone di cui quattro minorenni, direi che con 300 euro di assegno neanche la casa ci pago”.
Lo sfogo sui social risponde prima di tutto a un tentativo di rompere l’individualizzazione in cui la forma-utenza costringe consegnando ognuno alla rassegnazione davanti alle sentenze della Pub-bli-ca-Am-mi-nis-tra-zi-o-ne. Cosa significa a partire da questo ribellarsi? Costruire legami collettivi contro l’individualizzazione della forma-utente, traslare le domande virtuali su territori di condivisione specifica per farsi valutare per quello che si vale o si crede di meritare contro un rapporto asimettrico dove la burocrazia filtra, l’operatore controlla, lo Stato risparmia. Faremmo pure i selfie con le orecchie da coniglio ma… ma 40 euro di reddito fanno incazzare, non si soffre per così poco.
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